Manlio Dinucci
Il sistema globale seconda edizione - Geografia del sistema globale Zanichelli Editore |
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Le alleanze e acquisizioni dei colossi dell'auto (aprile 2000)
modulo B: Dinamiche economiche (Il sistema globale seconda edizione)
L'industria automobilistica è uno dei settori in cui influisce maggiormente il processo di globalizzazione economica.
Lo dimostra ciò che è avvenuto nel gruppo Fiat: negli anni Novanta esso ha più che raddoppiato la quota di produzione realizzata fuori dell'Italia, portandola al 40% del totale, e ha accresciuto di circa un quinto la quota di vendite sui mercati esteri, portandola a oltre il 60% del totale.
Nonostante che il gruppo Fiat operi in modo stabile in oltre 60 paesi di tutti i continenti e si collochi al settimo posto mondiale sia come produzione che come fatturato, le sue dimensioni sono troppo piccole per affrontare la competizione sul mercato mondiale.
Esso è dominato da un numero sempre più ristretto di colossi dell'auto che stanno assumendo dimensioni crescenti attraverso incroci azionari, fusioni e acquisizioni: cinque tra i principali gruppi - General Motors, Ford, DaimlerCrysler, Volkswagen e Toyota - si spartiscono circa il 70% del mercato mondiale di automobili.
Per questo il gruppo Fiat ha deciso nel marzo 2000 di costituire una alleanza industriale strategica con il gruppo statunitense General Motors, che occupa il primo posto nell'industria automobilistica mondiale.
La General Motors ha (in base ai dati del 1999) un fatturato di 175 miliardi di dollari (in confronto ai 46,5 miliardi della Fiat), una produzione annua di circa 8,8 milioni tra auto e camion (in confronto alla produzione Fiat di circa 2,8 milioni tra auto, camion e altri veicoli) e 594mila addetti (in confronto ai 221mila della Fiat).
L'operazione prevede l'acquisizione da parte di General Motors del 20% di Fiat Auto (uno dei tre settori automotoristici terminali del Gruppo Fiat) e la contemporanea acquisizione da parte di Fiat Auto del 5,1% della General Motors.
Questa alleanza - che prevede la creazione di joint-ventures al 50% per gli acquisti e la produzione di motori e cambi - crea una partnership tra General Motors e Fiat in due dei maggiori mercati automobilistici del mondo: Europa e America latina.
In base all'accordo la Fiat ha il diritto, se lo ritiene opportuno, di vendere in futuro alla General Motors il rimanente 80% delle azioni di Fiat Auto a valori di mercato e la General Motors ha comunque il diritto di prelazione se la Fiat decide di vendere la sua quota.
L'accordo lascia quindi aperta la possibilità che un giorno l'intera Fiat Auto possa essere rilevata dalla General Motors - azienda globale operante in oltre 200 paesi - la quale, avendo acquisito altre industrie automobilistiche, già possiede i marchi Buick, Cadillac, Chevrolet, Gmc, Oldsmobile, Pontiac, Saturn, Holden, Opel, Saab, Vauxall (Europa), Isuzu, Toyota, Suzuki e Subaru (Giappone).
La risposta all'alleanza strategica tra General Motors e Fiat non si è fatta attendere.
Pochi giorni dopo, la statunitense Ford, che occupa il secondo posto nell'industria automobilistica mondiale, ha acquistato la Land Rover dalla tedesca Bmw battendo la concorrente General Motors che aveva tentato la stessa operazione.
Due settimane dopo, sempre nel marzo 2000, la tedesca DaimlerChrysler ha acquisito il 34% della giapponese Mitsubishi Motors.
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Attraverso queste alleanze e acquisizioni i grandi gruppi dell'industria automobilistica realizzano sinergie che permettono loro di accrescere la propria competitività sul mercato mondiale.
Allo stesso tempo, però, tali operazioni comportano tagli all'occupazione. Ad esempio, dopo che la francese Renault ha rilevato il 37% del capitale della giapponese Nissan, nell'ottobre 1999 è stato deciso di ridurre il personale di quest'ultima (composto da 131mila addetti) di 21mila unità.
SITI PER LA RICERCA SU INTERNET Per ulteriori informazioni sull'alleanza tra Fiat e General Motors riferirsi ai relativi siti: http://www.fiat.com/ e http://www.generalmotors.com/. | |
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Manlio
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