Manlio Dinucci
Il sistema globale seconda edizione - Geografia del sistema globale Zanichelli Editore |
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I tagli all'occupazione (febbraio 2001)
modulo B: Dinamiche economiche (Il sistema globale seconda edizione)
Il 2001 si è aperto con la notizia che i maggiori gruppi transnazionali hanno deciso di ridurre ulteriormente il personale delle proprie aziende.
Il fenomeno è particolarmente accentuato negli Stati Uniti: qui, nel giro di una sola settimana alla fine di gennaio, sono stati annunciati tagli per l'ammontare di oltre 100mila posti di lavoro.
La General Motors - la maggiore industria automobilistica, che detiene quasi un quarto del mercato mondiale del settore - ha deciso di licenziare 14mila dipendenti, corrispondenti al 3,5 per cento del personale. La Ford, la seconda industria automobilistica del mondo, ha annunciato un piano di riduzione della forza lavoro con un primo taglio di oltre 4mila unità.
Molto più drastico è il taglio annunciato dalla DaimlerChrysler, la terza industria automobilistica del mondo (nata nel 1998 dalla acquisizione della statunitense Chrysler da parte della tedesca Daimler-Benz): essa ha deciso di eliminare dal proprio personale 26mila tra operai e impiegati, corrispondenti al 20 per cento del totale.
Il piano di ristrutturazione deciso dalla DaimlerChrysler prevede la chiusura di tre fabbriche in Messico e di altre tre rispettivamente negli Stati Uniti, in Argentina e in Brasile. Prevede inoltre l'eliminazione di un turno per fabbrica in quattro impianti statunitensi e in tre canadesi.
Anche in altri settori, oltre che in quello automobilistico, sono in programma riduzioni di personale. La Xerox, una delle maggiori aziende produttrici di macchine per ufficio, licenzierà 4mila dipendenti, corrispondenti ad oltre il 4 per cento della forza lavoro.
La Sara Lee, una delle principali aziende della grande distribuzione (al quarto posto mondiale nel settore alimentare), ridurrà il numero dei propri dipendenti di 7mila, equivalenti al 5 per cento del totale. La Amazon.com, azienda leader nella vendita di libri online, ne licenzierà 1300, corrispondenti al 15 per cento del totale.
Riduzioni sono stati decise anche nelle maggiori aziende delle telecomunicazioni. La WorldCom, che occupa il quinto posto mondiale nel settore, licenzierà oltre 10mila dipendenti, equivalenti al 13 per cento del personale. Lo stesso farà la Lucent Technologies, prima azienda mondiale nel settore delle comunicazioni in rete.
Tagli all'occupazione vengono effettuati anche nel settore delle assicurazioni e del brokeraggio. La Merril Lynch, prima azienda mondiale delle assicurazioni, ha ridotto il proprio personale di 1800 unità (2,5 per cento del totale) e ha annunciato altre misure in tal senso.
Si tratta dunque di un fenomeno che sta investendo tutti i settori, non solo della old economy ("vecchia economia") ma anche della new economy ("nuova economia").
La causa contingente è il rallentamento della crescita economica statunitense, che ha portato il tasso di disoccupazione oltre il 4%. La disoccupazione è in realtà più alta: a fini statistici sono infatti considerate occupate anche le persone che, nell'arco dell'anno, lavorano per un periodo limitato. Vi è inoltre da tenere presente che nella popolazione nera il tasso ufficiale di disoccupazione è dell'8,4%, il doppio rispetto alla media nazionale.
Vi sono, oltre a questa, cause strutturali: lo conferma il fatto che il fenomeno della riduzione dei posti di lavoro è comune ad aziende sia statunitensi che europee, giapponesi e altre.
Per essere competitive nel mercato globale, esse ristrutturano la propria attività in base a nuove tecnologie e nuovi sistemi di organizzazione del lavoro, che permettono di accrescere la produttività riducendo il numero di occupati e, quindi, il costo del lavoro.
Ulteriori tagli all'occupazione avvengono quando una azienda si fonde con un'altra o l'acquista. Le fusioni e acquisizioni, che sono in continua crescita, comportano quasi sempre una riduzione di personale in quanto permettono di accorpare i settori analoghi delle due aziende.
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Altri posti di lavoro sono cancellati nei paesi economicamente più sviluppati quando, come sempre più spesso avviene, le aziende trasferiscono parte delle proprie attività produttive in paesi economicamente meno sviluppati dove è disponibile forza lavoro qualificata a costo molto inferiore.
Ad esempio, il gruppo finlandese Nokia, primo produttore mondiale di telefoni cellulari, ha annunciato agli inizi di febbraio del 2001 che effettuerà un primo taglio di 800 posti di lavoro nella sue due fabbriche in Texas, in quanto trasferirà alcune produzioni in Corea del Sud e Messico. Gli impianti texani, il cui personale sarà ridotto da 5500 a 3000, potranno comunque accrescere la propria produzione grazie all'uso di nuovi macchinari.
Quando un gruppo transnazionale ristruttura la propria attività, può effettuare tagli all'occupazione anche negli impianti situati in paesi economicamente meno sviluppati: ad esempio, cinque delle sei fabbriche che la DaimlerChrysler ha deciso di chiudere si trovano in paesi dell'America latina.
Vi è infine un altro fattore determinante nel taglio all'occupazione, quello della flessibilità. In base a tale criterio, che viene sempre più applicato, le aziende dimensionano il proprio personale in rapporto all'andamento del mercato.
Avviene così che, quando il mercato si restringe - anche per un eccesso di produzione in rapporto al potere di acquisto - le aziende riducono il proprio personale.
RICERCA
SU INTERNET Per verificare la capacità di trovare i siti
e le specifiche informazioni in essi contenute, vengono proposte alcune
ricerche, indicate con il simbolo Nel sito della DaimlerChrysler, http://daimlerchrysler.com , trovare:
Nello stesso sito, nel settore delle notizie, viene annunciato il piano di ristrutturazione del gruppo Chrysler:
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Manlio
Dinucci - Il sistema globale seconda edizione - Geografia del sistema globale:
http://www.zanichelli.it/materiali/dinucci
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