Manlio Dinucci
Il sistema globale seconda edizione - Geografia del sistema globale Zanichelli Editore |
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La produzione e i consumi petroliferi mondiali (marzo 2001)
modulo F: Scelte energetiche
(Il sistema globale seconda edizione)
Tra il 1989 e il 1999, la produzione petrolifera mondiale è cresciuta da 3096 a 3452 milioni di tonnellate annue. Nello stesso periodo, il consumo petrolifero mondiale è aumentato da 3087 a 3462 milioni di tonnellate annue. Ciò significa che la produzione è riuscita, pur con difficoltò, a soddisfare la domanda.
All'interno di tale quadro vi sono, però, crescenti squilibri tra regione e regione e paese e paese.
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Il maggiore consumatore mondiale di petrolio - gli Stati Uniti - ha ulteriormente accresciuto il proprio consumo, che è aumentato dell'11% tra il 1989 e il 1999. Nello stesso periodo, però, la produzione petrolifera statunitense (sul territorio nazionale) è calata di oltre il 17%.
Gli Stati Uniti, di conseguenza, sono venuti a dipendere in misura sempre maggiore dalle importazioni: essi devono oggi importare circa il 60% del petrolio che consumano (in confronto a poco piť del 45% nel 1989).
L'Europa (compresa la parte centro-orientale e la Turchia), tra il 1989 e il 1999, ha accresciuto il proprio consumo di quasi l'8%. A differenza degli Stati Uniti, ha però aumentato anche la propria produzione petrolifera, che è cresciuta del 55% grazie soprattutto a quella norvegese e britannica.
Nonostante ciò, l'Europa continua anch'essa a dipendere fortemente dalle importazioni petrolifere, che coprono circa il 56% del proprio fabbisogno.
L'Italia dipende dalle importazioni per oltre il 94% del suo fabbisogno.
Deficitario al cento per cento è il Giappone, che deve importare tutto il petrolio che consuma: 259 milioni di tonnellate nel 1999.
Deficitaria è anche l'Australia, che deve importare oltre il 35% del proprio fabbisogno petrolifero.
Dipendono in varia misura dalle importazioni petrolifere anche paesi in via di industrializzazione, come l'India (per il 62% del fabbisogno) e la Cina (per il 20%).
Sono invece fortemente in attivo il Medio Oriente, la cui produzione petrolifera supera del 389% il consumo; l'Africa, che produce il 208% in più di petrolio di quello che consuma; l'America meridionale e centrale, che produce il 56% in più di quanto consuma.
E' in attivo anche l'area dell'ex Unione Sovietica, nonostante che a causa della crisi economica la sua produzione petrolifera sia calata da 607 milioni di tonnellate nel 1989 a 370 milioni nel 1999. Ma, essendo calato in maggior misura il suo consumo sempre a causa della crisi (da 413 a 182 milioni di tonnellate), l'ex Unione Sovietica produce oggi il 103% in più di quanto consuma (in confronto al 47% nel 1989).
Le aree più sviluppate dell'economia mondiale - soprattutto Stati Uniti, Europa occidentale e Giappone - vengono così a dipendere in misura crescente dalle forniture petrolifere delle aree economicamente meno sviluppate: Medio Oriente, Africa, ex Unione Sovietica, America meridionale e centrale.
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Il Medio Oriente, che fornisce oggi oltre il 30% della produzione e il 50% dell'esportazione mondiale di greggio, possiede le maggiori riserve petrolifere economicamente sfruttabili. Esse diverranno sempre più importanti man mano che si ridurranno i giacimenti di altre regioni, rendendo l'estrazione del greggio più costosa.
Sulla base dell'esperienza storica non è difficile prevedere che la regione mediorientale del Golfo Persico si troverà ancora di più al centro di conflitti per il controllo delle sue fonti energetiche, da cui dipendono in misura sempre maggiore i paesi industrializzati e molti dei paesi in via di industrializzazione.
Un'altra area di crescenti conflitti per il petrolio è quella del Mar Caspio, dove si scontrano vari gruppi di potere, formatisi nei paesi nati dalla disgregazione dell'Urss, e gli interessi di grandi potenze e gruppi transnazionali.
Vi è quindi il pericolo che il tramonto dell'era del petrolio - a causa del progressivo esaurimento di quei giacimenti che è possibile e, soprattutto, conveniente sfruttare - provochi un crescente e generalizzato conflitto per il controllo dell'"oro nero".
![]() In tale quadro diviene ancora più urgente la costruzione di un nuovo sistema energetico - oggi tecnicamente fattibile - basato sulle fonti rinnovabili e non inquinanti, che assicuri l'energia necessaria non solo ai paesi economicamente sviluppati ma, soprattutto, a quelli che ancora devono compiere tale sviluppo.
RICERCA
SU INTERNET Per verificare la capacità di trovare i siti
e le specifiche informazioni in essi contenute, vengono proposte alcune
ricerche, indicate con il simbolo Una serie di dati statistici sulla produzione e il consumo di petrolio su scala mondiale, regionale e (per alcuni paesi) nazionale si trova nel sito http://www.bp.com/worldenergy/wenergy/main.htm .
Manlio Dinucci - Il sistema globale 2000 - Geografia del sistema globale: www.zanichelli.it/scuola/geografia/dinucci/dinhome.html | |||||||||||||||
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