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Comune di Venezia

Assessorato alle Pari opportunità

Il Centro Antiviolenza

Ottobre 1994- marzo 1998

 

1. Le donne che si rivolgono al Centro Antiviolenza. Un'utenza in continua espansione.

Il monitoraggio del Centro Antiviolenza è diventato ormai una consuetudine. Annualmente il Centro fa infatti una rilevazione accurata delle utenti che accedono al servizio e delle loro caratteristiche principali. Ciò è diventato un metodo di lavoro fondamentale che ci permette di capire come si caratterizza il fenomeno della violenza nel territorio bacino di utenza del servizio, e di conseguenza quali siano le strategie che possiamo mettere in atto al fine di modificare e migliorare la qualità dei nostri interventi. È quindi solo attraverso una adeguata conoscenza delle donne che si rivolgono al Centro che possiamo cogliere le eventuali inefficienze del servizio e cercare di migliorare la qualità degli interventi.

 

I dati che riportiamo di seguito si riferiscono alla settima rilevazione, fatta alla fine di febbraio 1998. Sono trascorsi quattro anni dall'apertura del Centro Antiviolenza, ed il tempo trascorso comincia a essere sufficiente per fare un primo bilancio sul funzionamento del servizio. Desideriamo mettere in rilievo in primo luogo il numero delle donne che si sono rivolte al Centro Antiviolenza; numero che ci dà, anche se per ovvi motivi solo in parte, la dimensione quantitativa del fenomeno della violenza nel territorio veneziano. Il servizio dalla sua apertura ha accolto infatti 927 donne (dato a febbraio 1998). La cosa interessante non sta, a nostro parere, tanto nel numero (che comunque è molto elevato) quanto nell'andamento per anno. Siamo infatti in presenza di un continuo aumento annuo di donne che si rivolgono al Centro Antiviolenza; tale incremento raggiunge, nel 1997, il 77%. Le donne che si rivolgono al Centro Antiviolenza sono quindi passate dalle 189 del primo anno alle 408 del secondo per un incremento totale complessivo del 116%.

2. Caratteristiche delle utenti: età, provenienza geografica, scolarità, professione

Chi sono le donne che si rivolgono al Centro Antiviolenza? Alcune caratteristiche rimangono costanti nel tempo: le donne sono prevalentemente residenti a Mestre, coniugate, di età compresa tra i 35 e i 44 anni, di scolarità media inferiore, occupate ma in lavori di basso profilo (operaia, domestica, etc.), poco autonome dal punto di vista economico e madri dì almeno un figlio. Vediamo queste caratteristiche più nel dettaglio.

Lo stato civile

Gran parte delle donne che si rivolgono al Centro è coniugata (62%). Di notevole importanza rimane, come è stato già evidenziato in precedenza, il numero delle separate e divorziate (22%). Questa fetta consistente di donne dimostra come i problemi legati al maltrattamento o anche a più banali problemi continuano anche dopo la separazione e che spesso la separazione ne possa creare di altri. Molto spesso le donne si sono rivolte a noi chiedendo dei chiarimenti legali legati alla separazione, a diritti non rispettati o a condizioni che ora non accettano più, quasi vi fosse stata una presa di coscienza della condizione subita solo dopo la separazione. In molti casi le donne poi non spezzano definitivamente il legame matrimoniale e continuano ad avere rapporti con l'ex marito, cosa che spesso impedisce alle donne di ricostruirsi una vita.

Le madri

Le donne utenti del servizio per la maggior parte (80%) sono madri di almeno un figlio. Complessivamente si rivolgono a noi sempre più donne madri; diminuiscono infatti le donne sole, e rispettivamente aumentano le donne con un figlio, che arrivano al 38%. I figli inoltre sono molto spesso bambini piccoli, dato questo da mettersi in relazione alla giovane età delle nostre utenti.

La scolarità

Il titolo di studio mostra una scolarità piuttosto disomogenea. Quasi la metà delle donne ha una scolarità media, avendo frequentato fino alla scuola media o professionale (48%), mentre una quota più bassa ha una scolarità elementare (17%). Aumentano invece le diplomate, che arrivano al 26% (precedentemente erano il 14%); le donne che hanno un'alta scolarità (laurea) corrispondono al 4% (pari a 32 casi). Questo dato testimonia come in realtà il problema della violenza e del maltrattamento attraversi tutti gli strati sociali e tutte le condizioni di vita possibili.

La professione

La posizione professionale delle donne dimostra che le donne vivono una situazione di sostanziale precarizzazione del lavoro. Un terzo di esse, infatti, dichiara di essere disoccupata o di svolgere un lavoro ''saltuario'' o ''nero''. Si tratta di donne che per lo più svolgono lavori poco qualificati, per brevi periodi di tempo, e che sono quindi alla perenne ricerca di un lavoro stabile. Queste ultime specialmente confermano la sensazione avuta spesso dalle operatrici nel lavoro diretto dell'utenza: uno dei problemi più grossi e le richieste che spesso fanno le donne sono proprio quelle legate a un'attività lavorativa. Attività che consentirebbe loro di avere un'indipendenza economica ma non solo: se banalmente possiamo dire che il servizio "non è un ufficio di collocamento" è pur vero che nell'ambito delle indicazioni operative questo è senz'altro un fattore da tenere in considerazione, soprattutto nel collegamento con gli altri servizi.

 

Per quanto riguarda le professioni svolte dalle donne, possiamo affermare che rimangono attorno al 20% le donne che svolgono un'attività qualificata, ovvero sono impiegate, insegnanti, educatrici. La maggior parte, però, svolge un'attività di più basso profilo: l'operaia non qualificata, l'ausiliaria e/o addetta all'assistenza, la domestica, la cameriera. Anche fra le donne che lavorano, quindi (43%), l'occupazione non è molto qualificata.

La condizione economica

Infine, un ulteriore indicatore per capire la condizione materiale di vita delle donne è la loro situazione economica: spesso infatti la decisione di una separazione viene protratta per molti anni proprio a causa di una totale dipendenza sul piano economico che impedisce a molte di loro di vivere da sole e/o con i propri figli. Il dato sull'indipendenza economica è in linea con quanto detto sulla posizione professionale della donna. Il 40% delle donne dichiara di non essere autonoma ma di dipendere economicamente dal marito; ciò non stupisce visto il modello familiare che assegna solo all'uomo il ruolo principale di "sostenitore economico" della famiglia. Inoltre le donne autonome sono inferiori alle donne occupate. Ciò può significare che, qualora la donna dichiari anche di svolgere un'attività lavorativa, in realtà si tratta di un'attività precaria, part-time, non in regola o scarsamente retribuita; in altre parole di un'attività che non permette un'effettiva autonomia dal punto di vista economico.

3. I cambiamenti più rilevanti

Vogliamo ora qui mettere in evidenza alcuni cambiamenti che abbiamo rilevato nelle caratteristiche delle nostre utenti.

(I) In primo luogo vogliamo sottolineare la presenza sempre più alta di donne giovani (fino a 29 anni), che più di altre si rivolgono al servizio per violenza e maltrattamento piuttosto che per altre questioni (legali, economiche e altro). Le donne giovani sembrano avere meno paura di rivolgersi a un servizio come il Centro Antiviolenza e allo stesso tempo dimostrano maggiore emancipazione rispetto alla propria situazione. Anche la diminuzione delle più anziane (-8%) ci porta perciò a considerare una sorta di ringiovanimento delle nostre utenti.

(2) le donne che si rivolgono al Centro Antiviolenza lo fanno sempre di più per problemi legati alla violenza e al maltrattamento. Se, infatti, le donne che si rivolgevano negli anni precedenti per questioni puramente legali erano una quota consistente (circa il 50%), oggi questo numero si è ridotto considerevolmente. Solo il 30% delle donne, infatti non riferisce di avere subito maltrattamenti e si reca al servizio solo per il servizio legale. La parte restante di donne (70%) subisce violenza e maltrattamento e si reca al servizio per chiedere aiuto in tal senso.

(3) infine vogliamo sottolineare la presenza di donne immigrate: la domanda di aiuto da parte delle donne immigrate è concentrata proprio in quest'ultimo anno (che ha visto la presenza di 48 donne, mentre negli anni precedenti erano solo 7). Donne immigrate, che oltre a trascinare con sé tutti i problemi che una emigrazione comporta, si trovano a dover fare i conti con problemi di violenza e maltrattamento.

La crescente domanda di donne immigrate al Centro Antiviolenza è indubbiamente da mettere in relazione alla presenza totale di donne immigrate nel territorio veneto, una presenza via via crescente. L'immigrazione femminile è infatti sempre meno "al seguito" della componente maschile e diventa sempre più autonoma. Ciò fa nascere una serie di problemi e di bisogni che le immigrate si ritrovano a dover risolvere nella società ospitante. In questo momento il servizio del Centro Antiviolenza si sta attrezzando, attraverso collegamenti con i servizi che si occupano di immigrazione, per affrontare i problemi e soddisfare i bisogni delle donne immigrate.

4. La domanda delle donne

Il maltrattamento subito dalle donne è fisico, psicologico e sessuale; le donne vengono maltrattate normalmente dal marito, fra le mura domestiche, abbastanza di frequente e soprattutto si tratta di una situazione violenta che si protrae da molto tempo. Esse faticano però a denunciare il fatto rivolgendosi all'autorità giudiziaria (solo una minima parte sporge denuncia) e si rivolgono quindi al Centro Antiviolenza per ricevere principalmente aiuto e sostegno. Ciò che richiedono più spesso è essere ascoltate, consigliate e supportate psicologicamente in un momento di forte cambiamento nella loro vita. L'informazione legale richiesta da molte donne è sicuramente molto importante, ma spesso tale richiesta è solo una scusa, o un pretesto, per modificare successivamente situazioni di grande sofferenza grazie all'aiuto del servizio stesso. Altre richieste quali la casa il lavoro o richieste di tipo economico vengono avanzate solo da un numero esiguo di donne. Ribadiamo che principalmente le donne che si rivolgono al Centro Antiviolenza chiedono di essere aiutate ad uscire da un percorso di violenza. Ciò viene in parte confermato anche dal fatto che molte donne (52%) che si rivolgono al Centro Antiviolenza non hanno mai avuto rapporti con altri servizi sociali. Quest'ultimo dato evidenzia il disagio e la solitudine in cui le donne si trovano ad affrontare situazioni di violenza. Più spesso rispetto ai primi anni di apertura del servizio, inoltre, le donne vengono da sole, o mandate da conoscenti e amiche, piuttosto che essere inviate da altri servizi. Sembra che, in un certo senso, il "peregrinare" delle donne da un servizio all'altro in cerca di un sostegno sia in diminuzione proprio per la presenza nel territorio di un servizio che si occupa di violenza. Pare quindi evidente che un luogo di donne, dove poter parlare di violenza senza paura e sapendo di essere comprese, permette loro di trovare la forza per uscire da questo tipo di situazioni.

DATI DEL CENTRO ANTI-VIOLENZA

NEL PERIODO OTTOBRE 1994 — GIUGNO 1996

TOTALE DONNE PERVENUTE AL CENTRO: 381

Tab. 1 Distribuzione delle donne divise per luogo di residenza (Valori percentuali)

Luogo di residenza

%

Venezia città

16

Mestre

49

Provincia Venezia

24

Province Veneto

7

Altre Province

2

 

 

TOTALE

100

N.R.

2

 

Tab. 2 Distribuzione delle donne per classi d'età (Valori percentuali)

Classi d'età

%

Meno di 25

9

26-35

33

36-45

32

46-55

19

56-65

5

oltre 65

2

 

 

Totale

100

 

Tab. 3 Distribuzione delle donne per stato civile (Valori percentuali)

Stato civile

%

Nubile

10

Coniugata

63

Separata/divorziata

22

Vedova

2

Convivente

3

 

 

Totale

100

 

 

Tab . 4 Distribuzione delle donne per numero di figli e età del primo figlio (Valori percentuali)

Numero di figli

%

Età I figlio

%

0 figli

17

0-6

18

Un figlio

39

7-12

16

Due figli

31

13-18

17

Tre figli

6

19-24

14

Quattro figli

3

oltre 24

14

Cinque figli

1

 

 

 

 

 

 

TOTALE

100

TOTALE

100

N.R.

3

N.R.

4

 

 

TAB. 5 Distribuzione delle donne per titolo di studio (Valori percentuali)

Titolo di studio

%

Elementare

16

Scuola media

35

Scuola professionale

15

Diploma superiore

23

Laurea

6

 

 

TOTALE

100

N.R.

5

 

 

Tab. 5 bis Distribuzione delle donne per anni di matrimonio (Valori percentuali)

Anni di matrimonio

%

1-5

18

6-10

15

11-20

26

oltre 20

7

 

 

TOTALE

100

N.R.

34

Tab. 6 Distribuzione delle donne per posizione professionale (Valori percentuali)

Posizione professionale

%

Professione

%

Occupata

44

Impiegata

14

Disoccupata

13

Insegnante

7

Pensionata

6

Domestica

12

Studentessa

2

Operaia

10

Lavoratrice saltuaria

5

Addetta assistenza

6

Lavoratrice in nero

10

Artigiana

3

Casalinga

17

Cameriera

4

 

 

Libera professionista

2

 

 

Commerciante

2

Totale

100

Pensionata

3

N.R.

3

Altro

4

 

 

 

 

 

 

 

100

 

 

 

33

 

Tab. 7 Distribuzione degli uomini per professioni (Valori percentuali)

Professione del marito

%

Impiegato

15,5

Insegnante

2

Commerciante

7

Operaio

20

Artigiano

6

Pensionato

10

Libero professionista

5,5

Medico/avvocato

1

Militare

2

Disoccupato

6

altro

5

 

 

totale

100

N.R.

20

 

Tab. 8 Distribuzione delle donne divise per luogo di maltrattamento (Valori percentuali)

Luogo di maltrattamento

%

Casa

37

Strada

2

Lavoro

1

 

 

N.R.

60

 

Tab. 9 Distribuzione delle donne divise per autore del maltrattamento

Autore maltrattamento

%

Coniuge/convivente

38

Familiare

5

Conoscente

2

Sconosciuto

1

 

 

Totale

100

N.R.

54

 

Tab. 10 Distribuzione delle donne divise per tipo di maltrattamento (Valori percentuali)

Problema

%

Maltrattamento

19

Separazione

35

Chiarimenti legali

8

Problemi relazionali famiglia

13

Alcolismo correlato al maltrattamento

3

Maltrattamento da parte di altri (non coniuge)

1

Difficoltà psicologiche

8

Stupro

1

Molestie sessuali

2

Abuso sessuale

1

Tossicodipendenza/ farmaco dipendenza

1

Dipendenza psicologica dal marito

2

Altro*

2

 

 

Totale

100

N.R.

4

*Nella categoria "altro" abbiamo incluso, ad esempio, problemi economici, di aborto, di depressione

 

Tab. 11 Distribuzione delle donne per servizi con cui hanno avuto rapporti

Servizi

%

Consultori

23

Servizi di base

11

Servizi specialistici

7

Altro

4

 

 

Totale

100

N.R.

55

 

Tab. 12 Distribuzione delle donne divise per modo in cui sono venute a conoscenza del servizio (Valori percentuali)

Da chi ha saputo

%

Altre donne

43

Altri servizi

27

Mezzi di comunicazione

6

Incontri, dibattiti

2

 

10

Totale

 

N.R.

100

 

12

 

Tab. 13 Distribuzione delle donne divise per tipo di maltrattamento (Valori percentuali)

Richieste

%

Fisico

34

Psicologico

37

Sessuale

5

 

 

Totale

100

N.R.

12

N.B. Un tipo di maltrattamento non esclude l'altro

 

Tab. 14 Distribuzione delle donne divise per contenuto delle richieste (Valori percentuali)

Richieste

%

Consulenza psicologica

8

Consulenza legale

50

Aiuto

9

Consigli

8

 

 

Totale

100

N.R.

25

 

Tab. 15 Distribuzione delle donne divise per piano di lavoro del servizio (Valori percentuali)

Piano di lavoro

%

Intervento legale

56

Intervento psicologico

13

Invio altri servizi

8

Appuntamento al centro

2

Accordi con il partner

2

"Ci deve pensare"

2

Consigli

1

Consulenza legale e psicologica

3

Inserimento aiuto-aiuto

1

Altro

1

 

 

totale

100

N.R.

12

 

Tab. 16 Percentuale delle donne che hanno sporto denuncia

8

No

44

N.R.

48

 

 

 

Distribuzione delle donne divise per classi di età

 

 

 

 

 

 

 

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