Manlio Dinucci
Il sistema globale seconda edizione - Geografia del sistema globale
Zanichelli Editore

  La mappa dello sviluppo scientifico e tecnologico (marzo 2001)

modulo C: Sviluppo tecnologico (Il sistema globale seconda edizione)
modulo A: Dinamiche geoeconomiche (Geografia del sistema globale)

Le innovazioni tecnologiche, frutto dei progressi della ricerca scientifica, svolgono un ruolo di fondamentale importanza nei vari campi dell'attività umana: dall'industria all'agricoltura, dai trasporti alle telecomunicazioni, dalla medicina alle scienze ambientali.

Tale ruolo si è accentuato nel processo di globalizzazione economica, caratterizzato dalla crescente internazionalizzazione della produzione e dei mercati. Prodotti derivanti dalle alte tecnologie (ad esempio, computer e telefoni cellulari) vengono fabbricati in diversi paesi e circolano sui mercati di tutto il mondo.

E' però un ristretto numero di paesi a realizzare la maggior parte dell'innovazione tecnologica e a detenere, tramite i brevetti, la proprietà di quasi tutte le alte tecnologie: sono i paesi che costituiscono il "centro" dell'economia mondiale - Stati Uniti, Canada, paesi dell'Europa occidentale, Giappone e Australia - e alcuni della "semiperiferia": Taiwan, Corea del Sud e Israele.

cartina distribuzione tecnologie

Questi paesi, in cui vive poco più del 14% della popolazione mondiale, detengono il 97% dei brevetti tecnologici rilasciati su scala mondiale. Nei sistemi statunitense ed europeo dei brevetti, i due più importanti del mondo, tale percentuale arriva al 99%.

Altri paesi adottano le tecnologie brevettate, acquistando le relative licenze o fabbricando sul proprio territorio, soprattutto per conto di gruppi transnazionali, prodotti da esportazione che incorporano tali tecnologie.

Sono per la maggior parte paesi della "semiperiferia" dell'economia mondiale: Messico, Argentina, Sudafrica, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, India, Indonesia, Cina e pochi altri.

I restanti paesi - quelli della "periferia" dell'economia mondiale (tra cui tutti i paesi africani salvo il Sudafrica) ed altri della "semiperiferia" - sono invece fondamentalmente esclusi dalle alte tecnologie, in quanto nè le creano nè le adottano in misura apprezzabile nei processi produttivi.

Le aree tecnologicamente escluse, in cui vive circa la metà della popolazione mondiale, comprendono sia interi paesi che parti di paesi.

In Cina, ad esempio, sono fondamentalmente tagliate fuori dall'uso delle alte tecnologie quasi tutte le province interne, in quanto le industrie che le adottano si trovano per la maggior parte nelle province costiere. Qui, nelle zone economiche speciali in cui affluiscono gli investimenti esteri diretti, si concentrano le imprese che producono per l'esportazione.

Il quadro dello sviluppo tecnologico non è però statico. Alcuni dei paesi che adottano le tecnologie brevettate potrebbero, a loro volta, crearne di nuove: così hanno fatto, ad esempio, Taiwan, Corea del Sud e Israele che, da adottatori, sono divenuti innovatori tecnologici.

Allo stesso tempo, alcuni dei paesi tecnologicamente esclusi potrebbero adottare le nuove tecnologie, introducendole nei propri sistemi produttivi.

Nei paesi economicamente meno sviluppati vi sono grandi potenzialità umane che, se adeguatamente valorizzate, potrebbero metterli in grado di avanzare rapidamente nel campo della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica.

Allo stato attuale, invece, gran parte dei loro ricercatori e tecnici è costretta dalla mancanza di fondi e strutture ad esercitare la propria professione all'estero. I più capaci, assunti dai laboratori nordamericani ed europei, danno un forte contributo allo sviluppo della scienza e tecnologia dei paesi economicamente più sviluppati. A Silicon Valley, ad esempio, lavorano molti ingegneri indiani e cinesi.

Si deve inoltre tener conto di un'altra caratteristica dell'attuale processo di innovazione tecnologica: mentre la ricerca scientifica di base viene ancora condotta in gran parte da università e istituzioni pubbliche, le applicazioni tecnologiche che ne derivano sono controllate in misura crescente da gruppi privati. grafico distribuzione tecnologie

Attraverso il sistema dei brevetti, basato sul diritto di proprietà intellettuale internazionalmente riconosciuto, essi divengono proprietari delle tecnologie derivanti, oltre che dalla ricerca effettuata nei propri laboratori, dalla ricerca scientifica pubblica.

La proprietà privata delle più importanti applicazioni tecnologiche della ricerca scientifica fa sì che la ricerca stessa venga indirizzata in misura crescente nei campi più redditizi (compreso quello degli armamenti ad alta tecnologia), per accrescere la competitività dei maggiori gruppi transnazionali e in generale delle economie più sviluppate.

Vengono di conseguenza ad essere trascurati campi di ricerca che sono della massima importanza per i paesi economicamente meno sviluppati.

Ad esempio, nonostante si stia verificando una recrudescenza della malaria nell'Africa subsahariana e in altre regioni (con un bilancio annuo di oltre 300 milioni di casi clinici, più di un milione di morti e danni economici enormi), il finanziamento mondiale per la ricerca su questa malattia è stato drasticamente ridotto. Non è quindi possibile creare nuovi farmaci anti-malaria, necessari perchè le zanzare anofele sono divenute resistenti a quelli attuali.

Ciò è dovuto al fatto che è diminuito l'interesse delle grandi case farmaceutiche a produrre nuovi farmaci anti-malaria, in quanto la malattia colpisce soprattutto le popolazioni povere delle regioni economicamente meno sviluppate, il cui potere d'acquisto, estremamente limitato, non permette di realizzare grossi guadagni con lo sviluppo e la commercializzazione di tali farmaci.

Allo stesso tempo, le tecnologie coperte da brevetto spesso non possono essere usate in settori di pubblica utilità perchè, come avviene soprattutto nei paesi economicamente meno sviluppati, mancano i fondi per acquistare le relative licenze e realizzarne l'applicazione.

I paesi economicamente meno sviluppati, anche nei casi in cui realizzano delle innovazioni tecnologiche, sono per la maggior parte esclusi dai diritti di proprietà intellettuale, in quanto ottenere un brevetto comporta un alto costo.

Ciò spiega perchè, sulle oltre 26000 richieste di brevetto inoltrate nel 1997 all'Organizzazione africana per la proprietà intellettuale, solo 31 provenivano da società o istituzioni africane.

I gruppi transnazionali, che detengono la quasi totalità dei brevetti nei due più importanti sistemi (statunitense ed europeo), si accaparrano anche la maggior parte dei brevetti rilasciati nelle regioni economicamente meno sviluppate, soprattutto nel campo delle biotecnologie.

I crescenti squilibri su scala globale, sia sul piano socioeconomico che su quello del rapporto uomo-ambiente, richiedono invece che la ricerca e le relative applicazioni tecnologiche siano sempre più indirizzate alla soluzione di tali questioni d'importanza vitale.

 

RICERCA SU INTERNET
Saper "navigare" su Internet, alla scoperta di informazioni, sta divenendo una delle competenze fondamentali, sia nella scuola che nel lavoro. Per questo proponiamo, in via sperimentale, alcune attività utili ad apprendere "l'arte della navigazione". Uno scoglio, certamente, è rappresentato dal fatto che in Internet la lingua dominante è l'inglese, cui si aggiungono, nei siti delle principali organizzazioni internazionali, il francese e lo spagnolo. Ciò tuttavia può essere di stimolo all'apprendimento delle lingue.

Per verificare la capacità di trovare i siti e le specifiche informazioni in essi contenute, vengono proposte alcune ricerche, indicate con il simbolo
Per verificare la comprensione delle informazioni trovate su Internet vengono poste alcune domande, indicate con il simbolo Tali domande servono anche ad approfondire l'argomento trattato.
La redazione e l'autore sono interessati a conoscere l'opinione di chi ha provato a svolgere queste attività e possono essere contattati, via e-mail, per eventuali chiarimenti e proposte.

Nel sito del Center for International Development dell'Università di Harvard, http://www.cid.harvard.edu/, si parla ampiamente della necessità di indirizzare la scienza e tecnologia alla soluzione dei problemi specifici dei paesi poveri.

Trovare, su tale tema, l'articolo scritto dall'economista che ha redatto la carta pubblicata in questa scheda.
Trovare, nell'articolo, la parte relativa alla malaria.
Quale recente scoperta scientifica rende possibile la creazione di un vaccino anti-malaria?
Quali sono le maggiori case farmaceutiche produttrici di vaccini?
Perchè non creano e producono un vaccino anti-malaria?
Quale metodo propone l'autore per convincere le case farmaceutiche a produrre il vaccino anti-malaria?

 
 


 

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