La separazione di cellule

Per isolare una popolazione omogenea di cellule da un tessuto che contiene diversi tipi cellulari è necessario prima di tutto distruggere la matrice extracellulare e le giunzioni che tengono unite le cellule fra loro, avendo cura di non danneggiare le cellule stesse.

Tra i metodi utilizzati vi è il trattamento del tessuto con enzimi proteolitici, come per esempio la tripsina o la collagenasi, e con agenti in grado di chelare, ossia legare, gli ioni Ca++ (per esempio l’acido etilendiaminotetracetico o EDTA), da cui dipende il buon funzionamento delle molecole coinvolte nell’adesione cellulare. I tessuti così trattati vengono poi disgregati tramite gentile agitazione

Per separare le diverse popolazioni cellulari ottenute si possono applicare diverse strategie, molte delle quali sono basate sulle loro caratteristiche fisiche: cellule più grandi o più dense possono essere separate da cellule più piccole o a densità inferiore tramite centrifugazione. Alcuni tipi cellulari, come i monociti del sangue, hanno la tendenza ad aderire fortemente alla piastra di coltura e questa loro proprietà permette di separarli da tutte le altre cellule del sangue, che aderiscono molto meno o non aderiscono affatto.

Un’importante tecnica di separazione è basata sulla capacità degli anticorpi di legarsi alle molecole in modo specifico. Molti tipi cellulari presentano infatti molecole peculiari sulla superficie della membrana cellulare. Gli anticorpi, una volta riconosciuta la molecola specifica sulla superficie della cellula, possono essere accoppiati a diversi tipi di strutture, per esempio a piccole biglie di agarosio o a biglie magnetiche, rendendo in seguito possibile la cosiddetta separazione per affinità, che sfrutta la capacità di aderire a una matrice opportunamente scelta.

Il metodo di separazione più sofisticato attualmente disponibile si basa sulla marcatura degli anticorpi con composti fluorescenti: le cellule riconosciute dall’anticorpo specifico vengono accoppiate a un composto chimico fluorescente e possono essere riconosciute e separate tramite uno strumento che si chiama FACS (Fluorescence-Activated Cell Sorter).

Come funziona il FACS

 

tecniche cromatografiche