Esprimere opinioni
Il testo argomentativo | |
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Che cosa è? | È un testo in cui l'autore esprime le proprie opinioni o tesi su un problema. |
A cosa serve? | Serve a convincere il destinatario che il proprio punto di vista è corretto. |
Che cosa si usa per convincere? | Si usano delle argomentazioni cioè dei ragionamenti per dimostrare che la tesi può essere condivisa. |
Come si presenta? | Il testo argomentativo è formato dai seguenti elementi: • Un problema da discutere • La tesi in cui l'autore esprime la propria idea. • Uno o più argomenti per convincere il destinatario e eventualmente demolire le ipotesi contrarie (antitesi) attraverso dei ragionamenti logici. • Nelle argomentazioni si può far riferimento a persone autorevoli (Il premio Nobel Rita Levi Montalcini ha dichiarato…), enti o Istituti (Il WWF ha confermato…; secondo le ricerche statistiche dell'ISTAT…) per dare più forza alle proprie opinioni sul problema trattato. |
Quali sono i testi argomentativi? | I discorsi politici, i discorsi degli avvocati, gli articoli culturali o di fondo, i saggi, i testi pubblicitari, le recensioni di un avvenimento artistico e culturale, un tema scolastico su un problema di attualità. |
Quali sono le caratteristiche di lessico e sintassi? |
Di solito il lessico è semplice e comprensibile, tranne quando il testo argomentativo è destinato a riviste scientifiche o testi specialistici. L'emittente può presentare la tesi in due modi: • esplicitamente (Secondo me, il buco nell'ozono è dovuto all'effetto serra); • affermando semplicemente (Il buco nell'ozono è dovuto all'effetto serra). Il discorso alterna coordinate e subordinate. Si usano spesso degli avverbi, delle congiunzioni e delle locuzioni per collegare le frasi e le parti delle argomentazioni: |
La recensione | |
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Che cosa è? | È un breve testo che presenta un avvenimento artistico e culturale (film, romanzi, libri, dischi, spettacoli teatrali, mostre di pittura) e ne dà un'interpretazione e un giudizio. |
A chi è destinata? | È destinata a un pubblico ampio di lettori. |
Dove si trova? | Si trova sui quotidiani e sulle riviste. |
Come si presenta? | Il testo è scritto in modo semplice e discorsivo perché deve essere comprensibile a tutti. |
Perché si scrive? | • Per dare informazioni al lettore su un avvenimento culturale. • Per esprimere le proprie opinioni e condividerle con il lettore. |
Buffi e geniali, ecco i Robinson
Paragrafo 1
Lewis è simpatico e occhialuto, ma soprattutto è un piccolo genio e vorrebbe diventare un grande inventore. Però è orfano e le coppie di candidati genitori adottivi stentano ad apprezzare il suo bizzarro talento. Grufolo è il compagno di stanza cui Lewis fa passare interminabili notti insonni per costruire le sue strane macchine. Un giorno spunta Wilbur, che afferma di provenire dal futuro per salvare Lewis. Insieme viaggeranno sulla macchina del tempo, andando incontro a straordinarie avventure. Nel futuro Lewis, che intanto deve sfuggire al perfido Uomo con la Bombetta, conosce la famiglia di Wilbur, che è esattamente come sogna la sua: i Robinson sono strampalati, eccentrici e, a dir poco, fuori di testa. Per esempio, zia Billie gioca tutto il tempo con trenini giocattolo, zia Petunia è una marionetta, mamma Franny conduce un'orchestra di rane e il maggiordomo è una piovra gigante. Wilbur ha un robot, Carl, che, con la bombetta Doris, ricorda i simpatici robottini di Guerre Stellari D-3BO e CI-PS.
Paragrafo 2
Tante citazioni. Doris la bombetta, che ha un animo malvagio e un unico occhio rosso, cita il perfido Hal-9000 di 2001 Odissea nello spazio. La trama del film ricorda il fortunato Ritorno al futuro. In alcune scene i creatori Disney si sono divertiti, come sempre, a inserire elementi tratti da vecchi cartoon. Ma solo i più attenti riusciranno a coglierli: dicono che, a un certo punto, su un campo da baseball, spuntino perfino Mowgli e Baloo del Libro della giungla (ma sarà vero?). Un film che fa ridere adulti e bambini attraverso il messaggio, fondamentale, che bisogna imparare a essere se stessi, accettandosi con fiducia e guardando sempre avanti: «Tutti hanno un sogno, dipende soltanto da quanto sono disposti a insistere per realizzarlo. A un certo punto la pellicola evoca le più cupe profezie fantascientifiche, disegnando un futuro governato dalle macchine. Potrebbe spaventare i più piccoli».
Paragrafo 3
Per la prima volta, la Disney ha utilizzato l'animazione al computer per creare esseri umani, grazie al genio di John Lasseter (regista di Toy Story nel 1995), «acquistato» con la sua Pixar dalla Disney nel 2006. È molto più difficile, dicono, rendere credibili le persone. Perciò la cura dei dettagli è stata a dir poco maniacale, per rendere bene le espressioni dei personaggi. La più divertente è la scienziata Lucille, che alza la manica del vestito per mostrare il braccio coperto di «cerotti alla caffeina che mi aiutano a stare sveglia senza controindicazioni», salvo lanciare urla da pazza quando meno uno se l'aspetti. Per realizzare questo cartone animato gli studi creativi dell'azienda californiana hanno messo in pista una squadra di 66 persone, tra animatori e assistenti, per un periodo di tre anni. Si tratta di una lavorazione molto più lunga di quanto richiede, solitamente, la realizzazione di un film. Stephen Anderson, ragazzone californiano originario del Texas, è al suo esordio come regista, dopo aver collaborato ad altri cartoon Disney di animazione tradizionale. Dice che questa storia l'ha ispirato in modo particolare, perché anche lui, come Lewis, è stato abbandonato da piccolo. Negli Stati Uniti, dove la tecnologia è sempre più avanti, il film è proiettato in tre dimensioni, indossando appositi occhialetti in plastica. Il supervisore tecnico, Phil McNally, soprannominato Capitan 3D, spiega che, grazie all'uso di un nuovo proiettore che sovrappone velocissimo due immagini diverse (una per l'occhio destro e una per il sinistro), l'effetto è molto migliore rispetto al passato, quando si usavano due proiettori separati.
Paragrafo 4
Le voci italiane. Il muscoloso zio Art, che sembra un supereroe e invece usa l'astronave solo per consegnare la pizza, è doppiato dal conduttore Carlo Conti. Giovanni Muciaccia presta la voce al capofamiglia, Cornelius Robinson, e Tiberio Timperi è lo zio Gaston, che ama farsi sparare in aria da un cannone. La voce del piccolo Grufolo, invece, è stata trovata grazie a un casting aperto a tutti i bimbi d'Italia, che hanno mandato alla Disney i propri provini fatti in casa. Il vincitore è il piccolo Edoardo Miriantini, 8 anni, di Milano.
(S. Recordati, in «Gente», 14/6/2007)