Somalia

Scheda

Somalia, minaccia globale

Nel febbraio 2012 si svolge a Londra una conferenza internazionale sulla Somalia. Nel paese è attiva dal 2009 una forza di pace finanziata dall’ONU ma organizzata dall’Unione Africana: AMISOM, il cui mandato, inizialmente previsto fino all'agosto 2012, viene prorogato all'ottobre dello stesso anno. In territorio somalo sono dispiegate truppe dell’Uganda, del Gibuti e del Burundi; ad esse si aggiungeranno reparti del Kenya, per un totale di 17.700 soldati. I quaranta stati che appoggiano la missione, oltre a garantire aiuti umanitari, intendono favorire prima della fine del mandato il passaggio dal Governo federale di transizione (Tfg) a una nuova amministrazione stabile, sulla base di una nuova costituzione. Sarà anche rafforzata la lotta contro la pirateria, che rappresenta per i paesi occidentali un rischio grave e concreto. In cambio dell’aiuto nella ricostruzione del paese, il governo transitorio si è impegnato a concedere una quota delle sue risorse naturali (come per esempio il petrolio del Puntland).

La disgregazione dello stato somalo ha portato al collasso della vita civile, diel sistema dell’istruzione e dei servizi sanitari. La popolazione vive in condizioni difficilissime e nell’estate 2011 si è aggiunta anche una grave carestia, che ha riportato il paese al centro dell’attenzione mondiale.  

La Somalia viene percepita come una minaccia globale soprattutto per l’aggressiva pirateria nel golfo di Aden e per la diffusione del terrorismo islamico. Gli stati dell’Africa centro-orientale hanno in più un diretto interesse a stabilizzare la situazione nel paese, per arginare, oltre al terrorismo, anche tutti i traffici illegali e le attività della criminalità organizzata che si alimenta dell’assenza dello stato.

La realtà della Somalia però non è uniforme. Vi sono alcune regioni (il Puntland e il Somaliland) di fatto autonome e relativamente stabili, con le quali paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno stabilito relazioni dirette, pur continuando a garantire il riconoscimento al governo di Mogadiscio. A sud del paese, invece, la creazione di una regione autonoma nel Jubaland, auspicata dal Kenya, è apertamente osteggiata dall'Etiopia, che teme il riaccendersi di tensioni indipendentiste nell'Ogaden (una regione abitata da etiopi di lingua somala, nella quale in passato si è combattuta una lunga guerra civile).