Linee del tempo per tutti i gusti
METTERE IN FILA GLI EVENTI
Le linee del tempo possono essere usate sia per visualizzare lunghe sequenze di avvenimenti, sia per mettere a confronto
tra loro, in modo rapido ed efficace, poche informazioni che magari riguardano lo stesso argomento.
Allenati a ordinare correttamente i seguenti insiemi di informazioni, numerandoli secondo un criterio cronologico. Questo
esercizio sarà più facile se terrai sott'occhio l'esercitazione a p. 276 del libro. Trascina con il mouse le immagini nelle caselle corrispondenti, mettendole
nell'ordine cronologico corretto.
A CHE COSA SERVONO LE DATE?
Uno degli obiettivi essenziali dello studio della storia è quello di riuscire a collocare nella giusta successione
cronologica gli eventi più importanti. Per farlo, è necessario conoscere le date e imparare a ricordare quelle più
importanti. Sapere la data precisa in cui si è combattuta una battaglia, si è fondata una città, è nato o morto un
personaggio famoso non va considerato come un inutile esercizio di memoria: attraverso le date possiamo fissare quelle
sequenze in successione che sono indispensabili per ricostruire lo svolgimento dei fatti e per trarre delle conclusioni a
proposito delle loro cause e delle loro conseguenze.
Occorre però ricordare che un rapporto di successione temporale (prima-dopo) fra due avvenimenti non implica
necessariamente che ci sia fra loro un rapporto di causa-effetto, cioè che il primo sia causa del secondo. Questo è un
errore frequente, che spinge a interpretazioni errate.
TANTI CRITERI PER COSTRUIRE UNA CRONOLOGIA
Collocare esattamente gli avvenimenti nel tempo è una necessità che tutti i popoli interessati a tenere traccia del loro
passato, quindi della loro storia, hanno avvertito. Tuttavia, spesso le grandi civiltà hanno adottato criteri differenti
per registrare lo scorrere del tempo. Questo complica non poco il lavoro degli storici.
La Cina, per esempio, adottò il calendario gregoriano (quello che usiamo anche noi, e che ha come punto di partenza la
nascita di Cristo) solamente nel 1911, quando divenne una repubblica. Fino ad allora, gli anni erano contati
progressivamente ma in riferimento al regno di ciascun imperatore: quando ne arrivava uno nuovo, si ricominciava daccapo.
Ma c'era un'altra complicazione: gli imperatori cinesi erano soliti associare al loro nome dinastico il
niánhào ("nome dell'era"), ovvero una frase di buon augurio o legata alla commemorazione di una vittoria o di un
successo. Gli anni del calendario venivano identificati quindi anche in base al niánhào, che
però rimaneva in vigore solo fino a quando l'imperatore non ne sceglieva uno nuovo: ci furono sovrani che ne adottarono,
nel corso del loro regno, addirittura una decina! Questo produceva una grande confusione: solo nel 1368, dopo circa
quindici secoli da quando il sistema del niánhào era entrato in vigore, il primo sovrano della
dinastia Ming stabilì che da quel momento in poi il nome dell'era sarebbe rimasto fisso per tutta la durata del regno di un
imperatore.
Quello gregoriano è oggi il calendario ufficiale a livello internazionale. Tuttavia, ne esistono anche altri, legati per lo più a tradizioni religiose, che adottano un punto di partenza proprio, e dunque una numerazione degli anni diversa da
quella che noi conosciamo.
Il calendario ebraico, per esempio, conta gli anni a partire dalla presunta data della creazione del mondo, che secondo la
tradizione rabbinica è fissata al 3760 a.C.
Il calendario islamico, invece, parte dall'Egira (la fuga di Maometto dalla Mecca a Medina), quindi dall'anno 622.
Sia il calendario ebraico sia quello islamico sono costruiti sulla base delle fasi lunari: i loro anni non "misurano"
dodici mesi o 365 giorni. Di conseguenza, per sapere a quale data corrisponde un anno gregoriano non basta fare una
semplice sottrazione (per esempio, 2011-622) ma bisogna ricorrere a complicate tabelle di conversione.
Per allenarti con questi concetti, prova a stabilire in che anno ci troveremmo oggi se la data di partenza del nostro
calendario coincidesse con questi avvenimenti storici: