, , ,

Legenda

Novità di primaria importanza che modificano il libro di testo
Aggiornamenti importanti che integrano il libro di testo
Dati, notizie e casi interessanti per fare lezione con l'attualità

  La nascita del Governo Draghi: il film

Dove eravamo rimasti…

Il mese scorso avevamo visto che le consultazioni di fine gennaio non avevano fornito al Presidente della Repubblica indicazioni precise. Per questo, il Presidente Mattarella aveva deciso di conferire un mandato esplorativo al Presidente della Camera: Roberto Fico. Lo scopo era di verificare la possibilità di una maggioranza parlamentare a partire dai gruppi che sostenevano il precedente governo, quindi Pd, M5s, Italia viva e Leu.

Il 2 febbraio infatti, il Presidente della Camera ha dovuto prendere atto  e riferire al Presidente della Repubblica l’esito negativo del mandato esplorativo per l’impossibilità formare una maggioranza partendo da quella che sosteneva il governo Conte bis.

Quello è il momento in cui è iniziato il percorso che ha portato alla formazione del Governo presieduto dal prof. Mario Draghi.

Quali sono le fasi del procedimento di formazione del Governo?
Vediamolo attraverso le immagini della formazione del Governo Draghi.

 

La nomina

Cosa prevede la Costituzione:
L’art. 92 co. 2 della Costituzione dispone che:
Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri.

La prassi vuole che, una volta esaurite le consultazioni, il Presidente della Repubblica non nomini subito il Presidente del Consiglio ma che individui una persona a cui affidare l’incarico di formare il Governo e che questa, a sua volta, se decide di accettare l’incarico, lo faccia con riserva. La riserva serve al Presidente incaricato per individuare una “squadra dei ministri” che possa essere sostenuta dalla maggioranza parlamentare. Per farlo deve svolgere proprie consultazioni con le forze politiche disposte a sostenerlo. Se il Presidente del Consiglio incaricato riesce ad individuare questa “squadra”, allora scioglie positivamente la riserva con cui aveva accettato l’incarico e sottopone la lista al Presidente della Repubblica.
Solo a questo punto, il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio e i Ministri che egli gli ha proposto. La nomina viene formalizzata attraverso l’adozione dei decreti del Presidente della Repubblica (d.P.R.) di nomina del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri.

Cosa è successo:
La stessa sera in cui aveva ricevuto la notizia del fallimento del mandato esplorativo (quella del 2 febbraio) dalla Presidenza della Repubblica era arrivato l’annuncio che il Presidente Mattarella aveva convocato, per il mattino seguente, il professor Mario Draghi per affidargli l’incarico di formare il Governo.

Guarda le dichiarazioni del Segretario Generale:
https://www.youtube.com/watch?v=s5lMLjioJhc

La scelta del Presidente della Repubblica è stata dunque quella di interrompere la fase delle consultazioni e di individuare egli stesso la persona a cui affidare l’incarico di formare il Governo. Mario Draghi ha accettato l’incarico di formare il Governo, con riserva, in attesa di formare la lista dei Ministri da sottoporre al Presidente della Repubblica per la nomina.
Dopo quasi dieci giorni di consultazioni, il 12 febbraio, Mario Draghi è salito al Quirinale e, sciolta la riserva, ha annunciato al Presidente della Repubblica i nomi dei possibili ministri del suo Governo.

Guarda le dichiarazioni con cui Mario Draghi ha sciolto la riserva e comunicato i nomi dei componenti del suo Governo:
https://www.youtube.com/watch?v=emD1qs1rKMk

 

Il Giuramento

Cosa prevede la Costituzione:
L’art. 93 della Costituzione dispone che:
Il Presidente del Consiglio dei ministri e i ministri, prima di assumere le funzioni, prestano giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica.

Il giuramento è il momento che segna l’entrata in carica del nuovo Governo. È con il giuramento che il Governo assume le proprie funzioni.
L’art. 93 Cost., infatti stabilisce esplicitamente che l’entrata in carica del Governo è subordinata al giuramento dei componenti del Governo “nelle mani del Presidente della Repubblica”, secondo la formula stabilita dall’art. 1 co. 3 della legge n. 400/1988: «giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della nazione»).
Al giuramento si procede immediatamente dopo l’adozione dei decreti di nomina. È

Cosa è successo:
Il 13 febbraio il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e i Ministri hanno giurato nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Guarda la cerimonia del giuramento:
https://www.youtube.com/watch?v=XO-c3H2oVGQ

Dopo aver svolto il giuramento ha luogo la cerimonia di consegna della campanella. Si tratta del momento in cui, simbolicamente, avviene il passaggio di poteri dal vecchio al nuovo Governo attraverso la consegna dal vecchio al nuovo Presidente del Consiglio, dello strumento attraverso cui si da inizio alle riunioni del Consiglio dei Ministri.

Guarda la cerimonia del passaggio di consegne:
https://www.youtube.com/watch?v=uV0fUTanE9g

La fiducia parlamentare

Regole di correttezza costituzionale vogliono che, nella fase che precede il conferimento della fiducia da parte del Parlamento, il Governo – che pure è già entrato in carica e i cui componenti hanno già preso possesso dei relativi uffici – autolimiti la propria attività all’ordinaria amministrazione.
L’assunzione piena delle proprie funzioni avverrà solo dopo aver ricevuto la fiducia di entrambe le Camere.

Cosa prevede la Costituzione:
L’art. 94 co. 3 della Costituzione stabilisce che:
Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.

Il Governo si presente dunque alle due Camere separatamente.
Nella prima Camera in cui si presenta il Presidente del Consiglio esprime le proprie dichiarazioni programmatiche. In entrambe, però, si svolge un dibattito, seguito dalla replica del Presidente del Consiglio.
Una volta terminato il dibattito, i gruppi parlamentari esprimono le proprie dichiarazioni di voto che anticipano il voto della mozione di fiducia.

La mozione di fiducia è un atto di origine parlamentare. La mozione di fiducia dovrebbe essere motivata, ai sensi dell’art. 94 co. 2 Cost. In realtà non lo è quasi mai, consistendo la motivazione in un mero riferimento alle dichiarazioni programmatiche rese del Presidente del Consiglio dei Ministri.
La votazione della mozione di fiducia avviene a scrutinio palese e mediante appello nominale: i parlamentari devono cioè esprimere, passando davanti al presidente d’assemblea, la propria posizione con un si, un no o un mi astengo (ad alta voce).
La mozione di fiducia è approvata a maggioranza semplice dei voti, fermo restando il quorum strutturale della metà più uno dei componenti di ciascuna Camera.

Cosa è successo:
Il 17 febbraio il Presidente del Consiglio Mario Draghi si è recato al Senato, dove ha reso le proprie dichiarazioni programmatiche, ottenendo la fiducia con 262 voti favorevoli, 40 contrari e due astenuti.

Guarda le dichiarazioni programmatiche del Presidente Draghi in Senato: https://www.youtube.com/watch?v=zFm54EwGlMo

Il giorno successivo, il 18 febbraio, si è recato alla Camera dei Deputati dove ha ottenuto la fiducia con 535 voti favorevoli, 56 contrari e 5 astenuti.

Guarda l’intervento del Presidente del Consiglio Mario Draghi alla Camera:
https://www.youtube.com/watch?v=-zsHSb6Xu1o

 

La nomina dei sottosegretari

La formazione del Governo si completa con la nomina dei sottosegretari e di vice-ministri.
Il 24 febbraio il Consiglio dei Ministri ha nominato trentanove Sottosegretari. Di questi, sei assumeranno le funzioni di Viceministro, con deleghe che saranno successivamente loro attribuite a norma dell’articolo 10, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400.

Ecco il 68° Governo della Repubblica Italiana

I Ministri:
http://www.governo.it/it/articolo/i-ministri-del-governo-draghi/16183

I Sottosegretari:
http://www.governo.it/it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n-3/16281  

 

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  • Ronchetti, Diritto ed economia politica 4ed, vol. 3, p. 239 ss.
  • Monti-Faenza, Res Publica 4ed, p. 146 ss.

Attività

Dopo aver letto l’articolo, e con l’aiuto del libro, crea uno schema che illustri le tappe della formazione di un nuovo governo.
Puoi creare una semplice linea del tempo, cioè una freccia orientata su cui segnare le tappe nell’ordine previsto dalla Costituzione. Oppure puoi disegnare un diagramma più complesso usando Power Point, a tua scelta.
L’importante è che le tappe principali risultino nel giusto ordine, e che ciascuna indichi l’articolo della Costituzione che la regola.

Tag: