La storia utile online: unità 10
Un dibattito che cambiò la storia
La sera del 26 settembre del 1960 circa settanta milioni di americani si sintonizzarono sull'emittente CBS e assistettero al primo dibattito fra candidati alla Casa Bianca trasmesso in diretta televisiva. I due contendenti erano il senatore democratico John Fitzgerald Kennedy e Richard Nixon, repubblicano, all'epoca vicepresidente degli Stati Uniti. Erano chiamati a rispondere alle domande di quattro fra i più importanti giornalisti del paese, mentre un quinto faceva da moderatore.


Il set televisivo in cui si svolse il dibattito.

Nixon era un politico più esperto, e tutto lasciava pensare che avrebbe prevalso fin da subito nel confronto: ma non fu così. Nonostante entrambi avessero pronunciato discorsi convincenti – tanto che i commentatori politici che ascoltarono il dibattito alla radio giudicarono i due candidati sostanzialmente in parità – Kennedy risultò più telegenico e vinse il duello (il primo di quattro, che ebbero un andamento simile) conquistando il favore di buona parte del pubblico americano. Qualche settimana dopo vinse anche le elezioni.


John Fitzgerald Kennedy durante il dibattito (Life).

Quella sera, in particolare, i telespettatori americani apprezzarono la sua disinvoltura, il suo aspetto giovanile, la sua compostezza. Nixon invece si mostrò teso e a disagio, andò in televisione con una giacca dal colore smorto, con il viso mal rasato e sudaticcio; anche se aveva solo quattro anni più del suo rivale, sembrava molto più anziano di lui.


Richard Nixon durante il dibattito. (Life).

Per molti analisti, quel dibattito inaugurò una stagione nuova della storia politica (americana, e non solo) imponendo la televisione come uno strumento decisivo nelle campagne elettorali. Dopo la chiusura delle urne, più della metà degli elettori americani dichiarò di aver votato (per uno o per l'altro dei due candidati) pensando a quanto visto nei dibattiti televisivi; circa il 6 per cento dichiarò che i dibattiti televisivi erano stati l'unica fonte di informazione politica utilizzata.


Una spilla elettorale che invita a votare per Kennedy.

Da quel momento in poi i politici compresero l'importanza di presentarsi bene davanti alle telecamere, offrendo di sé un'immagine sicura ed esteticamente gradevole. Questo, ovviamente, non significa far passare in secondo piano gli argomenti, i valori, i programmi: la politica non può essere ridotta a una pura esibizione. Ma per convincere gli elettori si usano anche i mezzi dello spettacolo, e le armi più affilate della comunicazione di massa: sapere come funzionano ci può aiutare a neutralizzarle, e a difenderci dalle loro trappole.

  1. Puoi assistere anche tu al Grande dibattito (come fu soprannominato) visitando il sito del programma della RAI La storia siamo noi, a questo indirizzo:
    http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=493Troverai la puntata originale della trasmissione della CBS con i sottotitoli in italiano.

  2. Osserva con attenzione le fotografie che hai visto in questa pagina: furono scattate proprio in quell'occasione. Scrivi un breve testo (massimo venti righe) per commentarle. Osservandole, che impressioni hai riguardo ai due candidati?



  3. Organizza un dibattito a squadre con i tuoi compagni di classe. Seguite le regole che trovate sul libro a p. 339. Scegliete, come tesi di partenza, una di queste frasi.
  1. Chi si candida a una carica politica importante deve essere giovane e sano: è una garanzia per gli elettori.
  2. Per un uomo politico, la cosa più importante è avere idee e programmi chiari: anche se non è disinvolto di fronte alla stampa e alla televisione, quel che conta è la sostanza.
  3. Il 1960 è passato da un pezzo, e i duelli politici in televisione non hanno più senso: oggi le campagne elettorali si devono condurre solo su internet.