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 Un semplice metodo per rilassarci

I metodi di rilassamento sono di vario tipo e anche, va detto, di diversa serietà scientifica: tanto è vero che alcuni sono solo invenzioni di ciarlatani. Va poi aggiunto che pure metodi scientificamente molto validi, come il training autogeno, debbono sempre essere appresi sotto la guida di un medico psicologo. Essi vanno infatti adattati al singolo soggetto, tenendone presenti anche le eventuali controindicazioni: esattamente come avviene con i farmaci. Un vero metodo di rilassamento deve agire sulle due facce dello stato emotivo-ansioso: la tensione organica e, contemporaneamente, l’agitazione psichica.

Gli esercizi che vi proponiamo qui sono semplici, non pericolosi e, se eseguiti correttamente e con costanza, possono dare risultati apprezzabili; servono poi anche come utile preparazione per chi volesse intraprendere metodi più completi e profondi. I requisiti fondamentali sono quattro.

Un ambiente tranquillo

Specie all’inizio, è più facile rilassarsi in un ambiente dove interruzioni, distrazioni e illuminazione sono ridotte al minimo. Più avanti, quando ci si è allenati, sarà possibile rilassarsi anche durante un viaggio in treno. Tenere gli occhi chiusi.

Una posizione comoda

Sdraiati va bene, ma è sufficiente una poltrona confortevole; l’importante è che i muscoli vengano rilassati bene, cominciando da quelli dei piedi per poi risalire fino a quelli del viso. Le contrazioni muscolari potrebbero infatti costituire una fonte di disturbo.

Una concentrazione passiva

I pensieri vanno lasciati andare liberamente, per conto loro. Non occorre, quindi, sforzarsi per essere tranquilli; questa, infatti, implicherebbe una concentrazione attiva, uno sforzo mentale, esattamente il contrario di quanto si dovrebbe ottenere.

Un accorgimento mentale

Se all’inizio è difficile abbandonarsi a uno stato di concentrazione passiva, può essere sufficiente contare all’indietro da 10 a 1 seguendo il ritmo della respirazione. Per esempio, si inspira, si espira e si pensa «dieci»; si inspira, si espira e si pensa «nove», e così via. I numeri vanno immaginati come grandi e luminosi. Questo accorgimento aiuta a interrompere il corso dei pensieri e a far scivolare in uno stato di passività.

Questo esercizio va praticato per 10 o 15 minuti due volte al giorno e nei momenti che più fanno comodo, anche se è sconsigliabile subito dopo i pasti; la digestione può infatti disturbare il processo distensivo. Non bisogna pretendere di riuscire subito a rilassarsi e tranquillizzarsi; può succedere che, di quando in quando, tornino alla mente gli impegni o le preoccupazioni della vita quotidiana. Con l’allenamento, tuttavia, questo diventerà sempre meno frequente.

Quali vantaggi potete aspettarvi da questo metodo? Dovreste riuscire a ridurre le sensazioni di tensione e di ansia, e a migliorare le capacità lavorative e di studio. Se riscontrate questi benefici, l’esercizio dovrebbe entrare nelle vostre abitudini quotidiane.