Altre applicazioni
Oltre che
per separare i diversi tipi cellulari, il FACS può essere
utilizzato come semplice strumento analitico in grado di valutare,
misurando la fluorescenza della singola cellula, la composizione
di un campione eterogeneo, contenente cioè diverse popolazioni
cellulari.
In questo
caso, l’elaborazione dei segnali da parte di un computer permetterà
di conoscere l’abbondanza percentuale di un certo tipo di cellule
in una popolazione mista: per esempio cellule con determinate
caratteristiche in un tessuto, cellule in una fase del ciclo vitale
all’interno di una coltura,
oppure cellule che portano proteine
indice di tumore.

Il FACS viene
utilizzato anche per analizzare il contenuto di DNA
di una cellula.
Le cellule
sono marcate con un composto che diventa fluorescente quando si
lega al DNA, così che l’intensità della fluorescenza
di una cellula risulta direttamente proporzionale alla quantità
del suo DNA.
Sulla base
del loro contenuto in DNA le cellule si possono dividere in tre
gruppi: cellule che si trovano in fase G1 del ciclo
cellulare e che contengono un’unità arbitraria
di DNA, perché non è ancora avvenuta la duplicazione;
cellule che si trovano in fase G2 e M (mitosi)
del ciclo cellulare e che contengono una quantità doppia
di DNA rispetto al gruppo precedente; cellule che si trovano in
fase S (sintesi del DNA) e hanno un contenuto di DNA intermedio
fra i due gruppi precedenti.
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