Manlio Dinucci
Il sistema globale seconda edizione - Geografia del sistema globale Zanichelli Editore |
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Gli armamenti nucleari (settembre 2000)
modulo C: Sviluppo tecnologico (Il sistema globale seconda edizione)
La tragedia del Kursk, il sottomarino nucleare russo affondato nel Mare di Barents nell'agosto 2000 con l'intero equipaggio (per cause non ancora chiarite), ha riportato in primo piano una questione di vitale importanza per l'intera umanità.
Il Kursk – come fanno in continuazione i sottomarini statunitensi, britannici, francesi e altri - si stava esercitando alla guerra nucleare. Pur essendo terminata la guerra fredda, continua infatti l'addestramento all'uso delle armi nucleari.
Con la fine della guerra fredda, il numero delle armi nucleari - concentrate per oltre il 95% negli arsenali statunitense e russo - è calato da circa 60.000 nel 1990 a 35.000 nel 1999.
Ciò non significa però che sia scomparsa la minaccia nucleare: 35.000 armi nucleari - con una potenza complessiva equivalente a centinaia di migliaia di bombe del tipo di quella che nel 1945 distrusse Hiroshima - sono in grado di cancellare l'intera specie umana e quasi ogni altra forma di vita dalla faccia della Terra.
Si calcola che circa 13.500 delle 35.000 armi nucleari - possedute, oltre che da Stati Uniti e Russia, da Francia, Cina, Gran Bretagna, Israele, India e Pakistan - siano operative, ossia pronte ad essere lanciate da diversi vettori: sottomarini, bombardieri e missili balistici con base a terra.
Stati Uniti e Russia continuano a disporre di circa 6.000 testate nucleari operative per parte: 6.750 gli Usa, 5.426 la Russia, secondo i dati della Federazione degli scienziati americani. Si tratta di armi nucleari "strategiche", in grado di colpire obiettivi distanti più di 5.500 kilometri.
Per tipo di armamenti, valutano gli esperti, sono in vantaggio gli Usa. La maggior parte delle loro testate è dislocata sui sottomarini nucleari (3.456) e sui bombardieri strategici (1.300) ed è quindi meno vulnerabile e più flessibile. La maggior parte delle testate nucleari russe (3.590) è invece dislocata su missili balistici con base a terra ed è quindi più vulnerabile e meno flessibile.
Va inoltre considerato il fatto che gli Stati Uniti hanno continuato ad ammodernare i loro armamenti nucleari, distanziando sempre più la Russia.
Lo Start II, il secondo trattato sulla riduzione degli armamenti nucleari strategici stipulato nel 1993 da Stati Uniti e Russia, prevede di diminuire il numero delle testate nucleari strategiche a 3.000-3.500 per parte.
L'applicazione del trattato è però bloccata principalmente dalla questione dello "scudo spaziale", un sistema di intercettazione dei missili avversari che gli Stati Uniti intendono realizzare, nonostante abbiano sottoscritto con la Russia il Trattato Abm (trattato che proibisce il dispiegamento di tale sistema in quanto darebbe a chi lo possiede un grosso vantaggio).
Quale sia la pericolosità di tale situazione è dimostrato dal fatto che, dopo che è stato firmato lo Start II, il Pentagono (il ministero statunitense della Difesa) ha aumentato la propria target list - la lista degli obiettivi su cui sono puntate le armi nucleari statunitensi - da 2.500 nel 1995 a 3.000 nel 2000.
Come documenta il Center for Defense Information di Washington, 2.260 di questi obiettivi (definiti "vitali") si trovano in Russia: sono 1.100 installazioni militari nucleari e 500 convenzionali, 160 centri di direzione e 500 impianti industriali. Nella target list è stata reinserita dopo vent'anni, nel 1999, anche la Cina.
Ricevuto l'ordine, bastano 2 minuti per lanciare i missili balistici intercontinentali con base a terra e 15 minuti per lanciare i missili balistici imbarcati sui sottomarini. Lo stesso può fare la Russia. Ciò significa che in ogni momento possono essere lanciati migliaia di missili, le cui testate nucleari possono raggiungere gli obiettivi nel giro di mezz'ora.
Su questo sfondo va collocata la catastrofe del Kursk, spia d'allarme di una catastrofe di ben altra ampiezza, quella nucleare, che potrebbe travolgere l'umanità.
Da qui la necessità di una rapida e completa eliminazione delle armi nucleari.
SITI PER LA RICERCA SU INTERNET Un quadro aggiornato degli armamenti nucleari nel mondo è fornito dalla Federazione degli scienziati americani (FAS) nel sito http://www.fas.org/nuke/index.html .
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