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 Forni per preriscaldo

Il preriscaldo del cilindro avviene nel forno, attraverso un ciclo termico che prevede uno o più incrementi della temperatura e stazionamenti. La velocità di salita, la temperatura finale e la durata degli stazionamenti sono previsti dai fabbricanti dei rivestimenti e delle leghe e in genere mediati dall'esperienza dell’odontotecnico per adeguarli alla tipologia di cilindro utilizzata, alla quantità di liquido utilizzato per la miscelazione, al tipo di lavoro da fondere ecc.

Le pareti del forno racchiudono un pirometro e delle resistenze elettriche.

 

Il pirometro trasmette la temperatura della camera del forno alla centralina elettronica del pannello di comando, mentre le resistenze permettono alla camera del forno di raggiungere le temperature necessarie (generalmente, i forni da preriscaldo raggiungere al massimo una temperatura di circa  1300 °C.

Il pannello di comando del forno permette di impostare molti parametri, primo tra tutti l’ora di partenza del ciclo termico: per esempio, se si realizza il cilindro nel tardo pomeriggio, lo si può inserire nel forno freddo e impostarlo in modo che inizi il riscaldamento nella notte (unitamente all'accensione delle ventole di aspirazione dei fumi). In questo modo, all’arrivo del tecnico in laboratorio la mattina successiva, si troverà il cilindro già termicamente trattato e pronto per essere immediatamente fuso.

Sempre grazie all'evoluzione dell’elettronica, molti forni sono ormai in grado di gestire il preriscaldo in modo automatizzato secondo cicli preimpostati, nei quali si possono regolare con estrema precisione la velocità di salita per ogni stadio (°C/min), le varie temperature da raggiungere (°C) e il tempo di stazionamento previsto per ognuna (min), sino al raggiungimento della temperatura finale ideale per il procedimento di fusione.