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Il ciclo di Krebs fornisce molecole che portano elettroni energetici alle proteine immerse nella membrana interna dei mitocondri.

Queste proteine sfruttano l’energia degli elettroni per pompare ioni idrogeno fuori dalla matrice, nello spazio intermembrana.

Un elettrone energetico può essere paragonato a una palla che rotola giù da una collina: si può lasciarla andare, sprecando la sua energia di movimento, oppure si possono posizionare generatori sul suo cammino ed estrarre energia utile a compiere lavoro.

Nell’analogia della pallina, l’altezza della collina rappresenta la differenza di energia potenziale tra gli elettroni portati dal NADH e l’ossigeno, con la sua enorme affinità per gli elettroni.

L’ossigeno provoca una caduta energetica così ripida che gli elettroni, passando sulle proteine di membrana, possono compiere un grande lavoro, "sparando" letteralmente ioni idrogeno fuori dalla matrice, e creando le condizioni per la sintesi di ATP.

 

Questo processo è innescato quando proteine trasportatrici di elettroni pompano ioni idrogeno nello spazio intermembrana, creando uno squilibrio nella concentrazione e nelle cariche elettriche.

Lo squilibrio genera un flusso contrario di ioni idrogeno attraverso la ATP-sintetasi, un enzima inglobato nella membrana interna dei mitocondri.

L’enzima usa l’energia degli ioni idrogeno (che ritornano nella matrice) per sintetizzare ATP.

Alla fine del processo l’ossigeno si combina con questi ioni idrogeno per formare acqua.

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