(New York National Academy of Design)

Per chi studia la storia è molto importante conoscere le forme di comunicazione usate nei secoli passati per trasmettere idee, opinioni, informazioni. Da una parte, perché i libri e i giornali antichi (così come le trasmissioni radiofoniche e televisive del passato più recente) sono vere miniere d'oro di notizie e dati – utili non solo per chi fa lo storico di professione, ma anche per lo studente appassionato e curioso. Dall'altra, perché la storia dei mezzi di comunicazione è interessante di per sé: studiandola, è possibile ricostruire con chiarezza il clima politico e culturale delle varie epoche, le pressioni e le censure che le autorità esercitavano su chi scriveva, i modi in cui fu possibile aggirare questi divieti e conquistare poco a poco la libertà di opinione e di espressione.

Svolgi una ricerca sulla storia del giornalismo. Per cominciare, collegati a questo sito web:
http://www.giornalismoestoria.it/getpage.aspx?id=311

Vi troverai utili cronologie, approfondimenti, le prime pagine di alcuni importanti giornali italiani e una galleria di opere d'arte che hanno come argomento la lettura o la stampa. Successivamente, restringi la ricerca a un solo argomento e su questo prepara un cartellone con i tuoi compagni di classe.

La storia dei mezzi di comunicazione – e soprattutto quella del giornalismo – può essere considerata come una prospettiva particolare attraverso cui osservare e comprendere meglio lo sviluppo della Storia con la S maiuscola. Oggi questa consapevolezza è più diffusa che in passato e il patrimonio culturale costituito dagli archivi delle pubblicazioni storiche comincia a essere valorizzato sia da istituzioni pubbliche (come per esempio le biblioteche più importanti) sia da alcuni grandi gruppi editoriali.



Visitando questo sito:http://badigit.comune.bologna.it/Gazzette/gazzettedefault.asp
potrai osservare e sfogliare, pagina per pagina, la collezione di Gazzette bolognesi conservata presso la Biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna. Sono state digitalizzate (cioè, convertite in un formato leggibile e trasmissibile attraverso un computer) tutte le copie giunte fino a noi, e relative a un periodo che va dal 1645 al 1796.

I tre maggiori quotidiani del nostro paese, invece, mettono a disposizione una raccolta degli articoli comparsi sulla loro testata, in formato digitale.



A questo indirizzo:http://archiviostorico.corriere.it/ troverai la maschera di ricerca relativa all'archivio del Corriere della Sera, che contiene gli articoli comparsi dal 1 gennaio 1992 a oggi, in forma di testi digitali.

Qui invece:http://ricerca.repubblica.it/repubblica troverai la maschera di ricerca dell'archivio digitale del quotidiano la Repubblica, che raccoglie tutti i materiali pubblicati dal 1º gennaio 1984 a oggi, in forma di testi digitali.

L'esperienza più completa è senz'altro quella del quotidiano La Stampa, risultato di un lavoro durato diversi anni. Il 29 ottobre 2010 il quotidiano torinese (primo in Italia e fra i primissimi nel mondo), ha messo a disposizione online e gratuitamente all'indirizzo

http://www3.lastampa.it/archivio-storico/

l'intero archivio storico della testata nel periodo compreso tra il 9 febbraio 1867 – giorno in cui uscì il primo numero del giornale, che ancora si chiamava «Gazzetta Piemontese» – e il 31 dicembre del 2005. Gli articoli successivi a questa data sono comunque disponibili in forma di testi digitali, ed è prevista una prosecuzione del progetto fino ad arrivare ai giorni nostri.

Al momento è possibile eseguire ricerche e sfogliare queste copie del giornale in formato .pdf, che permette di mantenere intatta l'impaginazione, e dunque l'aspetto originale delle pagine stampate. La quantità di materiale raccolta e conservata per il futuro è impressionante: circa 1 750 000 pagine, 5 000 000 di articoli e 4 500 000 fotografie e illustrazioni.

Attraverso alcuni filtri di ricerca, è possibile effettuare le ricerche per argomento, per parola chiave e per data. Inserisci nel filtro di ricerca la tua data di nascita e consulta le notizie pubblicate da La Stampa in quel giorno.