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 Che cos’è la certificazione delle competenze

Che cosa sono le competenze

Nel 2006 il Parlamento europeo e il Consiglio d’Europa stabiliscono che tutti i Paesi dell’Unione, pur con modalità e strategie diverse, assumano le competenze come punto di riferimento per valutare e certificare i profili di professionalità e per organizzare i curricoli dei sistemi scolastici e formativi. Nella definizione dell’EQF (European Qualifications Framework – Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli), le competenze “indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale1”.

Le competenze si distinguono dalle conoscenze e dalle abilità perché presuppongono autonomia e responsabilità: chi impara per competenze coniuga conoscenze ed esperienze, integra il pensiero con l’azione, mobilita le competenze che precedentemente aveva sviluppato, si ingegna a costruire il proprio sapere; ma soprattutto impara a scegliere e a decidere, facendosi carico delle decisioni e delle conseguenze che derivano dalle sue scelte.

La competenza si apprende anche per errori e per approssimazioni, riflettendo sull’errore per superarlo, pilotando l’efficacia e la direzione del proprio agire.

Pensiamo, per esempio, all’acquisizione delle competenze comunicative e linguistiche: il bambino impara a parlare parlando, non impara prima le parole e le regole grammaticali e poi le mette in pratica. Impara sbagliando: solo correggendosi sul piano linguistico affina lo scopo comunicativo della parola; l’errore è un potente motore riflessivo.

In sintesi, la competenza si apprende in situazione e dall’esperienza. È un agire riflessivo che si fonda sui saperi e sulle conoscenze che l’allievo non solo ha appreso passivamente, ma di cui ha fatto esperienza reale, concreta, vissuta. Così l’allievo riconosce e affina lo scopo del suo agire, costruisce il senso del suo essere nel mondo.

1 Questa definizione è stata ripresa nel Documento tecnico allegato al Decreto ministeriale n. 139 del 2007.
Le competenze nelle Indicazioni nazionali

Le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola per l’infanzia e del primo ciclo di istruzione (4 settembre 2012) segnano l’ingresso nel sistema scolastico delle competenze come obiettivi imprescindibili che danno forma ai traguardi formativi da conseguire al completamento dei diversi gradi dell’istruzione primaria.

Le Indicazioni nazionali portano in primo piano una nuova cultura didattica, che non considera più la scuola come il principale agente educativo e che quindi impone il superamento di tante logiche che ne avevano tradizionalmente caratterizzato l’impostazione.

Si passa:

  • da conoscenze astratte a conoscenze contestualizzate
  • dal sapere teorico e ripetuto al sapere applicato e generativo (competenze)
  • dalla didattica disciplinare all’interdisciplinarietà
  • dalla focalizzazione sui contenuti alla centralità del soggetto che apprende
  • dalla scuola chiusa dentro le sue aule a una scuola aperta alla realtà
  •  
  • dai tradizionali modi di apprendere (per ascolto, memorizzazione, ripetizione) a un apprendimento per partecipazione, collaborazione, costruzione
  • da una didattica standardizzata a una personalizzata (ogni studente ha “bisogni educativi speciali”).

Questa nuova cultura didattica fa emergere nuovi concetti come:

  • l’apprendimento significativo (versus memorizzazione)
  • la didattica attiva (vs trasmissiva)
  • le risorse per l’apprendimento distribuite nella comunità (vs risorse presenti nel libri di testo e nell’insegnante)
  • l’esperienza degli studenti come risorsa per l’apprendimento (vs conoscenze degli insegnanti come risorsa principale).

Per la scuola si delineano nuovi obiettivi quali:

  • la costruzione di significato delle esperienze vissute
  • la costruzione di un’identità consapevole e aperta
  • la capacità di imparare a imparare
  • la capacità di monitorare e riflettere
  • l’abilità di pensiero autonomo, critico e plurale
  • l’autonomia, la responsabilità, lo spirito di iniziativa.

Le strategie d’insegnamento e apprendimento si arricchiscono di nuovi approcci come:

  • la sperimentazione (apprendimento per esplorazione e scoperta)
  • la costruzione (learning by doing, compiti autentici)
  • la narrazione (storytelling, apprendimento basato su casi)
  • la ricerca (didattica basata su progetti, anche di comunità)
  • la riflessione (reflective learning).

Riepilogando, il nuovo contesto didattico creato dalle Indicazioni nazionali richiede l’utilizzo di strategie di insegnamento che perseguano apprendimenti significativi attraverso una didattica learner-centred, che vede gli studenti costruttori attivi di conoscenza in un processo che li impegna cognitivamente e relazionalmente.

I decreti della certificazione delle competenze

Le Indicazioni nazionali del 2012 prevedono che la certificazione delle competenze avvenga “al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, attraverso i modelli che verranno adottati a livello nazionale”. Tali modelli sono stati emanati con il D.M. 7 ottobre 2017 n. 742 (allegati A e B) e attualmente in vigore.

Il percorso che ha portato alla definizione del modello nazionale di scheda per la certificazione delle competenze ha visto queste fasi:

  1. nei due anni successivi alle Indicazioni del 2012 ogni scuola è libera di adottare un proprio modello di scheda di certificazione
  2. la Circolare Ministeriale 13 febbraio 2015 n. 3 avvia la sperimentazione del primo prototipo di scheda nazionale:
    • costituito da 12 profili di competenza relativi alle 8 competenze chiave
    • prevede 4 livelli di padronanza per ogni profilo
    • sarà reso obbligatorio a partire dall’a.s. 2016-2017 (con eventuali modifiche a seguito della sperimentazione)
    • accompagnato da linee guida che definiscono le caratteristiche del sistema nazionale di certificazione delle competenze
  3. nell’a.s. 2015-2016 prosegue la sperimentazione, estesa a tutte le scuole
  4. la nota prot. n. 2000 del 23 febbraio 2017 prolunga la sperimentazione al corrente a.s. e propone un nuovo modello sperimentale:
    • costituito dalle 8 competenze chiave seguite dalla descrizione del profilo dello studente
    • prevede 4 livelli di padronanza per ogni profilo
    • accompagnato da linee guida aggiornate che definiscono le caratteristiche del sistema nazionale di certificazione delle competenze
  5. il Decreto Legislativo 13 aprile 2017 n. 62 stabilisce che la scheda di certificazione delle competenze debba includere anche il livello raggiunto nelle prove a carattere nazionale (INVALSI)
  6. il D.M. 07 ottobre 2017 n. 742 emana la versione finale della scheda nazionale di certificazione delle competenze:
    • costituita dalle 8 competenze chiave seguite dalla descrizione del profilo dello studente
    • prevede 4 livelli di padronanza per ogni profilo
    • comprende la sezione per i livelli conseguiti nelle prove nazionali INVALSI
    • in vigore a partire dall’a.s. 2017-2018.

Le Linee guida per la certificazione delle competenze

I modelli di scheda nazionale per la certificazione delle competenze sono accompagnati dalle “Linee guida per la certificazione delle competenze” (ultima revisione gennaio 2018).
Il documento ricostruisce lo scenario culturale e pedagogico alla base delle Indicazioni del 2012 e offre una panoramica sulle attività e gli strumenti più efficaci per progettare l’attività didattica in funzione dello sviluppo delle competenze.

Principali caratteristiche del sistema nazionale di certificazione delle competenze:

  • la maturazione delle competenze costituisce la finalità essenziale di tutto il curricolo
  • le competenze da certificare sono quelle contenute nel Profilo dello studente
  • le competenze devono essere promosse, rilevate e valutate in base ai traguardi di sviluppo disciplinari e trasversali riportati nelle Indicazioni; questi traguardi, che sono da considerare prescrittivi, sono il punto di partenza per la progettazione delle attività didattiche per lo sviluppo delle competenze
  • le competenze sono un costrutto complesso che si compone di conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni, potenzialità e attitudini personali
  • le competenze devono essere oggetto di osservazione, documentazione e valutazione
  • la valutazione delle competenze non può essere fatta utilizzando gli strumenti tipici della valutazione delle conoscenze
  • la valutazione si sviluppa lungo tutto il processo didattico e implica la raccolta “in corso d’opera” di documentazione sugli elementi della competenza dimostrata.

Secondo le Linee guida, la certificazione non va intesa “come semplice trasposizione degli esiti degli apprendimenti disciplinari, ma come valutazione complessiva in ordine alla capacità degli allievi di utilizzare i saperi acquisiti per affrontare compiti e problemi, complessi e nuovi, reali o simulati”.
Questa capacità è, appunto, la competenza. “I singoli contenuti di apprendimento sono i mattoni con cui si costruisce la competenza personale. Non ci si può quindi accontentare di accumulare conoscenze, ma occorre trovare il modo di stabilire relazioni tra esse e con il mondo al fine di elaborare soluzioni ai problemi che la vita reale pone quotidianamente”.
La certificazione delle competenze non sostituisce quindi la valutazione disciplinare, ma la accompagna e la integra: lavorando per valutare le competenze, infatti, si generano tanti dati sugli apprendimenti degli studenti, che consentono di raccogliere elementi anche per la valutazione dei contenuti disciplinari.
D’altra parte, le competenze descritte nel Profilo dello studente si manifestano a partire da risorse conoscitive, cognitive e psicologiche che sarebbe limitativo ricondurre alle sole discipline scolastiche. Le tante esperienze di apprendimento che sarà necessario attivare a scuola richiederanno il contributo di più discipline: la didattica per competenze implica, infatti, una scomposizione delle discipline rispetto alla loro organizzazione convenzionale e una riorganizzazione della didattica secondo le esigenze delle attività di apprendimento più che quelle della disciplina. Se il principio regolatore è la competenza, la disciplina deve “sacrificarsi” e identificare, competenza per competenza, attività per attività il contributo che essa può dare.

La scheda per la certificazione delle competenze

Il Decreto Ministeriale è completato dai due modelli di scheda per la certificazione delle competenze, uno da compilare al completamento della scuola primaria e uno al completamento del primo ciclo.
Entrambi i documenti hanno struttura simile:

  • la prima colonna riporta le competenze chiave europee del 2006:
    comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione, comunicazione nelle lingue straniere, competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia, competenze digitali, imparare ad imparare, competenze sociali e civiche, spirito di iniziativa, consapevolezza ed espressione culturale
  • la seconda colonna riporta le competenze indicate dal Profilo finale dello studente, come articolazione delle competenze chiave europee; uno spazio vuoto consente ai docenti di segnalare eventuali competenze significative che l’alunno ha dimostrato anche al di fuori dell’apprendimento scolastico
  • la terza colonna riporta infine i livelli da attribuire a ciascuna competenza, indicati da una lettera: A – avanzato, B – intermedio, C – base, D – iniziale.

Nella scuola media, la scheda va compilata dal consiglio di classe durante lo scrutinio finale della classe terza.

A 14 anni l’obbligo di istruzione non è ancora completato, pertanto la certificazione non riveste il carattere di una “patente” con valore legale, ma assume un significato formativo-orientativo-proattivo, poiché deve dar conto di competenze che stanno maturando, che sono in fase di sviluppo, di consolidamento e di continuo miglioramento.

Questo significato si esplicita per esempio nel livello di competenza “iniziale” – che indica un livello di autonomia ancora bisognoso di supporto – presente nella scheda di certificazione al termine del primo ciclo, e non più in quella rilasciata al termine dell’obbligo scolastico.