Definizione
del cariotipo
La visualizzazione
dei cromosomi
che costituiscono l’intero genoma di una cellula
eucariote prende
il nome di cariotipo.
Il cariotipo
è stato largamente utilizzato per caratterizzare i cromosomi
umani secondo il loro numero, forma e dimensione. I cromosomi
sono distinguibili al microscopio solo quando sono condensati,
in cellule che si trovano nella metafase
della mitosi.
I
metodi di colorazione messi a punto negli ultimi decenni permettono
di identificare senza ambiguità ciascun cromosoma umano.
Alcuni di questi metodi prevedono la colorazione dei cromosomi
mitotici con coloranti che danno fluorescenza soltanto quando
si legano a particolari sequenze sul DNA.
Sebbene questi
coloranti si leghino al DNA con specificità piuttosto bassa,
essi sono comunque in grado di produrre un bandeggio distinguibile
e caratteristico per ciascun cromosoma.
Il bandeggio
G si ottiene colorando i cromosomi con Giemsa (da cui il nome)
o Hoechst, molecole che si legano alle regioni del DNA ricche
in adenina
e timina,
mentre il bandeggio R (da Reverse) si ottiene trattando
i cromosomi con coloranti specifici per le regioni del DNA ricche
in citosina
e guanina,
e produce un bandeggio complementare al bandeggio G.
Ogni banda
di un cariotipo umano contiene diverse centinaia di geni.
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