I neurologi: già ricoverati alcuni giovani con il cervello danneggiato, rischiamo la distruzione di una generazione
Allarme dei medici: in Italia i primi casi di Parkinson da ecstasy
ROMA- Sono le vittime viventi dell'ecstasy e delle pasticche a base di anfetamina. Ragazzi colpiti da danni cerebrali irreversibili che provocano il parkinsonismo. I primi casi sono stati segnalati anche in Italia: giovani di 14-18 anni con degenerazioni al cervello tipiche della terza età. Assenza di mimica facciale, fissità dello sguardo, andatura ondeggiante, ecco le caratteristiche di questa patologia, facilitata dalla contemporanea assunzione di alcol o altre droghe. "In alcuni ospedali sono ricoverati ragazzi in queste condizioni" conferma Carlo Caruso, direttore del Parco scientifico biomedico di Roma. Ora verrà creato un registro nazionale di tutti i casi, con la collaborazione di numerose istituzioni, tra cui centri universitari e il Policlinico di Roma.
La chiamano la generazione degli "zombie". Ragazzi giovanissimi, tra i 14 e i 18 anni, che presentano danni cerebrali tipici della terza età. Si spostano con movimenti lenti, i loro visi sono privi di mimica e quando camminano ondeggiano. Sintomi che i neurologi racchiudono in una parola: parkinson o manifestazioni parkinsoniane. Sintomi impressionanti scatenati dall'ecstasy o dalle mille pasticche anfetaminiche che garantiscono con poca spesa molta euforia artificiale. E che "bruciano" il cervello.
I primi casi di zombie cominciano ad essere segnalati anche in Italia. Rarissimi, ma inequivocabili. "Sappiamo che in alcuni ospedali sono ricoverati ragazzi in queste condizioni", conferma Carlo Caruso, direttore del Parco scientifico biomedico di Roma, un'associazione di ricerca che fa capo al San Raffaele e a cui collaborano numerosi centri universitari, compreso il Policlinico Umberto I. Caruso si tiene volutamente sulle generali. I casi sono davvero pochi. Dietro ognuno di essi ci sono storie dolorosissime in cui le famiglie potrebbero riconoscersi. Da qui tanta cautela. Il Parco comincerà a raccogliere le singole segnalazioni provenienti da medici, pronto soccorso, rianimazioni, centri antiveleno. Tra gli obiettivi un registro nazionale di "overdose da ecstasy" e la definizione di linee guida che servano a uniformare percorsi diagnostici e trattamenti. Una delle situazioni più tipiche è che dopo la discoteca il ragazzo arrivi al pronto soccorso con convulsioni senza cause specifiche (ad esempio trauma o epilessia). Questo è un segnale di intossicazione.
"Ci preoccupa il futuro di questi giovani colpiti in modo irreversibile - dice Caruso -. Saranno probabilmente handicappati a vita. Non muoiono ma si autodistruggono e peseranno su famiglie e società. Dobbiamo fermarci e riflettere". Negli Stati Uniti il problema viene seguito scientificamente da un centro dell'università di Bethesda. Viene citato un recente studio dal titolo eloquente: "Parkinsonism after ecstasy".
L'ipotesi più probabile è che le micidiali molecole vadano a colpire certe zone molto profonde del cervello, "la sostanza nigra", e il "nucleo striato". Strutture molto importanti: sovraintendono alla vita vegetativa ed interferiscono con l'attività di altre zone vicine. Bastano anche dosi minime di ecstasy o simili per lesionare i due centri cerebrali. A volte è sufficiente anche una pasticca. Quindi a rischiare non sono soltanto i consumatori abituali, ma anche quelli occasionali. L'assunzione contemporanea di altre sostanze può favorire l'insorgere del parkinsonismo. È noto il caso di una ragazza di 17 anni che dall'età di 15, oltre a farsi le "cale", fumava spinelli e beveva alcol. Ha girato diversi ospedali, diversi psichiatri. Inutilmente. Ora è uno zombie. Si pensa inoltre che la reazione dell'ecstasy dipenda dalla difficoltà a smaltire la sostanza tossica. Difficoltà dovute ad un cattivo funzionamento delle vie metaboliche anche per cause genetiche.
La neurotossicità dell'ecstasy è stata dimostrata negli anni '80. Il primo articolo è stato pubblicato su Science da ricercatori americani. Da allora il metilendiossi-metanfetamina (Mdma), questo il suo nome chimico, è illegale negli USA. È provato che le pasticche del sabato sera hanno la capacità di distruggere le terminazioni nervose di natura serotoninergica, presenti nel cervello. Finora però non si aveva l'evidenza di patologie o manifestazioni cliniche connesse a questi danni irreversibili. Adesso invece l'evidenza c'è
Margherita de Bac
"Corriere della Sera", 14 novembre 1999
I danni causati dall'ecstasy |
L'ecstasy è una droga sintetica derivata dall'anfetamina. Fra i danni più gravi sono state evidenziate manifestazioni "parkinsoniane" descritte dalla letteratura scientifica |
Ragazzi molto giovani (14-18 anni) presentano una sintomatologia dovuta a degenerazione cerebrale tipica della terza età: rallentamento dei movimenti, diminuzione della capacità mimica, rigidità, difficoltà a mantenere la postura |
Queste manifestazioni possono insorgere anche dopo l'assunzione di poche pasticche il cui effetto tossico potrebbe essere accelerato da problemi del metabolismo |
Sono stati segnalati i primi, rari, casi italiani di "parkinsonismo da ecstasy" |