Fotometria
Se le caratteristiche
spettrali della molecola da esaminare sono già conosciute,
cioè se se ne conosce lo spettro
di assorbimento, si può regolare l’emissione
dell’apparecchio sulla lunghezza d’onda che presenta il maggiore
assorbimento. L’apparecchio lavora così in luce monocromatica,
cioè di un solo colore.
Ogni molecola
in soluzione assorbe una frazione dell’energia associata al fascio
di luce; perciò quanto maggiore è la quantità
di molecole nel volume della provetta, tanto minore sarà
l’intensità della luce che arriva al rivelatore (la si
misura in unità di densità ottica, OD). Questo
metodo di indagine si chiama fotometrìa.
Per
misurare la concentrazione di una sostanza in soluzione si deve
determinare preventivamente la curva di taratura, un grafico
che mostra la percentuale di luce trasmessa al rivelatore in funzione
della concentrazione della molecola. La curva di taratura si ottiene
eseguendo le indagini fotometriche su una serie di campioni di
cui è nota la concentrazione.
Le
principali applicazioni della fotometria sono due:
Misura
della concentrazione di molecole di DNA in soluzione
La molecola
di DNA assorbe la luce nell’intervallo di lunghezze d’onda corrispondenti
all’ultravioletto. Il massimo
assorbimento si verifica a 254 nm
ed è questa la lunghezza d’onda che viene utilizzata per
misurarne la concentrazione al fotometro.
In questo
caso non è necessario determinare ogni volta la curva di
taratura, in quanto si è misurato che un assorbimento pari
a 1 OD corrisponde a una concentrazione di DNA pari a 50 microgrammi/millilitro.
È possibile
quindi risalire alla concentrazione del DNA che si vuole misurare
applicando una semplice proporzione:
concentrazione
incognita (µg/ml) = OD misurato x 50.
Controllo
della progressione di una reazione chimica
Una reazione
chimica avviene se uno o più reagenti si trasformano in
uno o più prodotti. Impostando la lunghezza d’onda idonea
per seguire uno dei reagenti o dei prodotti, si eseguono misurazioni
della sua concentrazione a intervalli di tempo determinati.
Se la reazione
si sta effettivamente svolgendo, sono possibili due casi: se la
molecola scelta come indicatore è un reagente, la sua concentrazione
diminuirà; se invece essa è un prodotto, la sua
concentrazione aumenterà.
L’indagine
fotometrica risulta particolarmente utile per seguire l’attività
degli enzimi, che modificano
complicate molecole organiche.
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