A chi rivolgersi per cercare lavoro
I canali per trovare lavoro sono molto variegati:
- Centri per l’impiego e Agenzie per il lavoro;
- Università;
- social network, blog e giornali;
- incubatori d’impresa e piattaforme per freelance.
Centri per l’impiego e Agenzie per il lavoro
Per mettere in contatto domanda e offerta di lavoro esistono in Italia numerosi soggetti, sia pubblici sia privati, autorizzati dallo Stato a svolgere servizi di intermediazione e collocamento: i Centri per l’impiego (CIP). Sono uffici pubblici che gestiscono l’elenco anagrafico dei lavoratori residenti nel territorio. Ciascuna sede (ce n’è una in ogni provincia e nei principali comuni italiani) informa sull’orientamento, sui bandi, i corsi di formazione, gli stage e gestisce banche dati per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Per usufruire dei servizi dei Centri per l’impiego bisogna presentare domanda di disoccupazione e dichiarare la propria disponibilità immediata a lavorare. L’elenco dei CIP si trova nel sito www.centroimpiego.it
Esistono poi le Agenzie per il lavoro, organizzazioni private autorizzate dallo Stato. Alcune si occupano di somministrazione di lavoro – ovvero mettono a disposizione di potenziali datori di lavoro un certo numero di persone legate all’agenzia da un contratto specifico – altre svolgono attività di intermediazione, di ricerca e selezione del personale, di supporto alla ricollocazione professionale. Si può consultare l’elenco delle agenzie autorizzate visitando la pagina Albo informatico del sito cliclavoro.
Università
Social network, blog e giornali
Per quanto riguarda i social network professionali, Linkedin (www.linkedin.com) offre la possibilità di entrare a far parte di gruppi di discussione utili alla crescita professionale. Inoltre permette agli utenti di consultare offerte di lavoro ed entrare in contatto con persone e aziende presenti all’interno della propria lista di contatti, oppure di ricercare potenziali candidati per un posto di lavoro.
Un altro social network di questo tipo è invece Viadeo (www.viadeo.com/it/), che presenta una lista di opportunità di lavoro, stage e formazione in tutto il mondo: Europa, India, Cina, Canada e Messico.
Un’altra risorsa è invece la pagina dedicata alla raccolta di candidature online presente sul sito web delle principali aziende presenti sul territorio nazionale. In genere è chiamata Lavora con noi o Collabora e raccoglie le posizioni di stage e impiego aperte, ma permette anche di autocandidarsi, indicando in quale area si vorrebbe essere assunti.
Un canale tradizionale, ma sempre valido per chi cerca annunci di lavoro è infine rappresentato da supplementi e inserti delle maggiori testate a diffusione nazionale (Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Sole 24 Ore ecc) e dai giornali specializzati (come Bollettino del Lavoro). A questi si affianca una ricca carrellata di blog e canali online che funzionano come bacheche di annunci, ma in questo caso occorre prestare la massima attenzione e non diffondere i propri dati personali in modo sconsiderato.
Incubatori d’impresa e piattaforme per freelance
Eures è il portale europeo della mobilità professionale, che si poggia su una banca dati di offerte e CV professionali e su una rete di oltre 700 consulenti che aiutano i candidati in cerca di occupazione e i datori di lavoro in cerca di manodopera. Per utilizzare questo servizio bisogna collegarsi al sito ec.europa.eu/eures, registrarsi e quindi cominciare la ricerca. Cliccando su “Cercare un lavoro” si ottengono tutte le informazioni e i link utili per lavorare e vivere nei diversi paesi della UE.
Per coloro che desiderano avviare un’attività nel campo del digitale e dei new media, esiste la piattaforma H–Farm (www.h-farmventures.com), un incubatore di impresa italiano attivo in tutto il mondo (soprattutto negli Stati Uniti) che offre finanziamenti e servizi per supportare lo sviluppo di iniziative imprenditoriali nell’ambito del web, del digital e dei new media.
Ma esistono anche piattaforme rivolte ai singoli lavoratori, che permettono di fare il proprio lavoro da casa (o in qualunque altro luogo), ma inserendosi in una rete molto vasta di collaboratori. L’idea di base è dividere un lavoro molto complesso in tante attività più piccole, che possono essere svolte da singoli o gruppi che altrimenti non potrebbero entrare in contatto.
Per esempio, la piattaforma Freelancer (www.freelancer.com) si presenta come il più grande mercato mondiale di lavoro esternalizzato: chi ha bisogno di veder realizzato un progetto può rivolgersi a milioni di freelance quali programmatori, designer, consulenti ecc disponibili a lavorare da casa propria in cambio di un compenso contenuto.
Invece, il sito oDesk (www.odesk.com) permette di offrire o ricevere aiuto per realizzare un determinato progetto: si lavora in team con un consulente attraverso la telecamera del computer; finito il lavoro, il consulente viene pagato per il tempo effettivamente lavorato.
Infine, Mturk (www.mturk.com/mturk/welcome) è il sito di Amazon specializzato in crowdsourcing (crowd, “folla” + outsourcing, “esternalizzazione”): il committente divide in “pezzetti” un lavoro che, se dovesse essere svolto da una sola persona, richiederebbe molto tempo e un alto livello di specializzazione. Si può consultare sul sito l’elenco dei progetti proposti e offrirsi di svolgerne una piccola parte a una certa tariffa.