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  Il 30 aprile l’Italia ha inviato alla Commissione Europea il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

Il 30 aprile l’Italia ha iniziato alla Commissione Europea il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Di cosa si tratta?

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) è un piano di investimenti e riforme che l’Italia ha dovuto presentare alla Commissione europea per ricevere i fondi stanziati dall’Unione Europea nell’ambito del Next Generation EU.
L’Italia è il principale beneficiario di questo programma, con risorse per 191,5 miliardi di euro, da impiegare nel periodo 2021-2026, di cui 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto.
Il PNRR serve a comunicare all’Unione Europea come verranno investiti fondi garantiti a livello comunitario. Tutti gli Stati dovevano presentare il Piano alla Commissione entro il 30 aprile 2021.

Ma cosa’è il Next Generation EU?

Il Next Generation EU è maxi-piano di 750 miliardi di euro di finanziamenti, con cui l’Unione Europea si propone di supportare la ripresa degli Stati europei colpiti dal Covid-19.
È stato proposto dalla Commissione Europea il 27 maggio 2020; in luglio i leader dell’UE hanno raggiunto un accordo politico sul pacchetto, e il 18 dicembre Parlamento Europeo e Consiglio hanno raggiunto un’intesa finale sul suo contenuto.
L’11 febbraio 2021, infine, il Consiglio ha adottato il Regolamento con cui è stato istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza: il fondo da 672,5 miliardi di euro che costituisce il principale strumento di finanziamento del Next Generation EU.

La preparazione del Piano italiano

Il lavoro per la redazione del Piano italiano di ripresa e resilienza è iniziato subito dopo l’estate del 2020.

  • Il 15 settembre il Comitato interministeriale per gli Affari Europei (CIAE) ha elaborato una bozza di Linee guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
    La bozza è stata presentata al Parlamento italiano che, tra il 13 e il 14 ottobre ha approvato un atto di indirizzo con cui ha invitato il Governo a predisporre il Piano. Il 17 settembre, nel frattempo, la Commissione aveva presentato gli orientamenti per i Piani di ripresa e resilienza degli Stati membri e un modello standard per la presentazione di tali piani.
  • Dopo una approfondita interlocuzione informale con una task force appositamente creata dalla Commissione Europea, il 12 gennaio 2021 il Consiglio dei Ministri ha adottato una proposta di PNRR. La proposta è stata inviata al Parlamento, che l’ha esaminata, approvando le proprie conclusioni il 31 marzo 2021.
  • Sulla base di queste conclusioni, il Governo ha provveduto ad una riscrittura del Piano. Nel mese di aprile 2021, il piano è stato discusso con gli enti territoriali, le forze politiche e le parti sociali.
  • Il 25 aprile Il Governo ha trasmesso al Parlamento il testo della bozza definitiva del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
  • Il 30 aprile, il Governo italiano ha inviato il PNRR alla Commissione Europea.

Ma cosa prevede il PNRR?

Il Piano è organizzato in sei missioni, vediamole:

  1. Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura”.
    Gli obiettivi della prima missione – digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura – sono: promuovere la trasformazione digitale del Paese, sostenere l’innovazione del sistema produttivo, e investire in due settori chiave per l’Italia, turismo e cultura.  Le risorse destinate a questa missione sono 49,2 miliardi.
  2. Rivoluzione verde e transizione ecologica
    La seconda missione riguarda la Rivoluzione Verde e la Transizione Ecologica. I suoi obiettivi sono: migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico e assicurare una transizione ambientale equa e inclusiva.
    Per questa missione sono stanziati complessivamente 68,6 miliardi.
  3. Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile
    La terza missione riguarda le Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile. Il suo obiettivo primario è lo sviluppo razionale di un’infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile e estesa a tutte le aree del Paese.
    Per la realizzazione di questa missione sono stanziati complessivamente 31,4 miliardi.
  4. Istruzione e Ricerca
    La quarta missione riguarda l’Istruzione e la Ricerca. Il suo obiettivo è rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e tecnico-scientifiche, la ricerca e il trasferimento tecnologico. Per la realizzazione di questa missione sono stanziati complessivamente 31,9 miliardi di euro.
  5. Inclusione e Coesione
    La quinta missione riguarda Inclusione e Coesione. Il suo obiettivo è facilitare la partecipazione al mercato del lavoro, anche attraverso la formazione, rafforzare le politiche attive del lavoro e favorire l’inclusione sociale. Per questa missione sono stanziati 22,4 miliardi.
  6. Salute
    La sesta missione riguarda la Salute. Il suo obiettivo è rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario e garantire equità di accesso alle cure. Per questi obiettivi sono stanziati 18,5 miliardi.

 

Attività

Dividetevi in 5 gruppi. Ciascun gruppo, dopo aver letto l’articolo, risponde a una di queste domande in almeno 15 righe.

  • Cos’è il Next Generation EU?
  • Perché l’Italia ha dovuto adottare un Piano di ripresa e resilienza?
  • Quale organo costituzionale si è occupato di redigere il Piano?
  • Quale è stato il ruolo del Parlamento nella redazione del Piano?
  • Come sono strutturati gli interventi di riforma stabiliti dal Piano?

A termine, ciascun gruppo riferisce al resto della classe.

 

Fonti per approfondire: 

 

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