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  Il ruolo del caregiver: l’Italia vìola la Convenzione ONU sui diritti delle persone disabili

Introduzione: la figura del caregiver

Il termine anglosassone “caregiver” è entrato ormai stabilmente nell’uso comune e indica “colui che si prende cura” e si riferisce a tutti i familiari che assistono un loro congiunto ammalato e/o disabile.
Si tratta di un lavoro quotidiano e a tempo pieno, senza ferie né straordinari: un servizio permanente attivo.
La particolarità del caregiver è che non si tratta di una figura professionale esterna pagata per un servizio che offre, come può essere la badante, ma di un parente che, per scelta, decide di assistere un suo caro a titolo gratuito.

In un contesto come quello italiano in cui si registra un generale invecchiamento della popolazione, anche grazie ai progressi in campo medico e sanitario, il ruolo del caregiver sta assumendo sempre maggiore importanza. Questo ruolo inoltre è stato fondamentale anche durante l’emergenza pandemica, in cui tra l’altro, non poche sono state le difficoltà per queste persone.

 

É riconosciuta questa figura in Italia?

Mentre in alcuni Stati europei (Spagna, Romania, Polonia o Grecia) sono previste tutele come vacanze assistenziali e sconti previdenziali, in Italia per ora abbiamo soltanto la Legge 104/92 sulla disabilità, che regolamenta permessi dal lavoro e assegni di accompagnamento considerando però di fatto i caregiver «appendice» del malato, e la Legge di bilancio del 2018.

È in quest’ultima legge che troviamo il riconoscimento della figura del caregiver (commi 254 e 255) e l’istituzione di un fondo di sostegno. L’introduzione di questo fondo non prevede il pagamento del lavoro dei caregivers ma piuttosto serve a garantire sostegno a queste figure che svolgono una importante funzione sociale.
In realtà, tale fondo è entrato in funzione solo nell’aprile del 2022, e non in tutte le Regioni.

 

La censura del Comitato ONU per i diritti delle persone disabili

Il Comitato ha affermato che i caregiver hanno diritto al riconoscimento giuridico del loro ruolo perché, in caso contrario, sono compromessi i diritti delle persone con disabilità.

A rivolgersi al Comitato era stata una donna che assisteva sia il marito sia la figlia, entrambi disabili. Per prestare assistenza la donna lavorava da remoto, ma nel 2017 non le era stato consentito di proseguire l’attività lavorativa con questa modalità.
La donna non aveva ricevuto alcun indennizzo o sostegno economico dallo Stato e, di conseguenza, aveva deciso di rivolgersi al Comitato che, per la prima volta, si è occupato del diritto dei caregiver ad ottenere un riconoscimento giuridico del loro status sociale e un sostegno economico, incluso l’accesso al sistema pensionistico.

Il Comitato ha censurato l’Italia per violazione degli articoli 19 (diritto a una vita indipendente e all’inclusione nella comunità), 23 (diritto alla vita in famiglia) e 28 (diritto a un adeguato livello di vita e protezione sociale) della Convenzione per i diritti delle persone disabili.
Queste ultime infatti, a causa di questa lacuna nel riconoscimento di uno status ai familiari che le assistono, non possono godere del diritto alla vita familiare, a vivere in modo indipendente e ad avere uno standard di vita adeguato.

In Italia manca una legge che assicuri agevolazioni specifiche per i caregiver e, quindi, è evidente che un familiare di una persona disabile non è in grado di prestare l’assistenza richiesta, con conseguenze negative e dirette sul godimento dei diritti delle persone disabili.
L’Italia dovrà risarcire la donna e i suoi familiari e adottare misure appropriate per garantire che la ricorrente abbia accesso ai servizi di supporto e per prevenire future violazioni della Convenzione.

 

Attività

Argomenta e proponi soluzioni
Dopo aver letto l’articolo e la decisione dell’ONU, prova a sintetizzare i motivi per cui il Comitato ha ritenuto sussistente la violazione degli artt. 19, 23, 29 della Convenzione europea.
Dopo aver fatto questo lavoro, prova, invece, a scrivere alcune misure che l’Italia potrebbe a tuo parere adottare per evitare il ripetersi di queste violazioni.
Che proposte faresti? Ci sono ordinamenti più avanzati dai quali poter prendere esempio (fai una ricerca su questo)?

 

Fonti per approfondire:

 

Riferimenti nei testi Zanichelli:

  • Monti, Per Questi Motivi, Articolazione RIM, vol 2, pp. 147-151
  • Monti, Per Questi Motivi, vol 3, pp. 420-424

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