F I L M
Sognando
Beckham
(Bend it like Beckham, GB, 2002), regia di Gurinder Chandra
Ambientata nell'Inghilterra dei nostri giorni, narra la (divertente) storia della diciannovenne Jess Bhamra che gioca a calcio di nascosto e ha come idolo il giocatore inglese David Beckham. Secondogenita di una famiglia indiana immigrata negli anni '50, i suoi genitori vorrebbero invece che imparasse a cucinare e si trovasse un merito, come la loro tradizione vorrebbe. Jess invece vorrebbe far parte di una squadra di giocatrici professioniste. In mezzo a tutto questo, c'è posto anche per una storia d'amore e di rivalità calcistica e sentimentale. Il calcio femminile, di solito maltrattato al cinema e fuori, diventa un attore protagonista del film con i suoi allenamenti e le sue partite.
Shaolin
soccers
(Siu lam kau, Hong Kong - USA, 2001), regia di Stephen Chow
Un gruppo di giovani monaci tibetani ha l'idea di utilizzare le tecniche del kung-fu con quelle calcistiche. Riesce così a mettere insieme una squadra pressoché invincibile che, grazie alle sue continue vittorie, riesce a dare visibilità ai problemi del Tibet. Divertente, fracassone e pieno di effetti speciali, è una sequenza di partite giocate con una serie di balletti acrobatici. Nella versione italiana è stato doppiato dai calciatori di Roma e Lazio.
Billy
Elliot
(Gran Bretagna, 2000), regia di Stephen Daldry
Nel 1984, Billy Elliot, figlio e fratello di minatori del Nord Est dell'Inghilterra, decide che il suo futuro è la danza. Grazie all'aiuto di una maestra locale riesce a iscriversi alla scuola del Royal Ballet di Londra. Quattordici anni dopo trionfa alla prima de Il Lago dei Cigni al prestigioso Covent Garden. Un film che racconta bene e con ironia i contrasti sociali (lo sciopero dei minatori del 1984), i problemi in famiglia nell'accettare la diversità delle proprie aspirazioni sfatando molti luoghi comuni sui ballerini, ma soprattutto la tenacia del protagonista nel credere ai propri sogni e il duro lavoro per realizzarli.
Momenti
di gloria
(Chariots of fire, Gran Bretagna, 1981), regia di Hugh Hudson
È il racconto delle due medaglie d'oro vinte da due atleti britannici, Harold Abrahams e Eric Liddell, nei 100 e 400 metri alle Olimpiadi di Parigi del 1924. Il film racconta le ambizioni degli atleti e i loro duri allenamenti, la situazione storica e sociale di quegli anni, l'avvicinarsi delle ombre che si concretizzeranno anni dopo nella nascita dei fascismi e nella Seconda guerra mondiale. La seconda parte del film è ambientata durante le Olimpiadi dandone una credibile e documentata ricostruzione.
Totò
al giro d'Italia
(Italia 1948), regia di Mario Mattoli.
Per conquistare la ragazza di cui si è innamorata, Totò vende, per sbaglio, l'anima al diavolo per vincere il giro d'Italia. Divertente parodia del clima sportivo del secondo dopoguerra, nel film compaiono molti veri campioni dell'epoca tra cui Fausto Coppi e Gino Bartali, nonché il pilota automobilistico Tazio Nuvolari.
Appuntamento
a Belleville
(les Triplettes de Belleville, Francia - Canada, 2003), di Sylvain Chomet
Un nipote che ha due sole passioni: il ciclismo e partecipare al Tour de France, una nonna che lo allena amorevolmente e che non esita a correre in suo aiuto quando viene rapito da banditi senza scrupoli che lo vogliono utilizzare per i propri, misteriosi scopi. Appuntamento a Belleville è un inno alla passione sportiva, alle nonne, indistruttibili, che tutto farebbero per i propri cuccioli, alla musica anni trenta, al cinema e alla nostalgia per un passato dove anche lo sport era più limpido di oggi.
Fuga
per la vittoria
(Victory, USA, 1981), di John Huston
Il comandante di un campo di prigionia in Germania scopre che molti campioni di calcio europeo sono rinchiusi sotto la sua custodia. I suoi superiori decidono quindi di organizzare a puro scopo propagandistico una partita di calcio tra questi giocatori e la nazionale tedesca. I giocatori ne approfittano anche per tentare una loro fuga. Ben raccontata con la giusta dose di ironia, intreccio e buoni sentimenti, la storia ha il suo culmine nella partita finale. Per l'occasione i prigionieri erano interpretati da vere star del calcio mondiale di quegli anni: Pelè, l'argentino Ardiles, l'inglese Bobby Moore.
Chi
non salta bianco è
(White man can't jump, USA, 1992), di Ron Shelton
Un giocatore di pallacanestro da strada di colore si mette in squadra con un bianco disprezzato dalle altre squadre. I due se la devono vedere con una banda di criminali solo con la propria abilità al gioco. Molta azione e ironia soprattutto nei riguardi dei pregiudizi razziali presenti negli Stati Uniti rendono il film non solo una somma di scene di gioco, ma una vera e propria commedia.
Per finire, due capolavori del cinema.
Toro
scatenato
(Raging bull, USA, 1980), di Martin Scorsese
Realizzato partendo dalla biografia del campione di boxe Jack La Motta detto il Toro del Bronx, è probabilmente il più bel film sul pugilato e uno dei capolavori della storia del cinema. Girato in uno straordinario bianco e nero, è la storia di un pugile tanto eccezionale sul ring quanto misero nella vita privata avvelenata da una società basata sulla violenza e la sopraffazione. È un film violento sulla violenza, che non concede nulla allo spettatore e neppure cerca di abbellire, e quindi di falsificare e rendere gradevole, un ambiente e una cultura completamente degradata.
Quando
eravamo re
(When we were kings, USA1996), di Leon Gast
Film documentario su uno degli incontri di pugilato più eccezionali di sempre: la sfida Muhammed Alì, già Cassius Clay, e George Foreman svolta a Kinshasa, Zaire, nel 1974. Non è il semplice filmato dell'incontro, ma rende bene la situazione politica e sociale basandosi sulla biografia dei due pugili, soprattutto la figura di Cassius Clay e la sua importanza per l'emancipazione dei neri americani. Molto belle le interviste a scrittori, giornalisti e registi che commentano quei tempi e ne discutono le successive conseguenze. Straordinari il montaggio e la colonna sonora firmata da B.B. King, James Brown e Miriam Makeba.