Premio di Scrittura Zanichelli
"Dentro le Parole"


Tutti i sondaggi dicono che in Italia si legge poco. Di sicuro però agli italiani piace scrivere.
Questo è quanto si evince dal successo del Premio di Scrittura "Dentro le Parole", organizzato dalla casa editrice Zanichelli e rivolto alle scuole medie inferiori e superiori.
Oltre 6000 scritti inviati da ragazzi e ragazze tra gli 11 e i 18 anni, sono giunti in redazione da tutte le parti d'Italia.
Un piccolo esercito di scrittori in erba che ha colto al volo l'opportunità di poter esprimere la propria creatività e dare sfogo alla propria fantasia.

Il Premio
La Zanichelli ha indetto per l'anno scolastico 2004-2005, il premio "Dentro le Parole".
Le regole erano semplici: la casa editrice ha estratto dal Dizionario Zingarelli 2005, 30 parole. Di queste i partecipanti ne dovevano scegliere almeno 20 da inserire nel loro testo.

Questi i lemmi:
accudire, aforisma, antologia, aracnofobia, blog, boria, concept store, cotta, cover, doppio, ecomostro, evadere, fatalismo, fisima, icona, inerente, kasher, letto, lirico, location, mente, mordace, pimpante, protervo, scandire, scettico, supino, uggioso, unto, venti.

Molte di queste parole sono di uso comune (boria, accudire, evadere, letto), altre meno (protervo, uggioso). Altre sono degli anglicismi (concept store, location). Per comprenderne bene il significato, era necessario consultare il dizionario.
Proprio in questo stava il senso del concorso: far scoprire ai ragazzi i vantaggi, l'importanza e il piacere dell'uso del vocabolario. Sì, quel tomo di migliaia di pagine con migliaia di parole!

Dare una nuova immagine del dizionario è stata la filosofia del Premio. Far capire ai più giovani che il vocabolario è una fonte inesauribile di informazioni, ma anche una "musa" che può stimolare la fantasia. Uno strumento utile per tutti, indispensabile per chi vuol fare lo scrittore!

Una volta comprese le parole che i partecipanti avrebbero usato, l'abilità stava nel "giocare" con queste, in modo pertinente e dando un filo logico al racconto. Scadenza per la consegna il 31 marzo 2005. Per il resto, spazio alla fantasia.

Cosa c'era in palio? La gloria. I migliori "scrittori" hanno visto la loro "opera" pubblicata on line sul sito web della Zanichelli (www.zanichelli.it).
Gli autori dei 5 migliori testi hanno visitato la Fiera Internazionale del Libro di Torino dove sono stati premiati, e hanno "firmato" un'iniziativa sociale: 5 pacchi con opere della casa editrice saranno donati, a loro nome, a associazioni ONLUS/ONG di promozione sociale che si occupano di giovani.


I vincitori alla Fiera del Libro di Torino: quale miglior appuntamento?

L'assenza di un premio "materiale" non ha affatto scoraggiato i ragazzi, anzi. Alla fine la selezione è stata fatta su oltre 6000 scritti, dei quali 300 sono stati messi sul web, nel sito della Casa editrice Zanichelli.

Tra questi sono stati selezionati i 5 ritenuti più interessanti i cui autori hanno potuto visitare la Fiera del Libro e ricevuto il premio da Michele Mirabella, domenica 8 maggio.

I 5 vincitori sono:

"L'ULTIMA BADANTE" di Giulio Burresi, 16 anni, Monteriggioni (Siena)

"IL RE" di Andrea Casto, 13 anni, Foggia

"EVADERE DALLA REALTA" di Stefano Farati, 13 anni, Bologna
"PAGINE STRAPPATE DA UN DIARIO" di Rebecca Gaisie, 16 anni, Torino
"RAGIONAMENTO DI UN'ENIGMISTA" di Agnese Telmon, 13 anni, Bologna

La sede della premiazione, la Fiera del Libro è quanto mai pertinente. Il tema al centro degli incontri culturali della Fiera quest'anno è il "sogno". E cos'altro sono gli elaborati dei ragazzi se non sogni su carta? Sogni, desideri, ma anche incubi, paure sono quelli raccontati nei loro temi dai giovani scrittori di "Dentro le Parole".
I sogni fatti di notte, sogni a occhi aperti, sogni di futuro, sogni del passato. I ragazzi vivono di sogni da realizzare, da inseguire, a cui talvolta aggrapparsi. Molti degli elaborati raccontano tutto questo. Dalle favole tout court ai viaggi da "favola", fino al sogno della pace.

Ma ci sono anche gli incubi. Più veri che inventati. È la realtà del disagio dell'adolescenza, del bullo prepotente della scuola, della guerra, della droga, della fame nel mondo, della mancanza di libertà.
I ragazzi nei loro racconti hanno dimostrato di saper sognare ma anche di vivere il loro tempo e farne un'analisi critica. Di saper fotografare la realtà senza pregiudizi, una realtà che si presenta spesso desolante, violenta, a volte tragica.

Per questo la Zanichelli ha deciso di dare menzioni speciali a elaborati, scelti per gli argomenti di impegno sociale:

"CASA" di Elisa Iscandri, 15 anni, Treviglio (BG) - tema: immigrazione

"VIVISEZIONE" di Andrea Faiola, 15 anni, Vercelli - tema: vivisezione

"MI CHIAMO LEO" di Francesca Canapa, 15 anni, Osimo (AN) - tema: droga

Poi la casa editrice ha segnalato per l'originalità dei temi trattati:

"LA DANZA" di Marta Opezzo, 12 anni, Torino

"AAA: CERCASI PRINCIPESSA PROSERPINIA" di Leandro Bonan, 11 anni, Bovezzo (BS)

"IL COLLEZIONISTA DI PAROLE" di Alice Cazzola, 13 anni, Torino

Tutti gli scritti dei premiati sono consultabili, assieme ad altri 300 selezionati fra i 6000, sul sito

Il sogno dunque è connaturato ai giovani. E se qualcuno di loro sognava un premio di scrittura, ci piace pensare che grazie a "Dentro le Parole" lo ha realizzato.

I 6000 scritti: dalla filastrocca al reportage

"Fuori il tempo era UGGIOSO e io stavo SUPINO sul LETTO mentre con la MENTE EVADEVO dalla realtà "

Questo è l'incipit con cui migliaia di partecipanti a "Dentro le Parole" hanno cominciato il loro scritto. Un inizio semplice, col quale in due righe si consumavano già cinque delle venti parole a disposizione. Ma se i ragazzi attaccavano alla stessa maniera, lo svolgimento prendeva strade diverse. Cosa hanno scritto i partecipanti?
Di tutto.
Diari, favole, filastrocche, poesie, canzoni, storie poliziesche, storie di guerra. Poi ancora: fantasy, cronache sportive, recensioni cinematografiche, reportage di viaggi; persino ricette, cruciverba e oroscopi e previsioni del tempo.
Racconti fantastici, episodi di vita o di quotidianità. Corti, lunghi, lunghissimi. Una vera miscellanea di generi e stili. Divertenti e riflessivi, umoristici e a volte tragici.
I ragazzi si sono tuffati in questa prova con entusiasmo e voglia di mettersi in gioco, di raccontarsi e raccontare. Molti con buoni risultati altri con meno. E qualcuno ha dimostrato un vero talento letterario.

Le parole

Stupisce come le parole del concorso abbiano acceso la fantasia dei partecipanti. Dall'incastro di quei 20 lemmi sono nati "mosaici letterari" molto suggestivi.
In questo senso la filosofia del concorso, di come la conoscenza di nuove parole, o di nuovi significati di parole già conosciute, aiuti la creatività, si è rivelata vincente.
Vediamo qualche esempio di come i 30 lemmi a disposizione sono stati fonte di ispirazione per gli elaborati:

Cotta: se fosse stata fatta una classifica delle parole più usate, questa sarebbe sicuramente ai primi posti. D'altronde come potrebbe essere diversamente per gli adolescenti? Abbondante uso ne hanno fatto soprattutto le ragazze. La cotta per il bel compagno di scuola, per il vicino di casa, per il "sempreverde" principe azzurro o cavaliere delle favole sono stati i protagonisti di diari, racconti e poesie. A lieto fine? A volte sì a volte anche con finale "tragico".

Aracnofobia: altro vocabolo da "top ten". La paura dei ragni è stata la "parola-chiave" per racconti di fantascienza, horror, thriller. Centinaia di concorrenti hanno inserito esemplari di aracnidi nei contesti più stupefacenti. Dagli scherzi con ragni finti a scuola agli incubi a otto zampe, fino ad arrivare a più complesse forme di metafore sul tessere tele e citazioni mitologiche di Aracne. Immancabile ovviamente la presenza dello Spiderman cinematografico.

Cover: anglismo molto familiare tra i ragazzi. La cover nuova del cellulare, da guardare, da regalare, imprescindibile oggetto di tendenza. L'ascolto musicale che accompagna costantemente la vita di tutti gli adolescenti è rappresentata dalla cover musicale, e per alcuni (come fan) e alcune (come aspirazione) c'è la cover-girl della rivista di grande tiratura.

Evadere: davvero un verbo "cult". Centinaia di racconti con il tema dell'evasione. La voglia di fuggire lontano dalla vita quotidiana, da realtà tragiche, da delusioni, da paure, da insicurezze, hanno animato gli elaborati di molti concorrenti. È il verbo per antonomasia che descrive il disagio adolescenziale. Ma non sono mancate "evasioni" da penitenziari (alla maniera di "Fuga da Alcatraz"), da carceri spaziali, prigioni di guerra (in stile
"La Grande Fuga"), che hanno dato vita a trame poliziesche, thriller, avventurose. C'è stato persino qualche "evasore" fiscale.

Fatalismo, Scettico: due parole, spesso insieme, che hanno animato racconti di vita, descrizioni di stati emotivi. In molti racconti c'è sempre uno "scettico" della vita e un "fatalista". Ma scetticismo e fatalismo sono stati anche lo spunto per riflessioni filosofiche e persino teologiche.

Icona: dalle "icone russe appese al muro", agli idoli di antiche civiltà da cercare in puro stile Indiana Jones, alle più volatili icone della televisione.

Blog, il diario virtuale è il nuovo modo di raccontarsi dei giovani, di comunicare le proprie esperienze, ansie, successi, aspettative ... ma a chi? A chi vorrà leggerlo. Non a caso "blog" è la contrazione di web + log, che significa diario di bordo. Rispetto al "Caro Diario", che tuttavia tiene ancora il passo, ma che aveva la consegna del silenzio e della segretezza, comunicare a chi non si sa attraverso il blog - peraltro personale - è un fenomeno interessante in un'epoca di comunicazione tanto estesa quanto estrema. Molti racconti finiscono con "...alla fine decisi di scrivere tutto nel mio blog personale...".

In mezzo a tanta creatività non sono certo mancati gli errori. Spesso le parole sono state male interpretate
(ah! il dizionario!). L'errore più frequente si è avuto per Kasher. Lo Zingarelli lo definisce così: "Detto di ciò che corrisponde alle norme di vita ebraica stabilite dalla tradizione, con particolare riferimento alla preparazione degli alimenti e delle bevande". In alcuni casi è diventato il Kasher per il mal di testa, il maglione di Kasher, il pagamento in Kasher!

Concept store: per il dizionario è un "Negozio che offre merce di vario genere in ambientazione non convenzionale, con spazi dedicati all'ascolto di musica, alla lettura o al consumo di cibi e bevande". Per molti concorrenti è diventato una forma di pensiero ("nella testa non avevo alcun concept store") o persino una morale ("il concept store della storia è…").

Ma anche Ecomostro ha fatto migliaia di vittime. Il vocabolo, spunto ideale per i tanti scritti ecologisti, è stato oggetto di qualche "ingenuo" equivoco. Sarà per le miriadi di immagini che questa parola può evocare, ma dove nello Zingarelli 2005 è una "Costruzione che suscita repulsione sul piano estetico e dal punto di vista ambientale", per molti ragazzi ha assunto forma di un essere fantascientifico, dalle quattro alle otto zampe (in questo caso associato ad Aracnofobia) oppure di un aggettivo "poco" qualificativo ("mio fratello è un ecomostro").

Non sono mancate inoltre iperbole quanto mai suggestive: "fece un urlo lirico" se il protagonista vede un ragno; "accudire la palla" quando il calciatore cerca di stoppare la sfera.
Infine gli equivoci, gli scambi di una parola per un'altra. Così inerente è diventata "inerte", protervo per "proteso".

La parola al lessicografo

Anche per il lessicografo il Premio è stata una palestra assai interessante... l'uso figurato di "ecomostro", per fare un esempio, che è entrato spontaneamente e con facilità nell'immaginario dei nostri giovani amici dimostra la forza della lingua, che s'impone senza pregiudizi. Sta a loro, ai lessicografi, sanzionare, con metodi scientifici, se quel nuovo significato può entrare nel meraviglioso - e sempre aperto - mondo del dizionario.
Appuntamento per ecomostro con lo Zingarelli 2006?

(A proposito proprio al dizionario sono state dedicati diversi scritti, poesie e ... lettere:
"Caro Zingarelli ti scrivo ..."
)