Manlio Dinucci
Il sistema globale seconda edizione - Geografia del sistema globale Zanichelli Editore |
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Il problema idrico (aprile 2000)
modulo G: Impatto ambientale (Il sistema globale seconda edizione)
Si è svolto all'Aja, dal 17 al 22 marzo 2000, il Forum della Commissione mondiale per l'acqua promossa dalle Nazioni Unite.
Il Forum - cui hanno partecipato centinaia di esperti e rappresentanti governativi di oltre cento paesi - ha confermato la gravità del problema idrico.
Oltre un miliardo e 200 milioni di persone, concentrate nelle regioni economicamente meno sviluppate, sono prive di acqua potabile: sono perciò costrette a servirsi di acqua putrida, inquinata dai pesticidi usati nei campi, dagli scarichi industriali e dalle acque di scolo degli insediamenti urbani.
All'incirca altre 800 milioni di persone non hanno un rubinetto in casa: la devono perciò attingere da pozzi o fontane pubbliche dove l'acqua in diversi casi è inquinata.
A causa della contaminazione dell'acqua con sostanze chimiche e organismi patogeni, muoiono ogni anno nelle regioni meno sviluppate circa 3,4 milioni di persone, per la maggior parte appartenenti agli strati sociali più poveri.
Se la situazione rimarrà allo stato attuale, nel 2025, quando la popolazione mondiale sarà (secondo le proiezioni) di circa 8 miliardi, il numero delle persone prive di acqua potabile salirà a 2,3 miliardi.
Alla carenza qualitativa si aggiunge quella quantitativa. Secondo i dati raccolti dalla Commissione mondiale per l'acqua, circa 450 milioni di persone in 29 paesi sono in una situazione di grave carenza idrica.
Essa è determinata da un lato da fenomeni come la siccità che ha colpito per due anni di seguito il Nord Africa e, dall'altro, dal fatto che soprattutto nelle regioni meno sviluppate gran parte dell'acqua va perduta a causa della inefficienza dei sistemi di irrigazione e delle reti idriche urbane.
Nell'agricoltura, che assorbe su scala mondiale quasi il 70 per cento dell'acqua dolce impiegata, ne va perduta in media oltre la metà.
Attualmente, nelle regioni meno sviluppate, viene irrigato circa il 20% della terra usata per l'agricoltura: da quest'area proviene il 40% del raccolto.
La coltura alimentare che ha bisogno di più acqua è il riso: per produrne una tonnellata sono necessarie 2mila tonnellate di acqua dolce. Soprattutto in Asia, dove circa la metà dell'area irrigata è destinata a questa coltura, la necessità di produrre maggiori quantità di riso, anche in seguito all'aumento della popolazione, comporterà l'uso di crescenti quantità di acqua.
Si prevede che, continuando a usare le attuali tecniche di coltivazione, il consumo di acqua per l'irrigazione crescerà di oltre il 50% nel Sudest asiatico e in India e del 40% in Cina provocando una sempre più grave crisi idrica.
In tale situazione, è stato ribadito al Forum dell'Aja, occorre passare immediatamente all'azione.
Si tratta di proteggere le risorse idriche dall'inquinamento e di farne un uso molto più efficiente evitando gli sprechi: nella coltivazione del riso, ad esempio, si possono usare tecniche che permettono di ottenerne la stessa quantità risparmiando il 25% di acqua.
Si tratta allo stesso tempo di fare il massimo sforzo per dotare di acqua potabile le popolazioni che ne sono prive. "L'acqua - afferma la Dichiarazione approvata all'Aja dai rappresentanti di oltre cento governi - è un bene fondamentale per la vita: l'accesso alle risorse idriche deve essere garantito a tutti i popoli".
Le organizzazioni non governative presenti all'Aja hanno criticato la vaghezza degli impegni assunti dai governi, facendo presente che in un numero sempre maggiore di paesi gli stessi governi permettono a società private di realizzare grossi guadagni sfruttando la crescente domanda di acqua.
Emblematico è ciò che è avvenuto in Cile. Nel periodo in cui era al potere, il generale Pinochet concesse ad alcuni gruppi economici, gratuitamente e per sempre, i diritti sull'uso delle sorgenti, dei fiumi e dei laghi.
Successivamente tali diritti sono stati ceduti ad alcune società private, soprattutto spagnole: anche se Pinochet non è più al governo, esse possono così controllare la maggior parte delle risorse idriche cilene, vendendo ai cileni l'acqua che serve all'irrigazione e alla fornitura idrica delle città e l'elettricità prodotta dalle centrali idroelettriche.
SITI PER LA RICERCA SU INTERNET
Gli atti del Forum mondiale sull'acqua, svoltosi all'Aja nel marzo 2000, si trovano nel sito http://www.worldwaterforum.org/.
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