Manlio Dinucci
Zanichelli Editore |
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La popolazione mondiale nel 2050 (aprile 2005) modulo E: Tendenze demografiche (Il sistema globale seconda edizione)
La popolazione mondiale, cresciuta da 2,5 a 6 miliardi nella seconda metà del Novecento, raggiungerà i 6,5 miliardi nel luglio 2005.
Nei prossimi 45 anni dovrebbe aumentare di altri 2,6 miliardi, superando i 9 miliardi nel 2050.
Quasi l’intera crescita demografica, prevede il rapporto, avverrà nelle attuali regioni economicamente meno sviluppate (Africa, America latina e Asia, esclusi Giappone, Australia e Nuova Zelanda): la loro popolazione complessiva, che attualmente è di circa 5,3 miliardi, dovrebbe salire nel 2050 a 7,8 miliardi.
Particolarmente forte, nelle regioni economicamente meno sviluppate, sarà la crescita demografica degli attuali 50 paesi col più basso grado di sviluppo, la cui popolazione complessiva dovrebbe più che raddoppiare, passando da 800 milioni nel 2005 a 1 miliardo e 700 milioni nel 2050.
La popolazione di alcuni di questi paesi – Afghanistan, Burundi, Congo, Mali, Niger, Uganda e altri – dovrebbe per lo meno triplicarsi.
La popolazione complessiva delle attuali regioni economicamente più sviluppate (Nord America, Europa, Giappone, Australia e Nuova Zelanda) dovrebbe invece restare nel 2050 pressoché invariata: attorno agli odierni 1,2 miliardi.
Tuttavia, mentre in alcuni paesi di queste regioni (tra cui gli Stati Uniti) si prevede una crescita della popolazione tra il 2005 e il 2050, in altri (tra cui Italia, Germania, Giappone e paesi dell’ex-Urss) si prevede un calo.
In seguito a questo differente andamento demografico, la popolazione delle attuali regioni economicamente meno sviluppate dovrebbe salire, rispetto al totale mondiale, dall’81,3% nel 2005 all’86,4% nel 2050. Quella delle attuali regioni economicamente più sviluppate dovrebbe invece calare dal 18,7% nel 2005 al 13,6% nel 2050.
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Il differente andamento demografico è dovuto fondamentalmente a due fattori.
Nelle regioni meno sviluppate il numero medio di figli per donna, pur essendo in calo, resta superiore a quello delle regioni più sviluppate: nel periodo 2000-2050 esso dovrebbe calare nelle regioni meno sviluppate da 2,9 a 2,07, mentre nelle regioni più sviluppate dovrebbe aumentare da 1,56 a 1,84, restando comunque al di sotto di quello delle regioni meno sviluppate.
Contemporaneamente, anche nelle regioni meno sviluppate sta crescendo la durata media della vita, anche se in misura inferiore a quella delle regioni più sviluppate: nel periodo 2000-2050 essa dovrebbe aumentare da 63,4 a 74 anni nelle regioni meno sviluppate e da 75,6 a 82,1 anni in quelle più sviluppate.
All’interno di ciascuno dei due gruppi di regioni, cui si riferiscono queste medie statistiche, vi sono notevoli differenze tra una regione e l’altra e un paese e l’altro.
Ad esempio, all’interno del gruppo delle regioni meno sviluppate, il numero medio di figli per donna è (nel 2005) di 4,97 in Africa, 2,55 in America latina e Caraibi, 2,47 in Asia. La durata media della vita è di 71,5 anni in America latina e Caraibi, 67,3 in Asia, 49,1 in Africa.
All’interno del gruppo delle regioni più sviluppate, il numero medio di figli per donna è (nel 2005) di 2,32 in Oceania, 1,99 in Nord America, 1,40 in Europa. La durata media della vita è di 77,6 anni in Europa, 74 in Oceania, 73,7 in Europa.
La crescita demografica, prevede il rapporto, sarà accompagnata da un ulteriore invecchiamento della popolazione: il numero di persone di età superiore ai 60 anni si triplicherà, passando su scala mondiale da 672 milioni nel 2005 (il 60% dei quali abitanti nelle regioni meno sviluppate) a 1 miliardo e 900 milioni nel 2050 (l’80% dei quali abitanti nelle regioni meno sviluppate).
Il processo di invecchiamento sarà percentualmente maggiore nelle regioni più sviluppate, dove la popolazione con oltre 60 anni di età – che ha già superato quella di età compresa tra 0 e 14 anni – aumenterà, rispetto a quella totale, dal 20% nel 2005 al 32% nel 2050.
Nelle regioni meno sviluppate, la popolazione con oltre 60 anni di età aumenterà dall’8% nel 2005 al 20% nel 2050.
Si prevede quindi una crescente differenziazione tra le attuali regioni economicamente più sviluppate, la cui popolazione sarà sempre più minoritaria e più vecchia, e le attuali regioni economicamente meno sviluppate, la cui popolazione sarà sempre più maggioritaria e relativamente più giovane.
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Il testo del rapporto World Population Prospects / The 2004 Revision si trova nel sito http://www.un.org/esa/population/unpop.htm della divisione demografica del Dipartimento degli affari economici e sociali delle Nazioni Unite.
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Manlio
Dinucci - Il sistema globale seconda edizione - Geografia del sistema globale:
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