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POLI URBANI E PROVINCE. Grande centro commerciale, in posizione nodale nella rete autostradale e ferroviaria (all'incrocio tra l'itinerario Torino-Trieste e la strada del Brennero), Verona (255.492 ab.) ha una struttura economica prevalentemente terziaria, ma è anche il secondo polo industriale veneto, dopo Mestre-Marghera. Prevalgono i settori agroalimentare, meccanico e tipografico-editoriale. L'interporto di Verona (su un'area di 2,2 milioni di m2 ) è tra i primi dell'Unione europea per il traffico combinato strada-rotaia: nel suo centro direzionale confluiscono per via telematica domanda e offerta di trasporto, che vengono smistate capillarmente. Secondo, modesto centro urbano è Legnago (26.152 ab.), nella Bassa. La riva veronese del Garda è un'attivissima zona turistica: Malcesine e Garda sono i comuni dotati della più sviluppata capacità ricettiva alberghiera.

Le province subalpine di Vicenza e Treviso sono aree forti della crescita industriale diffusa, favorita da una densa rete di piccole città. Vicenza (107.481 ab.) continua a svolgere le tradizionali attività tessili e artigianali ed è polo terziario di una provincia il cui reddito la colloca al secondo posto nella regione. Bassano del Grappa (39.192 ab.) è la seconda città per dimensione demografica e dotazione di servizi. Arzignano, Valdagno, Schio e Thiene, pur essendo tutti centri di servizi di popolosi comprensori, hanno una base economica prevalentemente industriale. Relativamente modeste sono le attività turistiche, montane (Asiago) o termali (Recoaro Terme).

Treviso (82.632 ab.), il più terziarizzato tra i capoluoghi di provincia (74% di occupati nei servizi e nella pubblica amministrazione), è nota soprattutto come sede di un'industria della moda altamente specializzata. Anche le città minori sono meno industrializzate di quelle del Vicentino: Vittorio Veneto (29.185 ab.) e Conegliano (35.536 ab.) svolgono soprattutto la funzione di centri di servizi, Castelfranco e Montebelluna sono piccole città industriali e terziarie. La pianura trevigiana e la bassa collina sono luogo privilegiato della "fabbrica diffusa", con capannoni industriali disseminati nei comuni rurali, ben serviti da una densa rete stradale. Al reddito provinciale dà un contributo ancora rilevante una prospera agricoltura, mentre è marginale il turismo.

Nella provincia montana di Belluno il turismo rappresenta invece il settore trainante. I grandi comprensori turistici sono l'Ampezzano (Cortina, di fama internazionale) e il Cadore (Auronzo, San Vito). Feltre (19.720 ab.) è città storica prevalentemente terziaria, ma con qualche presenza industriale. Belluno (35.497 ab.), borgo divenuto città negli ultimi cento anni, ha il profilo funzionale di un capoluogo amministrativo, con oltre il 70% di occupati nei servizi e nella pubblica amministrazione.

Area nodale della regione, la provincia di Venezia si allunga lungo la costa adriatica. La città lagunare - i cui residenti da una decina d'anni hanno cessato di "emigrare" sulla terraferma - è città mondiale del turismo culturale. La città della terraferma, Mestre-Marghera, è centro di traffici portuali, stradali e ferroviari e zona industriale che ha visto diminuire i livelli di occupazione (per l'aumento della produttività) ma non il volume delle produzioni metallurgiche, chimiche, vetrarie. La somma delle due città nel comune anfibio di Venezia raggiunge i 305.617 abitanti.

Tra Mestre, Treviso e Padova si allarga a ventaglio una regione urbanizzata, con popolosi comuni suburbani come Mira, Mirano, Mogliano Veneto. Sulla laguna, anche Chioggia (53.849 ab., già nota ai romani come Fossa Clodia) forma un comune anfibio e composito, con l'antico borgo peschereccio e il sobborgo orticolo e turistico di Sottomarina. La zona orientale della provincia di Venezia ha sviluppato nei decenni recenti, sulla costa, una conurbazione balneare che si estende da Jesolo attraverso Caorle e San Michele al Tagliamento sino al comune friulano di Lignano. Nell'interno San Donà (33.755 ab.) e Portogruaro (24.694 ab.) svolgono il ruolo di centri erogatori di servizi comuni agricoli e agricolo-industriali della bassa pianura irrigua.

Il Veneto meridionale ha in Padova (213.656 ab.) il principale polo urbano, sede della maggiore università regionale, metropoli commerciale e meta di un turismo culturale e religioso (Cappella degli Scrovegni, con gli affreschi di Giotto; Basilica di Sant'Antonio, sec. XIII). Storicamente, la città fu inglobata nello stato veneziano e "compensata" con il ruolo di unica sede universitaria del dominio (dal 1221). Nell'800 riacquistò un dinamismo economico che ne fece il principale centro commerciale e bancario del Veneto. Modesto è il ruolo delle attività industriali, decentrate nelle campagne delle zone settentrionali e orientali della provincia e in piccole città come Cittadella ed Este. Ma dal 1992 è in corso di attuazione il progetto di un Parco tecnologico-scientifico, finanziato e messo a punto dal consorzio Padova Ricerche, a cui partecipano l'università, il CNR, la Camera di commercio, l'Associazione industriali e alcuni imprenditori. Su un'area di un centinaio di ettari, lungo la direttrice per Venezia, saranno concentrati laboratori di ricerca (per la sperimentazione, l'uso di nuovi materiali, l'esecuzione di prove e prototipi) e istituti universitari. Saranno a disposizione delle imprese servizi collaterali, dalle informazioni sulle forme di finanziamento per l'innovazione alla partecipazione ai programmi di ricerca e sviluppo comunitari, ai corsi di formazione e qualificazione realizzati dai ricercatori che lavorano nella struttura. In provincia di Padova Abano e Montegrotto Terme formano una piccola conurbazione turistico-termale (26.000 ab.), con una sviluppatissima attrezzatura ricettiva alberghiera.

Il Polesine ha radicalmente trasformato le proprie strutture agrarie, oggi tra le più meccanizzate e produttive della Padania. Rovigo (52.137 ab.) è centro di servizi, con qualche presenza industriale. L'antichissima città di Adria (21.130 ab.), grazie agli incentivi per le aree depresse del Centro- Nord, è divenuta un comune semindustriale.

Dalla voce Veneto, in Enciclopedia Geografica Garzanti, Milano, Garzanti, 1995, pp. 649-50.

 

Un dato sulla povertà in Italia

La povertà rilevata dalle statistiche sociali è definita in modo convenzionale: sono considerati poveri coloro che spendono per consumi meno della metà della spesa che in media viene a essi destinata a livello nazionale. In base a tale criterio, i poveri in Italia nel 1993 risultavano 6,4 milioni, pari all'11,3% della popolazione, e le famiglie in condizioni di povertà raggiungevano i 2,2 milioni. La distribuzione geografica della povertà conferma i divari che persistono fra le tre grandi aree del paese: i poveri sono molto più numerosi nel Sud che nel Nord (21% contro 5%), mentre il Centro si colloca in posizioni intermedia. Tra le famiglie in condizioni di povertà - in buona parte si tratta di famiglie numerose - prevalgono quelle in cui il soggetto di riferimento (capofamiglia) è un pensionato o una casalinga. Un ulteriore indice significativo della maggiore povertà del Mezzogiorno si desume dalla percentuale di bambini che, almeno una volta all'anno, godono di un periodo di vacanza: il 77% al Nord e solamente il 25% al Sud (1993).

Il dato più preoccupante è il fatto che, nonostante la crescita complessiva del reddito medio pro capite, la povertà risulta in aumento (oltre due punti percentuali nel 1993 rispetto al 1970); nel medesimo intervallo di tempo gli italiani che vivono in abitazioni di proprietà sono passati dal 49 al 71%, il che attesta - oltre che una propensione all'acquisto della casa molto più viva nel nostro che in altri paesi avanzati (per es. gli Stati Uniti) - anche un indubbio progresso sul piano economico. In conclusione, a un miglioramento medio dei livelli di reddito e dello standard di vita si è accompagnato un sensibile aumento delle persone con un reddito inferiore alla media.

 

 

Famiglie e persone povere in Italia (valori assoluti in migl. e composizione percentuale; dati 1994)

 Italia

       

Famiglie povere

419 (20,6)

262 (12,9)

1.357 (66,5)

2.038 (100,0)

Famiglie residenti

9.537 (47,6)

3.881 (19,4)

6.602 (33,0)

20.020 (100,0)

Persone povere

1.122 (17,4)

726 (11,2)

4.610 (71,4)

6.458 (100,0)

Persone residenti

25.096 (44,5)

10.841 (19,2)

20.434 (36,3)

56.371 (100,0)

 

Fonte: ISTAT, Indagine sui consumi delle famiglie

Enciclopedia Geografica Garzanti, cit., p. 606.

 

 

Famiglie in possesso dei principali beni durevoli (valori %)

 

1970

1983

Televisore a colori

-

94

Secondo televisore

-

64

Terzo televisore

-

19

Antenna parabolica

-

2

Videoregistratore

-

50

Videocamera

-

9

Telefono cellulare

-

14

Segreteria telefonica

-

8

Condizionatore d'aria

-

5

Micro-onde

-

9

Personal computer

-

10

Frigorifero

76,4

97

Lavatrice

50,3

99

Lavastoviglie

4,3

19

Autovettura

51,1

77,1

Solo una

-

50

Più di una

-

27,1

Moto, scooter, ciclomotore

19,4

25,1

 

Fonti: Nielsen, Doxa

 

Enciclopedia Geografica Garzanti, pag. 606.

 

 

Produzione di rifiuti (in migl. di tonnellate, 1991)

 

rifiuti urbani

rifiuti industriali

 

Piemonte

1.397

2.565

(300)

Valle d'Aosta

34

48

(16)

Lombardia

3.479

3.879

(781)

Trentino-Alto Adige

327

277

(3)

Veneto

935

3.900

(424)

Friuli-Venezia Giulia

347

1.315

(80)

Liguria

749

1.062

(92)

Emilia-Romagna

1.004

2.079

(373)

Toscana

1.460

4.283

(157)

Umbria

400

1.281

(49)

Marche

541

432

(15)

Lazio

2.300

2.605

(213)

Abruzzo

353

625

(43)

Molise

113

128

(17)

Campania

1.851

2.094

(164)

Puglia

1.472

3.225

(145)

Basilicata

205

288

(37)

Calabria

739

745

(37)

Sicilia

1.625

2.144

(98)

Sardegna

702

1.735

(202)

ITALIA

20.033

34.710

3.246

 

Fonte: ISTAT

Nota: i dati tra parentesi si riferiscono ai rifiuti industriali tossici e nocivi.

Enciclopedia Geografica Garzanti, pag. 585

 

Aree protette per regione (1993)

 

superficie in ettari

% della superficie territoriale

Piemonte

158.903

6,26

Valle d'Aosta

41.697

12,79

Lombardia

141.321

5,92

Trentino-Alto Adige

75.393

5,54

Veneto

76.208

4,15

Friuli-Venezia Giulia

593

0,08

Liguria

3.414

0,63

Emilia-Romagna

91.070

4,12

Toscana

66.883

2,91

Umbria

17.424

2,06

Marche

70.746

7,30

Lazio

102.304

5,94

Abruzzo

328.789

30,47

Molise

5.550

1,25

Campania

190.180

17,98

Puglia

127.546

6,59

Basilicata

96.461

9,65

Calabria

198.482

13,16

Sicilia

197.377

7,68

Sardegna

7.604

0,32

ITALIA

1.997.945

6,63

 

Fonte: Airone (174, 1995) su dati ministero Ambiente

Enciclopedia Geografica Garzanti, cit., p. 583.

Dissesti idrogeologici nel periodo 1910-90

 

piene

frane

totale

Valle d'Aosta

13

29

42

Piemonte

368

170

538

Liguria

113

397

510

Lombardia

182

476

658

Veneto

289

246

535

Trentino-Alto Adige

36

49

85

Friuli-Venezia Giulia

185

129

314

Emilia-Romagna

154

440

594

Toscana

190

223

413

Umbria

77

654

731

Marche

51

344

395

Lazio

62

152

214

Abruzzo

3

453

456

Molise

8

256

264

Campania

85

717

802

Puglia

67

238

305

Basilicata

113

38

151

Calabria

351

251

602

Sicilia

28

124

152

Sardegna

641

186

827

ITALIA

3.016

5.572

8.588

 

Fonte: elaborazione del Dipartimento della protezione civile su dati CNR

Enciclopedia Geografica Garzanti, cit., p. 583.

 

 

Principali alluvioni in Italia

anno

luogo

vittime

1951

Polesine

84

1963

Vajont *

1.800

1966

Firenze

113

1985

Val di Stava

266

1987

Valtellina *

28

1994

Piemonte

93

Nota: * alluvioni connesse a eventi franosi

Enciclopedia Geografica Garzanti, cit., p. 583.

 

 

Produzione di vino, olio d'oliva, agrumi (1994)

 

vino

(migl. hl)

olio

(migl. q)

agrumi

(migl. q)

Piemonte

3.222

0

0

Valle d'Aosta

31

0

0

Liguria

273

56

6

Lombardia

1.416

4

0

Trentino-Alto Adige

1.126

1

0

Veneto

7.544

13

0

Friuli-Venezia Giulia

1.176

0

0

Emilia-Romagna

7.192

5

0

Toscana

2.680

255

1

Umbria

1.004

80

0

Marche

1.980

35

0

Lazio

3.295

192

142

Abruzzo

4.257

203

0

Molise

406

33

0

Campania

2.313

287

929

Puglia

9.631

2.493

1.131

Basilicata

469

138

1.396

Calabria

925

489

9.064

Sicilia

9.300

311

14.279

Sardegna

1.037

49

780

ITALIA

59.277

4.644

27.728

 

Fonte: Confagricoltura

 

 

Produzioni agricole di livello mondiale

 

1992

posizione

Olio d'oliva (migl.t)

436

Vino (migl.t)

6.380

Soia (migl.t)

1.434

Tabacco (migl.t)

143

Mais (migl.t)

7.170

10°

Girasole (migl.t)

352

14°

Zucchero (migl.t)

2.010

15°

Enciclopedia Geografica Garzanti, cit., p. 613.

 

Musei e monumenti più visitati nel 1994

località

istituto

visitatori

Pompei

Scavi vecchi e nuovi

1.575.377

Firenze

Galleria degli Uffizi

1.117.087

Caserta

Parco e Palazzo Reale

1.007.026

Roma

Palatino e Foro romano

824.676

Firenze

Galleria dell'Accademia

780.497

Firenze

Giardino di Boboli

710.487

Tivoli

Villa d'Este

568.379

Roma

Anfiteatro Flavio

386.139

Roma

Castel Sant'Angelo

387.898

Firenze

Cappelle Medicee

334.638

Firenze

Galleria Palatina

304.922

Paestum

Templi di Paestum

298.873

Tivoli

Villa Adriana

275.399

Mantova

Museo di Palazzo Ducale

263.146

Capri

Grotta Azzurra

246.497

Ostia

Scavi di Ostia Antica

243.960

Torino

Museo di antichità egizie

205.349

Ercolano

Scavi e Teatro antico

204.235

Firenze

Museo nazionale del Bargello

200.581

Milano

Cenacolo Vinciano

200.250

Fonte: Ministero per i Beni culturali

Enciclopedia Geografica Garzanti, cit., p. 626.

 

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