Manlio Dinucci
Il sistema globale seconda edizione - Geografia del sistema globale
Zanichelli Editore

 

L'inquinamento atmosferico in Italia (maggio 2002)

modulo G: Impatto ambientale (Il sistema globale seconda edizione)
modulo F: Impatto ambientale (Geografia del sistema globale)

Le sostanze emesse nell'atmosfera dai processi industriali, dai trasporti e da altre attività umane contribuiscono ad aggravare alcuni dei principali problemi ambientali, quali i cambiamenti climatici, la diminuzione dell'ozono stratosferico, l'acidificazione, lo smog fotochimico e la cattiva qualità dell'aria nelle aree urbane e industriali.

Per stabilire le politiche ambientali da adottare e gli obiettivi da raggiungere, occorre una costante quantificazione delle emissioni inquinanti e individuazione delle loro fonti.

In tale quadro si inserisce l'attività dell'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente (Anpa) che, nell'aprile 2002, ha presentato il rapporto Verso l'Annuario dei dati ambientali, completato nel dicembre 2001.

Il rapporto, che verrà redatto ogni anno, contiene, oltre agli indicatori sull'atmosfera (emissioni e qualità dell'aria), quelli relativi a biosfera, geosfera, idrosfera, radiazioni ionizzanti, rumore e radiazioni non ionizzanti.

Per ciò che riguarda l'atmosfera, il rapporto indica un aumento delle emissioni nazionali di gas-serra, cui è attribuibile in gran parte il riscaldamento dello strato inferiore dell'atmosfera: esse sono passate da 498 milioni di tonnellate di CO2 equivalente nel 1990 a 525 milioni nel 1999.

Le emissioni di gas-serra sono dunque aumentate, in Italia, del 5,4% dal 1990 al 1999, rendendo così più difficile o impossibile il conseguimento dell'obiettivo fissato dal Protocollo di Kyoto per il periodo 2008-2012: una riduzione del 6,5% rispetto al 1990.

Il gas che maggiormente contribuisce all'effetto-serra è l'anidride carbonica (CO2 , biossido di carbonio), le cui emissioni sono aumentate in Italia da 417 milioni di tonnellate nel 1990 a 440 milioni nel 1999 (+ 5,5%).

Le principali fonti delle emissioni di anidride carbonica sono gli impianti per la produzione di energia, i mezzi di trasporto e gli impianti industriali, in particolare quelli che usano combustibili fossili.

Contribuiscono all'effetto-serra anche il metano (CH4) – la cui emissione è legata alle attività agricole, all'allevamento, allo smaltimento di rifiuti, all'uso di combustibili fossili – e il protossido di azoto (N2O), derivante da pratiche agricole e processi industriali. Le emissioni di questi due gas sono state, nel 1999, rispettivamente di circa 41 e 40 milioni di tonnellate di CO2 equivalente.

E' invece drasticamente calata la quantità prodotta e consumata di sostanze che contribuiscono alla riduzione dello strato di ozono stratosferico e al conseguente aumento dell'intensità della radiazione ultravioletta al suolo. Il loro consumo è sceso da oltre 52.000 tonnellate di ODP (potenziale di distruzione dell'ozono) nel 1989 a meno di 3.600 nel 1996.

L'Italia si sta dunque attenendo al Protocollo di Montreal, che impegna le parti firmatarie a stabilizzare, ridurre e quindi bandire la produzione e il consumo di sostanze lesive per l'ozono.

In calo sono anche le emissioni delle sostanze responsabili dei processi di acidificazione, dovute a processi di combustione (con uso, in particolare, di combustibili fossili), a processi industriali, al traffico veicolare, ad attività agricole e allo smaltimento di rifiuti.

Nel periodo 1980-1999, le emissioni di ossidi di zolfo (SOx) sono calate da oltre 3,8 milioni a meno di 1 milione di tonnellate annue. Meno accentuato è stato il calo delle emissioni di ossidi di azoto (Nox), da oltre 1,5 a meno di 1,5 milioni, e di ammoniaca (NH3), da 449mila a 448mila.

Gli obiettivi fissati dal Protocollo di Goteborg prevedono per il 2010, rispetto al 1990, una riduzione delle emissioni del 70% per gli ossidi zolfo, del 48% per gli ossidi di azoto e del 10% per l'ammoniaca.

Per ciò che riguarda la qualità dell'aria nelle città, le emissioni inquinanti, anche se tendono a diminuire, restano a livelli ancora alti, dannosi per la salute.

Le emissioni di monossido di carbonio (CO), dovute al traffico veicolare e ai processi di combustione industriale, sono calate nel periodo 1980-1999 da 7 a 6 milioni di tonnellate annue, ma rappresentano ancora una delle maggiori criticità ambientali nelle aree urbane.

Anche quelle di benzene, dovute per il 95% allo scarico degli autoveicoli, sono calate da 47 mila tonnellate nel 1990 a circa 22mila nel 1999, ma rappresentano ancora una grave minaccia per gli abitanti delle città, data la loro accertata cancerogenicità.

Altri danni vengono provocati dagli ossidi di azoto e dai composti organici volatili non metanici, emessi dal traffico veicolare e dalle attività industriali: essi si trasformano, attraverso reazioni fotochimiche attivate dalla luce solare, in inquinanti secondari, tra cui ozono troposferico (presente nella parte bassa dell'atmosfera), che per la sua alta tossicità ha effetti dannosi sulla popolazione, sull'ecosistema e sul patrimonio storico-artistico.

Si aggiunge a questi inquinanti il particolato (costituito da particelle di polvere disperse nell'aria), derivante dal traffico veicolare, dalle centrali termoelettriche e da altre fonti di combustione, sia industriali che residenziali.

Dannoso alla salute è soprattutto il particolato fine, costituito da particelle di diametro inferiore ai 10 micron, la cui concentrazione supera in molte città il valore limite annuale per la protezione della salute umana.

Questi dati dimostrano la necessità di sviluppare, con la partecipazione di tutti i soggetti nazionali e locali, una più efficace politica ambientale per il controllo e la riduzione delle emissioni inquinanti, modificando sia i sistemi di produzione energetica e industriale, sia il sistema dei trasporti.

 

RICERCA SU INTERNET
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La redazione e l'autore sono interessati a conoscere l'opinione di chi ha provato a svolgere queste attività e possono essere contattati, via e-mail, per eventuali chiarimenti e proposte.

Nel sito dell'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente, http://www.sinanet.anpa.it/, è disponibile il testo integrale dell'Annuario dei dati ambientali.
Effettuare il download dell'Annuario.
Andare al capitolo relativo all'atmosfera.
Per ciò che riguarda la riduzione delle emissioni di gas-serra, quale obiettivo stabilisce il Protocollo di Kyoto per l'Unione europea? Quale obiettivo stabilisce su scala globale?
Quali sono, in base ai dati del 1999, le emissioni annue di anidride carbonica delle industrie energetiche, dei mezzi di trasporto, delle industrie manifatturiera ed edilizia e di altri settori?
I clorofluorocarburi (CFCs) sono i principali responsabili della riduzione dello strato di ozono stratosferico. In quale misura è diminuita la loro produzione in Italia tra il 1986 e il 1997?

 
 


 

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