L’Iraq negli anni recenti
30 marzo 2003: inizio dell’attacco degli angloamericani contro l’Iraq. Il primo maggio il presidente americano George W. Bush annuncia la fine della guerra.
Giugno 2004: gli americani riconsegnano la sovranità al primo ministro iracheno Iyad Allawi. Ma nel 2004-2006 si intensifica la guerriglia contro gli occupanti e il terrorismo islamista contro obiettivi militari e civili e anche contro l’amministrazione irachena.
30 gennaio 2005: prime elezioni multipartitiche dal 1953; prevalgono gli sciiti e i curdi, mentre i sunniti boicottano in buona parte il voto.
6 aprile 2005: il parlamento elegge alla presidenza il curdo Jalal Talabani.
24 ottobre 2005: un referendum approva la nuova Costituzione.
29 dicembre 2006: Saddam Hussein viene giustiziato a Baghdad. Secondo uno studio dell’Organizzazione mondiale della sanità, le vittime irachene della guerra e della successiva guerra civile, fra il 2003 e il 2006, sono 150mila.
2007-2008: aumenta la presenza militare americana, mentre il governo iracheno comincia ad assumere il controllo del paese.
Febbraio 2009: viene completata la ristrutturazione del Museo archeologico di Baghdad, con un significativo intervento italiano (vedi visita virtuale al Museo)
27 febbraio 2009: Barack Obama annuncia il ritiro graduale delle truppe americane dall’Iraq; il completamento è previsto per la fine del 2011.
10 marzo 2010: si svolgono le elezioni politiche, le seconde dopo la caduta di Saddam. Nonostante l'intensificarsi di attentati, l'affluenza è alta: il 62% (nel 2005 era stata del 76 %). Un'importante novità rispetto al passato è che questa volta la minoranza sunnita non boicotta il voto.
21 dicembre 2010: entra in carica il nuovo governo presieduto da Nouri al Maliki.
Dicembre 2011: si conclude il ritiro delle truppe americane.