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  Il PNRR intende investire 6,6 miliardi per rilanciare il turismo e la cultura in Italia. Ecco come.

Il 30 aprile è stato inviato alla Commissione Europea il Piano nazionale di ripresa e resilienza (da ora, PNRR). Inserito all’interno del programma Next Generation EU (di cui abbiamo parlato qui), il piano contiene la previsione di 191,5 miliardi da investire nel periodo 2021-2026 per rilanciare l’Italia, il paese europeo più fortemente colpito dalla pandemia. A questa manovra si aggiunge un fondo complementare di 30,6 miliardi approvato dal Consiglio dei Ministri il 29 aprile per finanziare gli interventi previsti dal PNRR ritenuti urgenti. Tra gli ambiti di intervento figurano anche gli investimenti strategici sui siti del patrimonio culturale.

Il PNRR include un corposo pacchetto di riforme che si sviluppa attorno a sei missioni. La prima riguarda digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, ponendosi come obiettivo quello di dare un impulso decisivo al rilancio della produttività e competitività del sistema italiano.
Come già evidenziato in altre newsletter, turismo e cultura sono due settori particolarmente caratterizzanti il brand Italia, il cui valore economico è molto rilevante, costituendo il 12% del PIL nazionale. Saranno complessivamente di circa 6,6 miliardi gli investimenti che riguarderanno questi settori.

Gli obiettivi prefissati dal piano riguardano investimenti per:

  • valorizzare i luoghi culturali – dai ‘grandi classici’ ai borghi – e metterli in sicurezza;
  • ammodernare le infrastrutture e riqualificare le strutture ricettizie, rendendo maggiormente attrattiva la proposta turistica italiana all’estero;
  • rendere più accessibile il patrimonio culturale e artistico, sviluppando la digitalizzazione del settore e rimuovendo le barriere fisiche.

Il piano illustra nel dettaglio le varie misure individuate per realizzare questi scopi, accompagnandole con una previsione di spesa.
Questi interventi programmatici devono leggersi in sinergia con altre priorità del Paese, tra cui la transizione ecologica e la sostenibilità ambientale, che devono fondarsi sulla tutela del patrimonio paesaggistico e culturale; l’occupazione giovanile e femminile; la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.

In primo luogo, gli interventi non interesseranno solo i c.d. “grandi attrattori”, ma anche i borghi, le aree rurali e le periferie urbane dal potenziale turistico ancora inespresso. Saranno così bilanciati i flussi turistici tra i vari siti e si tenterà di sganciare l’attrattività turistica italiana dalla stagione estiva, che rappresenta più del 50% del valore prodotto. Verrà così implementato un turismo di prossimità, in grado di promuovere la consapevolezza dei luoghi, in una chiave più attenta alla sostenibilità ambientale.
Questo, infatti, consentirà di ridurre gli effetti del fenomeno dell’overtourism (sovraffollamento turistico che impatta negativamente sul territorio e la qualità della vita di abitanti e turisti stessi), preservando nel lungo periodo i luoghi culturali più noti e riscoprendo luoghi dal grande valore culturale, generalmente poco battuti dai flussi turistici. Saranno così promossi nuovi itinerari tematici, in grado di esaltare l’unicità e l’identità delle tradizioni di questi luoghi. Si punterà al restauro e alla riqualificazione di edifici storici rurali che nel tempo hanno subito un processo di abbandono, e la rigenerazione di parchi e giardini storici. In questa visione di valorizzazione e tutela dello sconfinato patrimonio culturale italiano, appositi fondi saranno anche destinati alla prevenzione antisismica dei luoghi di culto.

Secondariamente, per rendere l’offerta turistica e culturale italiana più attrattiva e competitiva, il piano ha previsto degli investimenti per rinnovare le strutture ricettizie, migliorando così i servizi offerti ai visitatori anche attraverso una più qualificata formazione degli operatori culturali.

Fortemente connesso a questo obiettivo è il processo di digitalizzazione di questi settori. Innanzitutto, con la creazione di un “hub del turismo digitale”, accessibile da una piattaforma web, che colleghi l’intero panorama turistico italiano per promuoverne al massimo l’offerta. A tal fine, tra le proposte segnalate risulta il miglioramento del sito www.Italia.it – il sito ufficiale del turismo in Italia – integrandolo con nuovi dati, servizi a disposizione dei visitatori (come assistenza e informazioni sanitarie o guide), nuovi contenuti anche grazie all’utilizzo dei social. Si è programmato anche lo sviluppo di un kit di supporto per servizi digitali minimi agli operatori turistici meno preparati.
Si garantirà così un accesso digitale universale alle opere d’arte custodite nei luoghi di cultura, che consentirà di organizzare e conservare il patrimonio digitale di musei, archivi e biblioteche, offrendo al contempo nuove modalità per fruire di questi luoghi culturali.

Aumentare l’accesso a questi luoghi significa però anche intervenire, fisicamente, affinché questi luoghi possano considerarsi effettivamente e pienamente accessibili da parte di tutti. Per questa ragione sono stati previsti interventi per rimuovere le barriere architettoniche, sensoriali, cognitive, investendo inoltre nella formazione degli operatori su queste tematiche di accoglienza e mediazione culturale.
Si tratta certamente di un complesso di riforme epocale, dati gli ingenti investimenti previsti. È una opportunità – ma anche sfida – che l’Italia deve cogliere per cambiare passo allo sviluppo economico e sociale del Paese.

 

Attività

Dopo aver letto l’articolo, approfondite gli interventi programmati dal Governo (pp. 103-113 del PNRR, il cui link è indicato nell’apposita sezione). Organizzate un dibattito sul ‘futuro del turismo’. Ecco alcune suggestioni che possono guidarvi nella discussione:

  1. Alla luce di questi interventi, come immaginate possa cambiare il settore turistico nel prossimo quinquennio? Sarà più sostenibile?
  2. Quali tra gli interventi indicati ritenete più efficace per realizzare gli obiettivi prefissati? Quali interventi, invece, avreste proposto voi?
  3. In che modalità e con quali strumenti valorizzereste borghi o aree rurali delle vostre zone? Come attrarreste visitatori dall’estero per fare scoprire luoghi culturali ‘nascosti’?
  4. Come migliorereste il sito dell’Agenzia nazionale del turismo, www.Italia.it? Cosa pensate possa essere utile per arricchire l’offerta turistica italiana?

 

Fonti per approfondire: 

 

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  •  Ronchetti, Diritto e legislazione turistica 4ed, vol. 1, pp. 128- 138; 356-361
  • Ronchetti, Diritto e legislazione turistica 4ed, vol. 2, pp. 268-280; 306-331; 422-432; 438-452

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