Un ballo per il Carnevale

Il Carnevale è una festa antichissima celebrata già dai Greci e dai Romani. Ma nella forma in cui lo conosciamo, cioè un evento in cui ci si maschera, si ride e si balla, nasce nel Medioevo. Nell’arte, invece, compare nel XVIII secolo, in coincidenza con la massima diffusione delle tipiche maschere italiane: Pulcinella, Arlecchino, Colombina etc. etc.
L’artista che ha raccontato più di tutti il clima spensierato del Carnevale è il veneziano Giandomenico Tièpolo (1727-1804). Non è un caso che questo pittore sia nato a Venezia: questa città, infatti, ospita ancora oggi una delle più antiche e spettacolari feste di Carnevale.

Carnevale di Venezia

Nel suo “Minuetto di Carnevale” del 1755 (dipinto conservato al Louvre di Parigi), Giandomenico Tiepolo ci porta nel bel mezzo dei festeggiamenti di più di duecentocinquanta anni fa.
Al centro una donna vestita in giallo, che guarda verso di noi quasi a invitarci a ballare, esegue la danza del minuetto con un uomo vestito in rosso. Attorno a loro ci sono decine di personaggi mascherati e suonatori mentre dietro il muretto, sullo sfondo, contadini e personaggi più umili guardano da lontano i ricchi che si divertono.

Tiepolo, Minuetto di Carnevale

Dal punto di vista pittorico si tratta di una scena di genere, cioè la rappresentazione di un episodio di vita quotidiana. Ma lo stile tardo barocco, anzi per essere più precisi “rococò“, rende questo momento elegante e pieno di energia. È tipico di questo stile, infatti, l’uso di colori accesi e luminosi e l’aspetto festoso delle scene rappresentate.
Ma guardiamo meglio i dettagli. Ecco alcuni personaggi con le maschere sul volto. Riesci a trovarli nel dipinto?

dettagli del dipinto di Tiepolo

Guarda adesso quegli uomini con un lungo cilindro bianco in testa.

pulcinella

Sono travestiti da Pulcinella, una personaggio buffo e dispettoso a cui Giandomenico era molto affezionato tanto da dedicargli interi affreschi e un gran numero di disegni. Ecco Pulcinella in altalena, un affresco realizzato alla fine del Settecento per la villa di famiglia e oggi esposto in Ca’ Rezzonico, a Venezia.

Pulcinella di Tiepolo

Ed ecco Pulcinella che parte, che si esibisce con gli acrobati o che si innamora.

Pulcinella Tiepolo

E poi alcuni dei 104 disegni della serie “Divertimento per li regazzi”.

disegni di Pulcinella di Tiepolo

Ma torniamo al dipinto con il Minuetto di Carnevale. Anche quella scena è stata ripresa più volte da Giandomenico. Questo dipinto si intitola “Una danza in campagna” (1755) ma si capisce che è Carnevale perché c’è il solito Pulcinella e altra gente mascherata.

Tiepolo danza in campagna

In questo, che si chiama semplicemente “Minuetto” (1756), i due personaggi che danzano sono anche loro in costume: sono Pantalone e Colombina. Stavolta manca l’onnipresente Pulcinella. Chissà cosa starà combinando!

Minuetto di Tiepolo

Si tratta di tre quadri molto simili che raccontano una società ricca e raffinata. Ma ci sono anche tante differenze. Osserva di nuovo il primo, il “Minuetto di Carnevale”, e confrontalo con questi due. Cerca somiglianze e differenze su questi aspetti: in che luogo è ambientata la scena? quanti personaggi ci sono? che abbigliamento hanno? come sono disposti? cosa stanno facendo? ci sono anche animali?

Adesso non resta che mettere in scena la danza. Chiedete all’insegnante di musica di farvi ascoltare un minuetto (ad esempio quello di Luigi Boccherini) e provate a imparare assieme i passi. Sarà un’esperienza divertente e artistica. Meglio di un ballo di gruppo!