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 La storia con i “se”

Nel 1876 un filosofo francese, Charles Renouvier, pubblicò un libro, intitolato Uchronie («In nessun tempo»), in cui si propose di raccontare «lo sviluppo della civiltà europea non com’era stato, ma come avrebbe potuto essere». Era un primo esempio di una «storia con i se», cioè di una ricostruzione storica in cui si cerca di immaginare quali sarebbero state le conseguenze se un singolo fatto si fosse svolto in maniera diversa da come in realtà si svolse.

L’opera di Renouvier suscitò la riprovazione di Benedetto Croce, che lo giudicò «un giocherello», come quello che facciamo quando fantastichiamo «intorno all’andamento che avrebbe preso la nostra vita se non avessimo incontrato la persona che abbiamo incontrato, o se non avessimo commesso uno sbaglio che abbiamo commesso». Secondo Croce, se le cose sono andate in un certo modo, è segno che così dovevano andare; pensare che sarebbero potute andare in maniera diversa era perciò del tutto «fuori luogo».

È vero che la storia deve studiare i fatti così come si sono realmente svolti, ma sono state le scelte degli uomini – che a volte hanno sbagliato nel compierle – a determinare il loro svolgimento, che è frutto perciò anche dei loro errori. Si sono verificati spesso avvenimenti improvvisi e imprevedibili, che hanno mutato il corso di una battaglia decisiva o il corso della vita di personaggi, che hanno avuto un peso altrettanto decisivo nella storia di singoli popoli o dell’intera umanità.

Per questo motivo, non può essere considerato soltanto un gioco riflettere su quello che sarebbe potuto avvenire se la storia dell’umanità, a un certo punto del suo cammino, avesse imboccato una strada diversa da quella che imboccò. Serve infatti a farci capire che gli avvenimenti storici non percorrono un tracciato già prefissato e non sono drammi recitati da attori che seguono un copione. 

Naturalmente, ciò non significa che ci possa essere una storia alternativa, in un universo parallelo o in un mondo virtuale. Ricordare però che gli avvenimenti storici avrebbero potuto avere uno svolgimento diverso da quello che hanno avuto e che è stato talvolta dovuto a casi fortuiti serve a capire che il rapporto tra le cause e gli effetti non è mai meccanico: sono stati gli uomini, con le loro scelte, a determinare il corso degli avvenimenti.

La validità della «storia con i se» è negata da alcuni storici. Altri invece hanno provato a immaginare cosa sarebbe successo se i Greci fossero stati sconfitti nella battaglia di Maratona o se l’America fosse stata scoperta dai Cinesi prima degli Europei. In questa sezione riportiamo pagine di storici che hanno appunto provato, come ha scritto uno di loro, l’americano Robert Cowley, a segnare sulla carta geografica anche le strade che non sono state intraprese.

Se Socrate fosse morto nella battaglia di Delio
Se i Persiani avessero vinto a Salamina
Se Alessandro non fosse morto a meno di trentatré anni
Se l’imperatore Valente avesse sconfitto i Visigoti ad AdrianopoliSe gli Arabi avessero vinto a Poitiers