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  La Corte Costituzionale tedesca blocca (per ora) il Next Generation EU per tutti i Paesi dell’Unione Europea

Il 26 marzo, la Corte costituzionale della Repubblica federale di Germania ha bloccato, con un’ordinanza cautelare, la legge di ratifica del Next Generation EU (NGEU), dopo che questo era stato approvato con ampie maggioranze da entrambe le Camere del Parlamento tedesco (il Bundestag e il Bundesrat). Lo stop fa seguito ad un ricorso costituzionale promosso da oltre 2 mila cittadini capitanati da Bernd Lucke, economista e fondatore della AfD (Alternative für Deutschland), partito di estrema destra tedesco.

Cos’è il Next Generation EU

Il Next Generation EU, noto anche come Recovery fund, è un fondo di 750 miliardi approvato nel luglio 2020 dal Consiglio europeo al fine di sostenere gli Stati membri colpiti dalla pandemia di COVID-19.

In altre parole, la decisione della Corte costituzionale tedesca ha sospeso, fino alla sentenza con cui prenderà la propria decisione definitiva, la promulgazione da parte del Presidente della Repubblica tedesco, Frank-Walter Steinmayer, della legge di ratifica del Next Generation EU (NGEU).
A questo punto cresce l’impazienza per la decisione definitiva, che potrà avere conseguenze di non poco conto. La Commissione Europea potrà dare il via al Next Generation EU e all’erogazione dei 750 miliardi di euro da esso previsto solo quando (e solo se) tutti e 27 i Paesi membri avranno ratificato l’accordo.
Senza la ratifica di tutti i 27 Paesi la Commissione europea non potrà erogare i 750 miliardi di euro.

Il ricorso diretto in Germania

Diversamente da quella italiana, la Costituzione tedesca prevede la possibilità per i cittadini di presentare ricorso diretto all’organo di giustizia costituzionale. In questo modo, consente l’impugnazione diretta anche di atti giurisdizionali ritenuti lesivi dei diritti fondamentali.

In sintesi

La conseguenza immediata dell’ordinanza cautelare è il blocco (fino a quando sarà resa la decisione definitiva) della ratifica del Presidente della Repubblica e quindi dell’avvio del Next Generation EU per tutti i Paesi dell’UE. Non è la prima volta che la Corte tedesca minaccia di bloccare iniziative di questi tipo: nella prima fase della pandemia, per esempio, aveva chiesto alla Bce di giustificare la misura quantitative easing con cui aveva cercato proteggere, acquistando titoli di Stato, i sistemi economici dei Paesi colpiti dalle turbolenze dei mercati finanziari (ne abbiamo parlato in questo articolo).

 

Attività

Dividetevi in due gruppi.

  • Il primo gruppo approfondisce online il tema del Next Generation EU (o Recovery Fund), creando una presentazione in Power Point: che cos’è? Quali obiettivi ha? Molti spunti utili a questo link: https://ec.europa.eu/info/strategy/recovery-plan-europe_it
  • Il secondo gruppo, dopo essersi documentato su Internet, prova a fare una tabella inserendo in una colonna almeno 5 Paesi che prevedono il ricorso diretto dei cittadini alla Corte costituzionale, e nell’altra colonna almeno 5 Paesi che invece non prevedono questa possibilità.

Al termine, ciascun gruppo riferisce al resto della classe.

 

Fonti per approfondire:

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  • Ronchetti, Diritto ed economia politica 4 ed, vol. 3, pp. 426-427; 439-441
  • Ronchetti, Diritto e legislazione turistica 4 ed, vol.2, p. 390
  • Righi Bellotti – Selmi, Il mondo dell’economia, vol. 2, pp. 309; 312; 316
  • Righi Bellotti – Selmi, Economia globale 2 ed, vol. 2, pp. 312; 316

 

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