Testo del commento audio

Cosa mostra il filmato

Le strutture evidenziate dal filmato sono comuni a tutte le cellule eucariote, con l’eccezione dei cloroplasti che sono presenti solo nelle cellule vegetali.

Queste strutture possono però essere più o meno sviluppate e più o meno visibili a seconda della funzione prevalente svolta dalla cellula esaminata.

Un buon esempio di struttura comune a tutte le cellule (anche procariote) è la membrana cellulare che delimita il citoplasma e, insieme al citoscheletro, conferisce la forma alla cellula.

La membrana non serve soltanto a separare la cellula dall’ambiente esterno, ma anche a delimitare compartimenti intracellulari che devono essere separati dal citoplasma: gli organuli cellulari.

Il disegno utilizzato nel filmato schematizza una cellula eucariote come se la si osservasse, in sezione, con un microscopio ottico. Ciò permette di farsi un’idea delle dimensioni relative delle strutture intracellulari.

Il nucleo è la struttura più grande della cellula, ed è l'unico organulo chiaramente visibile al microscopio ottico (strumento che, lo ricordiamo, può permettere di vedere i batteri più piccoli, con una risoluzione che arriva a circa 0,2 micrometri).

Anche i mitocondri a volte sono visibili, e appaiono come puntini. I cloroplasti si distinguono grazie al loro colore verde, dovuto alla presenza della clorofilla. Si noti il rapporto di dimensioni tra la cellula e i mitocondri: questi hanno all’incirca le stesse dimensioni dei batteri, fatto che costituisce una delle basi osservative della teoria dell’endosimbiosi.

Tutte le altre strutture (con l'eccezione dell'apparato di Golgi) sono state scoperte soltanto con l’avvento del microscopio elettronico.

Un vasto gruppo di organuli, visibili solo al microscopio elettronico, è costituito da cisterne delimitate da membrane, in parte comunicanti tra loro: essi formano il cosiddetto sistema di membrane interne, che comprende il reticolo endoplasmatico, l’apparato di Golgi e i lisosomi. Molto spesso alle estremità di queste strutture sono visibili vescicole di trasporto che si distaccano da un organulo e si fondono con un altro, e contengono sostanze da rielaborare o da secernere.

Il reticolo endoplasmatico è una serie di sacchetti appiattiti interconnessi tra loro, che spesso è anche in comunicazione con la membrana cellulare. Se alle membrane sono attaccati dei ribosomi, il reticolo viene chiamato granulare o rugoso; altrimenti è detto liscio.

Il reticolo endoplasmatico liscio, grazie agli enzimi presenti nella sua membrana, svolge numerose funzioni: tra esse ricordiamo la sintesi di lipidi (acidi grassi, steroidi, fosfolipidi) e la demolizione di sostanze tossiche o nocive (come i farmaci).

Il reticolo endoplasmatico rugoso assembla le proteine: esse vengono sintetizzate dai ribosomi, poi passano all’interno della cisterna per essere rielaborate (per esempio, alla proteina possono essere aggiunte corte catene di zuccheri) e impacchettate in vescicole di trasporto dirette all’apparato di Golgi.

L’apparato di Golgi è costituito da un pacchetto di grandi cisterne che elaborano le proteine provenienti dal reticolo endoplasmatico rugoso.

Sul lato «in uscita» dell’apparato di Golgi, le sostanze ormai elaborate vengono impacchettate per l’ultima volta; da qui le vescicole si dirigono alla membrana cellulare per essere espulse, oppure vanno a formare altri organuli, per esempio i lisosomi. Il rilascio dei prodotti cellulari verso l'ambiente esterno è un processo esattamente speculare all’assorbimento di cibo detto pinocitosi.

Testo del commento audio