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UNA GUIDA PER CONOSCERE GLI ALLUCINOGENI E IMPARARE A COMBATTERLI

L'ecstasy andava alla guerra, ora frequenta le discoteche

Il primo buco non si scorda mai. Perché di solito fa schifo: ansia, tremori, nausea e vomito sono i suoi effetti più diffusi. Per questo la maggior parte di coloro che provano l'eroina la prima volta, dopo non ci cascano più. Il piacere del "flash", cioè la vampata di caldo e calore che parte dal ventre e invade tutto il corpo, scatta, solitamente, al terzo buco. E allora è troppo tardi; peccato che chi teme l'effetto-buco abbia ora a disposizione, come testimonia la cronaca di questi giorni, decine e decine di sostanze alternative all'eroina, altrettanto pericolose, altrettanto nocive.

I ragazzi fra i 15 e i 25 anni in Italia sono circa 9 milioni, oltre la metà di essi frequenta abitualmente 5 mila discoteche concentrate soprattutto sulle Riviera romagnola, in Versilia e nel Lombardo-Veneto. Secondo il Sindacato italiano locali da ballo potrebbero essere ogni anno tra i 300 e i 500 mila i ragazzi che sperimentano l'ecstasy: e secondo gli esperti sono tra i 65 mila e gli 80 mila coloro che ne fanno uso settimanalmente. Non si tratta però di un prodotto innovativo: i primi a provarla, loro malgrado, furono i soldati tedeschi della prima guerra mondiale, ai quali venne somministrata per aiutarli a combattere la fame e la paura prima dei combattimenti. Con gli effetti che abbiamo imparato a conoscere.

Questa droga sintetica la ritroviamo negli anni '50, in America, usata (senza molta fortuna) come siero della verità; e 10 anni dopo sulle spiagge della California, come apprezzata sostanza psichedelica. Da lì alle spiagge di Ibiza, alle discoteche di Londra, alle piazze di tutta Europa, il passo fu breve. In Italia arrivò alla fine degli anni '80, ma solo dal '90 è illegale. Nel frattempo il nostro Paese è diventato uno dei maggiori produttori mondiali di sostanze allucinogene da laboratorio.

Tutte queste informazioni, e migliaia di altre utilissime a barcamenarsi in una vera e propria giungla sintetica e allucinogena, sono contenute in un libro pubblicato in questi giorni in fortunata concomitanza con l'allarme sociale suscitato dalle recenti disgrazie; fortunata perché ""Cara" droga" di Susanna Lavazza (Ed. Franco Angeli, £ 28 mila) non è solo un libro utile a capire cosa sono cannabis, ecstasy, cocaina, eroina e "nuove droghe", ma soprattutto una guida pratica per aiutare familiari, volontari, insegnanti, operatori e consumatori. L'autrice è una giornalista che si occupa da anni di temi sociali, impegnata come volontaria nella Ceas (Centro ambrosiano di solidarietà) di Milano, al quale andrà parte del ricavato del libro. A introdurre il volume è il noto specialista Riccardo G. Gatti, responsabile del Servizio dipendenze dell'USL milanese.

Il libro è costato due anni di ricerche sul campo, con interviste a centinaia di operatori, medici, consumatori e familiari. Il risultato è un vademecum che spiega come vengono assunti i vari allucinogeni, quali sono i sintomi della dipendenza (individuare i primi passi di un figlio verso la droga può risultare decisivo per aiutarlo), quali effetti provocano sull'organismo. Nelle ultime pagine alcune interviste a tossicologi spiegano come prevenire e curare, mentre un elenco delle comunità terapeutiche italiane indica a chi ci si può rivolgere per ritrovare seria assistenza.

Sergio Frigo

"Il Gazzettino", 11 novembre 1999

 

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