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 Il mestiere dello storico

In questa sezione ci occupiamo anzitutto dello studio della datazione – cioè del modo come gli uomini hanno scelto, come punti di riferimento, delle date e non altre – e della periodizzazione – cioè del modo come hanno diviso il passato in periodi diversamente caratterizzati (nel nostro manuale, la preistoria, l’età antica, l’età medievale).

Leggere un libro di storia significa infatti compiere un viaggio nel tempo e, per potersi muovere attraverso i secoli senza smarrirsi, è necessario avere dei precisi punti di riferimento.

Questo viaggio viene compiuto avendo come guida le opere degli storici ed è utile perciò conoscere i principali strumenti di cui essi si sono serviti nello scriverle. Il più importante è lo studio delle fonti, i documenti che forniscono  le informazioni necessarie ad un esatta ricostruzione e comprensione degli avvenimenti.

Gli uomini che hanno prodotto quei documenti erano però influenzati dalla loro visione del mondo o dalle loro posizioni politiche e non possono essere considerati imparziali. Per questo motivo gli storici devono verificare la loro attendibilità, confrontarli tra loro e interpretarli. Sotto questo aspetto l’attività degli storici è stata paragonata alle indagini di Sherlock Holmes. Gli storici possono utilizzare strumenti sempre più raffinati messi a disposizione dalla scienza e dalla tecnologia, sicché la conoscenza del passato non è mai raggiunta in maniera definitiva: infatti sono sempre possibili ulteriori ricerche, in grado di modificare o anche capovolgere le conclusioni a cui si era giunti. 

L’idea del tempo
I metodi di datazione adottati nel corso della storia
I primi tentativi di periodizzazione
La preistoria
L’età antica
Il Medioevo
La storia come ricerca delle tracce del passato
Le fonti
L’interpretazione dei documenti
Attendibilità e validità delle opere storiche
Capire e fare storia