La
scoperta del ciclo di Krebs
Nel
1861 Louis Pasteur pubblicò la scoperta storica che,
per ogni grammo di glucosio somministrato a una coltura
di lievito,
la crescita cellulare era maggiore in presenza di ossigeno che in
sua assenza.
Era la prima
dimostrazione del fatto che il metabolismo aerobico
è più efficiente di quello anaerobico.
Da allora, molti
scienziati si sono dedicati a seguire il destino degli zuccheri
nelle cellule viventi. Con il senno di poi, l’impresa appare titanica:
oggi sappiamo infatti che il ciclo di Krebs coinvolge ben 9 enzimi
e 9 composti chimici.
Mettiamoci nei
panni di un ricercatore all’inizio del Novecento: non conosciamo
questi composti chimici e neppure gli enzimi;
e tanto meno conosciamo l'ordine in cui essi intervengono. Inoltre,
per complicare le cose, il ciclo di Krebs (si scoprirà) procede
per l’appunto in modo ciclico: quindi ogni nostro tentativo di trovare
un prodotto iniziale e uno finale sarà destinato a fallire.
All’inizio
degli anni 1930 si erano già isolati molti composti ed
enzimi, ma non c'era modo di metterli in ordine in una sequenza
logica. L'idea che le reazioni fossero cicliche fu proposta nel
1937 da Hanz Adolf Krebs.
Krebs studiava
il consumo di ossigeno in fettine di muscolo pettorale di piccione,
un tessuto a elevatissima attività respiratoria (è
il muscolo che sostiene il volo).
Il mistero incominciò
a svelarsi quando ci si accorse che, aggiungendo a un omogeneizzato
di tessuto muscolare piccolissime dosi di acidi
a 4C, cioè a 4 atomi di carbonio (acido succinico, fumarico
e malico) e a 6C (acido citrico), la velocità della reazione
aumentava in modo significativo. Si comprese allora che questi composti
non sono dei veri intermedi, ma vengono trasformati e continuamente
rigenerati.
Krebs
osservò poi che l’acido malonico avvelenava la respirazione
bloccando il consumo di acido piruvico, perché inibiva l'enzima
succinato deidrogenasi legandosi al posto del substrato corretto,
l’acido succinico, che ha una molecola simile.
Inoltre le cellule
così inibite accumulavano acido citrico e acido alfa-chetoglutarico
oltre che acido succinico; ciò indicava che l’acido citrico
e l’acido alfa-chetoglutarico sono entrambi "a monte"
dell’acido succinico nella sequenza della reazione.
Ma anche aggiungendo
l’acido fumarico, che è il prodotto della succinato
deidrogenasi, si accumulava acido succinico. Quindi: o c’erano due
vie che portavano allo stesso composto, l’acido succinico, oppure
questo si trovava all’interno di una via ciclica, per cui si accumulava
se il ciclo veniva interrotto bloccando un passaggio qualsiasi.
Già era
noto che l'acido citrico (6C) precede l’acido alfa-chetoglutarico.
L'origine dell'acido citrico rimaneva l'unico tassello mancante.
L'acido citrico
era stato scoperto già nel 1784 nel succo di limone; ma soltanto
nel 1937 Krebs scoprì che esso si formava rapidamente in
un omogeneizzato di tessuto muscolare se venivano aggiunti acido
ossalacetico (4C) e piruvico (3C) con perdita di CO2.
Questa scoperta
permise finalmente a Krebs di "chiudere il cerchio", identificando
tutte le reazioni del ciclo che oggi porta il suo nome.
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