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 Come stare, e come far stare, più attenti a lezione

Il nostro pensiero è molto più veloce di quanto riesca a parlare la maggior parte delle persone. Infatti, la mente è capace di assimilare circa 1000 parole al minuto, mentre ne pronunciamo dalle 120 alle 150. Se, come ascoltatori, non le assimiliamo è perché, più che altro, siamo distratti per una serie di «cattive abitudini»: in realtà, per saper ascoltare occorrono più di due buone orecchie. Se durante una lezione o una conferenza o un discorso ci distraiamo anche per poco, possiamo perdere dei concetti importanti. Ecco, perciò, il valore del rimanere attenti e dell’educare la mente a questa funzione. A tale scopo, dagli studi di vari specialisti, possiamo riassumere le sei regole che seguono.

L’ascoltare in modo proficuo dipende dal vostro atteggiamento: se volete ascoltare sarete anche buoni ascoltatori

Ralph Nichols, dell’Università del Minnesota (USA), ha detto: «Per diventare un buon ascoltatore non ci sono segreti, ma solo un duro lavoro che richiede riflessione e concentrazione. In più, ogni tanto, bisogna mordersi la lingua». La chiave di tutto sta nell’impegnarvi in uno sforzo attivo. Non dovete credere, infatti, che l’ascoltare si faccia con le orecchie: dovete usare anche quello che c’è tra le orecchie. Diane Bone, una specialista americana delle tecniche d’ascolto, riassume questa prima regola in quattro parole: volere, interessarsi a quanto viene detto, controllarsi eliminando le distrazioni e concentrarsi. «Un metodo efficace per stimolare l’ascolto – consiglia la Bone – è quello di comportarvi come se, in seguito, doveste riferire a qualcun altro ciò che è stato detto».

Elaborate attivamente il messaggio verbale

Abbiamo visto che la mente, nell’assimilare ciò che ascolta, è più veloce rispetto a chi parla; potete senz’altro sfruttare questo «vantaggio», ad esempio, 1) facendo una sintesi di quanto avete sentito, 2) riflettendo su alcuni punti e rivedendoli per fare qualche domanda, 3) provando ad anticipare quanto verrà detto in seguito e 4) cercando i significati più «profondi» e nascosti che possono trovarsi nel discorso.

Cercate di afferrare e di annotare i punti salienti della lezione

Copiate quello che l’insegnante scrive sulla lavagna, specialmente se si tratta di esempi, di schemi, di classificazioni, di definizioni. Ma sforzatevi anche di individuare le nozioni-base in quello che egli dice: non crediate che tutte le cose importanti vengano scritte sulla lavagna. Nel prendere appunti non affannatevi a trascrivere ogni parola, ma state attenti ad alcuni «segnali» che l’insegnante può darvi per le cose più importanti: questi segnali possono andare dal fatto che egli ripete una nozione, all’avvertire che tornerà ancora su quel punto. Non affannatevi neppure ad essere ordinati; limitatevi a scrivere abbastanza chiaramente da poter poi ricordare il contenuto. È sufficiente, infatti, che annotiate le parole chiave (sostantivi e verbi) che, in seguito, vi permetteranno di ricostruire quanto detto. Appena possibile, subito dopo la lezione, riguardate gli appunti, completate le parti mancanti o riscrivete quelle più confuse. È stato dimostrato che lo studente capace di prendere buoni appunti ha anche un rendimento migliore.

Controllate la vostra prestazione: state comprendendo bene ciò che viene detto?

Ci sono alcuni modi per effettuare questo controllo. Il più semplice e diretto consiste nel domandare all’insegnante di chiarirvi un punto che non avete afferrato; questo, tra l’altro, vi coinvolge attivamente nella lezione. Molti studenti si vergognano di fare delle domande perché pensano che gli insegnanti non le gradiscano. Altri modi per controllare se avete compreso bene sono il rispondere tra voi e voi alle domande che vengono poste dai compagni e confrontare poi la vostra risposta con quella dell’insegnante e il confrontare i vostri appunti con quelli di un paio di compagni per assicurarvi di non aver trascurato nozioni importanti.

Fate qualche piccola pausa

Di quando in quando, durante la lezione, fate un’inspirazione profonda, stiracchiate i muscoli (potete riuscirci benissimo senza che gli altri se ne accorgano), rilassatevi per alcuni secondi. A questo proposito, l’ap­prendimento di una tecnica di rilassamento si dimostra molto utile non solo per l’ascolto e lo studio, ma in qualsiasi tipo di lavoro e momento della vita.

Premiatevi per essere riusciti a stare attenti

Se siete convinti di seguire bene una lezione, ogni dieci minuti ripetetevi un elogio; potrà anche essere vero che «chi si loda s’imbroda», ma è certamente vero che questi elogi contribuiscono ad accrescere il senso di sicurezza personale. Concedetevi anche qualche piccolo premio; per esempio, nel pomeriggio ascoltate la musica del vostro complesso preferito dieci minuti in più o uscite a comprarvi una rivista che vi interessa.

Pure l’insegnante ha la possibilità di mantenere viva l’attenzione degli studenti su quanto dice. Le lezioni fredde e formali possono risultare noiose, e lo studente annoiato ben presto cessa di stare attento (e può disturbare) anche se la lezione è organizzata con grande perizia. Per questo motivo è importante animare l’esposizione con la varietà, la vivacità e l’umorismo; l’uso di quest’ultimo, ad esempio, si è dimostrato molto utile per migliorare l’attenzione e l’apprendimento. È utile anche l’uso di grafici o schemi facilmente comprensibili, poiché le cose viste sono ricordate molto più a lungo delle cose solamente udite.