, , ,

Legenda

Novità di primaria importanza che modificano il libro di testo
Aggiornamenti importanti che integrano il libro di testo
Dati, notizie e casi interessanti per fare lezione con l'attualità

  Global Health Summit: le regole della proprietà industriale e i vaccini come “beni comuni”

Il 21 e 22 maggio si è tenuto a Villa Phamphilj (Roma) il Global Health Summit, organizzato dalla Presidenza Italiana del G20 in partnership con la Commissione Europea. Tra gli eventi del G20, si è trattato di uno degli appuntamenti più interessanti poiché, mai come in questo momento storico, la riflessione sui temi legati alla salute globale e la condivisione delle diverse esperienze pandemiche nazionali si impongono come urgenti ed essenziali. L’incontro si è concluso con l’approvazione della Dichiarazione di Roma, un documento programmatico che stabilisce 16 punti che gli Stati firmatari si impegnano a perseguire, anche in vista della prossima World Health Assembly (il forum della World Health Organization).

Scorrendo il documento appare evidente la centralità che è stata riservata all’emergenza pandemica da COVID-19: dal goal che ispira il punto 1 (un recupero sostenibile, inclusivo e resiliente) all’importanza della collaborazione internazionale nello scambio e nella produzione dei vaccini. Proprio sui vaccini, i rappresentanti del G20 hanno dovuto confrontarsi su un tema che era stato già da mesi oggetto di discussione da parte dei giuristi, portato all’attenzione pubblica dalle organizzazioni umanitarie (nel nostro caso Medici Senza Frontiere Italia): i vaccini possono essere considerati “beni comuni” e rappresentare quindi un’eccezione alle regole che tutelano la proprietà industriale?

Il concetto di bene comune è figlio del diritto vivente, compare spesso nella giurisprudenza dell’ultimo ventennio come interpretazione progressista del “bene pubblico” (o di uso pubblico dei beni) ma non ha ancora ricevuto una definizione legislativa. Si tratta di una categoria di beni strumentali alla soddisfazione di bisogni fondamentali della comunità, tali da giustificare l’introduzione, anche momentanea, di deroghe alle normative in materia di libero mercato, di circolazione della proprietà e di tutela della proprietà intellettuale/industriale. L’idea di fondo è che ci siano delle eccezioni alle ragioni del libero scambio, che si possano individuare aree dell’interesse pubblico in grado di mettere in secondo piano gli interessi economici e commerciali, anche quando la portata di questi è tale da coinvolgere l’intera comunità internazionale. I PVS, infatti, non hanno le stesse possibilità economiche dei paesi maggiormente sviluppati. Non le hanno se si considera il problema del reperimento dei vaccini dal punto di vista dello scambio (quindi l’acquisto); non le hanno se lo si considera dal punto di vista della produzione (reperimento delle materie prime e costruzione di una rete industriale in grado di sostenere la domanda).

D’altro canto, è evidente come l’emergenza pandemica abbia coinvolto e impegnato l’intera comunità mondiale. Uscire dalla situazione di emergenza non richiede la sola vaccinazione delle singole popolazioni nazionali: per accelerare la diminuzione dei contagi i vaccini devono essere nella disponibilità di tutti.
Fin dall’approvazione del primo vaccino si è verificata una vera e proprio corsa agli accordi di commercializzazione esclusiva o prioritaria con le aziende in grado di produrli e, al contempo, sono state avanzate richieste (principalmente provenienti dai paesi in via di sviluppo) per la sospensione dei brevetti e delle forme di tutela della proprietà intellettuale fino al raggiungimento dell’immunità dal virus.

È bene ricordare che, in Italia (e in modo simile nel resto del mondo), la legge prevede la sussistenza minima di tre requisiti per la concessione di un brevetto:

  1. l’invenzione deve essere nuova
  2. deve essere originale
  3. deve avere una applicazione industriale

Le tutele in materia di proprietà industriale e intellettuale sono essenziali per promuovere la concorrenza, la competizione virtuosa delle imprese nella ricerca delle soluzioni più efficaci ed efficienti che permettano il progresso materiale e spirituale della nostra società. Per questa ragione la decisione di un’eventuale sospensione di questi regimi di tutela su una così vasta scala costituirebbe un importantissimo precedente.

Al termine del Summit, gli Stati partecipanti hanno concordato sul proporre un confronto alla World Trade Organization (l’Organizzazione mondiale del commercio, che supervisiona i numerosi accordi commerciali tra gli stati membri) per concordare una via che permetta la condivisione dei brevetti e il contemperamento delle esigenze industriali. Per fare ciò sarà necessario prevedere agevolazioni agli scambi internazionali, interventi a sostegno della produzione nazionale e la semplificazione dei sistemi di licenza obbligatoria nei singoli paesi.

 

Attività

Con la guida dell’insegnante, organizzate un dibattito seguendo queste indicazioni:

  • si può intervenire da soli o in coppia;
  • nessun intervento può superare i 3 minuti.

Chi interviene deve spiegare brevemente:

  • quali beni e servizi dovrebbero essere gestiti dallo Stato e quali dai privati? Perché?
  • In caso di sospensione dei brevetti, in che modo si potrebbero incentivare le aziende farmaceutiche a investire risorse nella ricerca e sviluppo di nuovi farmaci?

Fonti per approfondire:

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  • Ronchetti, Diritto ed economia politica 4ed, vol. 2, pp. 26-29
  • Ronchetti, Diritto e legislazione turistica 4ed, vol.1, pp. 312-315

Tag: , , , , , , , ,