Forum B – Unità B2
Le forme di governo
► Riepiloghi
Le forme di Stato individuano i diversi tipi di rapporto che possono stabilirsi tra lo Stato apparato e i suoi cittadini.
Le forme di governo invece, descrivono il modo in cui il potere sovrano è distribuito tra i diversi organi che compongono l’apparato statale.
Tra le possibili forme di governo una prima distinzione possiamo operarla tra forma monarchica e repubblicana.
- La forma monarchica contempla, al vertice dello Stato, la figura del re.
- La forma repubblicana vi pone, invece, un presidente.
La forma di governo monarchica contempla, al vertice dello Stato, la figura del re.
Può assumere la forma di monarchia assoluta, costituzionale pura, parlamentare
La monarchia assoluta è caratterizzata dalla concentrazione dei fondamentali poteri dello Stato (legislativo, esecutivo e giudiziario) nella figura del re.
La monarchia costituzionale pura si presenta come un sistema in cui il potere legislativo spetta al Parlamento ma il re ha il potere di veto sulle leggi e conserva il potere esecutivo. Egli nomina i ministri i quali sono responsabili delle loro scelte solo nei suoi confronti.
La monarchia parlamentare rappresenta lo stadio più evoluto di questa forma di governo. Il potere legislativo spetta al Parlamento e il potere esecutivo al Governo. Quest’ultimo viene nominato dal re ma per governare deve avere la fiducia, cioè il voto favorevole, della maggioranza parlamentare.
La forma di governo repubblicana (come quella monarchica) può presentarsi con connotazioni diverse.
Nella repubblica parlamentare il Parlamento, oltre ad esercitare la funzione legislativa, elegge il Presidente della Repubblica e opera uno stretto controllo sull’attività del Governo.
Quest’ultimo può governare solo se ha la fiducia (cioè il consenso) della maggioranza del Parlamento. Ed è costretto a dimettersi se tale fiducia viene a mancare.
In questo sistema il Presidente assume la funzione di rappresentante dell’unità nazionale e di garante delle istituzioni democratiche. I suoi poteri sono molto simili a quelli che competono al re nelle monarchie parlamentari.
Nella repubblica presidenziale il Presidente viene eletto direttamente dal popolo e assume un ruolo centrale nell’organizzazione dello Stato.
Negli Stati Uniti d’America, dove questa forma di governo è nata:
- il Presidente è titolare del potere esecutivo ed è Capo dello Stato; in pratica riunisce in sé la carica di Capo dello Stato e Capo del Governo;
- i ministri sono suoi collaboratori e vengono da lui nominati e revocati.
Questi ampi poteri trovano tuttavia dei limiti:
- nella Costituzione, alle cui norme il Presidente deve attenersi;
- nel Parlamento (negli USA chiamato Congresso) che è il geloso custode del potere legislativo, cioè del potere di discutere e approvare le leggi.
Il Parlamento, inoltre, nei casi previsti dalle norme vigenti, può porre il Presidente sotto accusa e decretarne la rimozione
Lo Stato unitario è un modello di Stato nel quale l’esercizio del potere sovrano è concentrato in un apparato centrale composto da un numero maggiore o minore di organi.
Lo Stato federale è formato dall’unione di più Stati ciascuno dei quali conserva il proprio territorio, il proprio popolo e la propria sovranità. Ma tutti, sottoscrivendo un’unica costituzione, delegano una parte della sovranità a un apparato centrale, detto Stato federale, il quale diventa anche l’unico soggetto di diritto internazionale.
Di solito all’apparato federale vengono delegate le competenze in materia di politica estera, difesa del territorio, politica economica e monetaria.
Gli Stati Uniti d’America hanno rappresentato il primo esempio di federazione tra Stati sovrani.
Nell’ordinamento statunitense ciascuno Stato federato è titolare di una sovranità non assoluta ma comunque molto ampia, nella quale rientra l’esercizio di un autonomo potere legislativo, amministrativo e giudiziario.
Ma alcune funzioni, e in modo particolare quelle che riguardano la gestione dei rapporti internazionali, la difesa militare e la politica economica generale, sono affidate a una organizzazione centrale chiamata Stato federale.
Nello Stato unitario l’esercizio del potere sovrano è concentrato in un apparato centrale.
Nello Stato federale più Stati si uniscono conservando il proprio territorio, il proprio popolo e la propria sovranità, ma tutti, sottoscrivendo un’unica costituzione, delegano una parte della sovranità a un apparato centrale, detto Stato federale.
Lo Stato regionale, presente in Italia, si propone come una via di mezzo tra le due forme di Stato (pur essendo molto più vicino al modello unitario). In particolare esso:
- conserva l’unità del Paese;
- affida rilevanti funzioni pubbliche a governi locali
- rafforza l’assetto democratico del Paese con l’istituzione di governi locali eletti dal popolo.
Oggi in Italia, per effetto della riforma del Titolo V della Costituzione i poteri delle Regioni (ma anche dei Comuni e delle Province) sono stati rimodellati e notevolmente accresciuti.