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  La risposta dell’Unione Europea al COVID-19

La pandemia di CODIV-19 ha ormai raggiunto tutti i paesi dell’Unione. L’Europarlamento e la Commissione europea hanno promosso una serie misure in ambito sanitario ed economico.

In ambito sanitario sono state approntate misure per aiutare i Paesi membri con forniture di materiali (per esempio mascherine e attrezzature mediche vitali), sostegno alle strutture ospedaliere e finanziamento della ricerca per sviluppare il primo possibile il vaccino contro il COVID-19.
Per mantenere ininterrotte le forniture sono stati costituiti i cosiddetti corridoi verdi al fine di garantire i sistemi di trasporto e di ridurre i tempi per la consegna dei beni di primaria necessità.
Nella stessa direzione va la misura della Commissione di costituire una scorta strategica, cioè una riserva europea comune di attrezzature mediche, tra cui mascherine, ventilatori, ed altre forniture per un valore di 50 milioni, che sarà ospitata in uno o più Stati membri. Lo Stato ospitante sarà responsabile dell’acquisizione delle attrezzature.
Inoltre, la Commissione ha predisposto 140 milioni di euro per la ricerca di un vaccino contro il COVID-19. In particolare, l’Innovative Medicines Initiative, un partenariato pubblico-privato tra la Commissione europea e l’industria farmaceutica, ha lanciato un invito rapido a presentare proposte di ricerca per sviluppare trattamenti e diagnosi in risposta all’epidemia.

Per quanto riguarda i cittadini UE lontani dal proprio Stato di origine la Commissione sta aiutando gli Stati membri a coordinare le operazioni di assistenza e di rimpatrio consolare dei cittadini dell’UE in tutto il mondo.
Grazie a questa procedura, ad oggi, quasi duemila cittadini sono stati rimpatriati attraverso il meccanismo di protezione civile dell’UE, le cui spese di trasporto sono state sostenute in gran parte dall’UE. Possono chiedere l’attivazione del meccanismo anche soggetti appartenenti a Stati terzi.

Dal punto di vista economico, in questo momento di profonda crisi e chiusura delle attività l’Unione consente agli Stati membri di non rispettare la disciplina degli aiuti di Stato stabilita dei Trattati dell’Unione.
Che cosa sono gli aiuti di Stato?
Per aiuto di Stato si intende qualsiasi trasferimento di risorse pubbliche a favore di alcune imprese o produzioni che, attribuendo un vantaggio economico selettivo, falsa o minaccia di falsare la concorrenza.
Tranne in alcuni casi, gli aiuti di Stato sono vietati dalla normativa europea e dal Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea che disciplina la materia agli articoli 107 e 108.
Perché sono vietati? Gli aiuti di Stato possono determinare distorsioni della concorrenza, favorendo determinate imprese o produzioni. Possono essere compatibili con il Trattato di Lisbona, solo se realizzano obiettivi di comune interesse chiaramente definiti.

Il sostegno economico dell’Unione emerge anche da una ulteriore misura. La Commissione ha consentito all’Italia di utilizzare fondi europei che non aveva speso e che avrebbe dovuto rimborsare al bilancio dell’Unione quest’anno.
Cosa sono i fondi europei?
L’UE garantisce agli Stati membri dei fondi, cioè contributi economici destinati a specifici progetti collegati alle politiche dell’UE.
Qualora lo Stato non riesca a sfruttare questi fondi è obbligata alla restituzione all’Unione Europea.
In questa situazione di emergenza, la Commissione ha deciso di non richiedere la restituzione allo Stato, che potrà utilizzare questo denaro per affrontare al meglio la lotta contro il virus.

Nel frattempo, la Banca centrale europea ha sfoderato quello che nel linguaggio giornalistico è stato definito un “bazooka“: 750 miliardi di euro di titoli pubblici e privati da acquistare entro la fine dell’anno.
“Non ci sarà alcun limite pur di salvare l’euro”, ha commentato la presidente della BCE Christine Lagarde che, dopo un’uscita infelice nei giorni precedenti, ha voluto evidentemente rassicurare i mercati con una frase che riecheggia la nota espressione del suo predecessore Mario Draghi (Whatever it takes).
Le misure annunciate dalla BCE vanno quasi tutte nella direzione di far arrivare più liquidità alle banche, e per loro tramite alle famiglie e alle imprese, in modo da aiutarle a superare l’attuale momento di crisi.
Nei prossimi giorni, inoltre, la BCE inizierà a prestare denaro a tassi molto bassi alle banche europee. Una misura-ponte per arrivare fino a giugno, quando inizierà un massiccio programma di prestiti a lungo termine, chiamato TLTRO III (si tratta del terzo pacchetto varato dalla banca centrale).

 

Fonti per approfondire:

 

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  • Monti-Faenza, Res publica 4ed, pp. 339, 342
  • Ronchetti, Diritto e legislazione turistica 4ed, vol. 2, pp. 376, 388
  • Ronchetti, Diritto ed economia politica 4ed, vol. 3, pp. 424, 439

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