Agnese Telmon - 13 anni - Bologna
Scuola media Malpighi

a) Una scelta di campo tematica eccentrica e fuori dal convenzionale, che proprio perciò reca in sé anche il sapore di una sfida: ardita e impegnativa, visto che comporta, per essere vinta, la necessità di saper gettare la parola oltre l'ostacolo. E qui gli ostacoli sono addirittura due: 1) la stretta concatenazione logica della filiera enigmistica; 2) la coazione a usare nel migliore dei significati possibili i vocaboli obbligati dal dominus lessicografico. Entrambi ineludibili, entrambi superati con slancio e lucroso vantaggio
b) Un uso quanto mai semanticamente appropriato, calzante, aderente dei venti vocaboli d'obbligo, sia in assoluto sia in relazione al contesto, senza forzature sopra le righe, semmai al contrario tutti ben calati e incastrati proprio dentro le righe dell'esposizione, come tessere omogenee e funzionali del mosaico d'insieme.
c) Un discorso sempre fluente, dal passo e dalla grinta bersagliereschi, la cosiddetta "parlantina sciolta", che col suo spontaneo giovanilismo bene si presta a fare da contenitore stilistico ai due altri giovanilismi - autoironia, autoreferenzialità - , che caratterizzano i contenuti.


Ragionamenti di un'enigmista

Mamma mia, che tempo! Mi sa che sono un po' metereopatica perché con 'sto cielo grigio e 'sta luce livida avrei proprio voglia di tornare a dormire. E invece no. Domani è il venti e devo consegnare il gioco e non ho ancora cominciato. Vediamo se con una bella tazza di caffè divento un po' più pimpante in questa giornata uggiosa.
Allora... icona Internet Explorer... www.libero.it username: amoirebus@libero.it... password: io... scrivi mail da: amoirebus@libero.it a: enigmisticapertutti@tiscali.it...
oggetto: Cosa viene dopo?
Il computer è pronto, io mica tanto. Cominciare è sempre la cosa più difficile. All'inizio calma piatta, faccio fatica a carburare, non ho idee, mi vengono solo le parole corrispondenti a ciò che mi circonda: scrivanìa, dizionario, finestra. E invece, perché il gioco riesca bene ci vuole fantasia, bisogna evadere da ciò che cade sotto i sensi e spaziare: neologismi, stona, cucina, zoologia, letteratura... Dai, prendiamo una parola scientifica, "aracnofobia" e vediamo come butta. Beh, il primo passo è ovviamente "ragno" e poi..."Magno" come "Alessandro", poi potrei mettere "Macedonia", poi... "frutta", quindi "frusta" e poi "domatore", domatore, domatore... "donatore"... "sangue" e poi "vena", quindi, anagramma, "nave"... poi... poi, poi "coperta", quindi "letto". Che inizio fulminante! Il caffè ha funzionato. Ma adesso? Se una persona è costretta a letto, ha bisogno che qualcuno la accudisca, l'assista, la badi. Però è un passaggio un po' ardito e dopo? Siamo in un vicolo cieco. Di qui non si va da nessuna parte, meglio tornare indietro e prendere un'altra strada. Beh, letto può anche essere il participio di leggere e allora "libro", "libretto", "lirica". A questo punto il nome di un musicista sarebbe perfettamente inerente. Ma da Puccìni, Mascagni dove vado? Ci vuole un nome più vago, che si presti a diverse interpretazioni… ho trovato: "Verdi". Così posso mettere gialli e poi antologia. Antologia di racconti gialli è un classico. Ma poi? Di antologia un anagramma è impensabile, l'etimologia è troppo difficile. Mi serve un altro colore. Proviamo con "rossi": cosa mi viene in mente? "Uovo" e poi "Colombo" e... basta pensarlo con la minuscola e si può arrivare a un altro uccello... non so... "corvo", quindi con un cambio di vocale "cervo".
A questo punto, con un anagramma, avrei cover... Bella parola! Straniera ma usata, che con un significato rimanda alle canzoni, con un altro ai cellulari. Oppure potrei fare un riferimento più classico, il cervo alla fonte, la favola di quell'animale pieno di boria che si rimira le corna, ma poi si impiglia proprio con quelle e viene catturato dai cacciatori. Però non posso mettere un titolo intero. Solo singole parole. Allora Fedro. Ma da cervo a Fedro è un salto troppo grosso. Piuttosto "fonte". E' una parola comune, corta, non dovrebbe essere difficile proseguire... per esempio con... "acqua", poi... "purezza", poi...giglio. No, giglio non va, si ruota sempre intorno allo stesso concetto. Ci vuole una parola che cambi direzione e apra un nuovo ventaglio di possibilità. Come si dice puro in altre lingue? In inglese pure, ma da come è scritto è un po' ambiguo. In tedesco rein, ma in quanti lo sanno? Idea: "kasher"! E' una lingua ai più ignota, ma il termine è conosciuto, e così ci spostiamo nel mondo ebraico e possiamo dire "Israele", che è uno stato, ma anche storicamente un popolo, quindi "Gesù", detto il "Cristo" che significa "Unto". E poi? Sunto? Munto? Unno? Sì "Unno", poi "Attila" e poi, "Attica"... "Grecia", quindi "Olimpo", che era un "monte" e, con un inserimento di vocale, "monete". Da qui posso andare a un nome di moneta, fiorino, ducato, baiocco,... c'è solo l'imbarazzo della scelta. O magari a "zecca", che mi permette con uno scarto di arrivare a "cane". Come può essere un cane? Fedele... poliziotto ... mordace. Sì! "Mordace", come lo può essere anche un aforisma o meglio una "battuta", così inserisco uno sport tipo volley... ma poi? O "tennis" piuttosto, perché mi permette di andare a "doppio" che è anche un tema letterario in cui cade a pennello "Sosia", diventato nome comune dal nome di un personaggio di "Plauto", da cui con una sottrazione, "lauto" e, per associazione di idee, "pasto", poi... "posto", quindi... un sinonimo, "sito"... che nell'accezione informatica può portare a "blog". Finito! Adesso scombino l'ordine delle parole e il gioco è fatto. Invio. E fino al prossimo numero non ci penso più.