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 Il P.C.T.O

Che cos’è il P.C.T.O (ex Alternanza Scuola-Lavoro)

La sigla ASL (Alternanza Scuola-Lavoro) è stata sostituita da quella P.C.T.O e indica i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento.
Si tratta di modo di fare didattica che:

  • coinvolge tutte le discipline;
  • va progettata nel PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa);
  • sarà oggetto di valutazione all’esame di Stato.

Cosa cambia rispetto a prima?

Che cos’è? La Legge 107/2015 ha introdotto l’obbligo periodi di apprendimento in aula e di periodi di formazione attraverso esperienze di lavoro che la scuola deve coordinare, organizzare e co-progettare con le strutture ospitanti.

Con la Legge 145/2018 i percorsi vengono ridenominati P.C.T.O (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) e ne viene rimodulata la durata rispetto a quella definita per i precedenti percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro.

Inoltre, la legge pone l’accento sullo scopo di questi percorsi: far acquisire le competenze trasversali utili alla futura occupabilità di studenti e studentesse, in qualsiasi campo di inserimento lavorativo, nella prospettiva dell’apprendimento permanente quale garanzia di permanenza sul mercato, anche in ipotesi di riconsiderazione delle scelte fatte.
In quest’ottica rimane in vigore la “Carta dei diritti e dei doveri degli studenti” (definita nel Decreto del 3 novembre 2017, n. 195).

Chi? Sono coinvolti tutti gli studenti dell’ultimo triennio della scuola secondaria di secondo grado.
Licei
almeno 90 ore nel triennio
Istituti tecnici 
almeno 150 ore nel triennio
Istituti professionali
almeno 210 ore nel triennio

Cosa si può fare:

Fuori dalla scuola A scuola
In aziende, musei, biblioteche, teatri, enti pubblici, associazioni di categoria, associazioni di volontariato, enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI. Con l’impresa formativa simulata che riproduce le fasi di un ciclo aziendale, in collaborazione con un’azienda che faccia da “madrina”.

Quali sono gli obiettivi del P.C.T.O

Più in dettaglio:

  • orienta lo studente nelle scelte di studio e di lavoro, perché dà la possibilità di riflettere sulle proprie attitudini e i propri interessi;
  • sviluppa le competenze trasversali perché:
    • rafforza l’autonomia;
    • aiuta a sviluppare capacità relazionali;
    • affina il senso di responsabilità;
    • migliora lo spirito di iniziativa e imprenditoriale;
  • personalizza i percorsi di apprendimento;
  • aiuta a ridurre l’abbandono scolastico.

Che cosa deve fare la scuola?

Progettare

  1. Individua le aziende e le strutture ospitanti;
  2. Stipula le convenzioni;
  3. Progetta insieme con le strutture ospitanti i percorsi di P.C.T.O;
  4. Nomina il tutor scolastico che affianca gli studenti, si interfaccia con il tutor aziendale e con il Consiglio di Classe;
  5. Progetta eventuali percorsi alternativi di impresa formativa simulata;

Orientare

  1. Coinvolge le famiglie;
  2. Forma gli studenti sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro;
  3. Sottoscrive con gli studenti un Patto formativo: gli studenti si impegnano al rispetto delle norme di comportamento, di sicurezza sul lavoro e di privacy;

Controllare

  1. Stabilisce i criteri per valutare le ricadute del P.C.T.O sul curricolo disciplinare;
  2. Certifica nello scrutinio finale e nell’Esame di Stato le competenze acquisite che concorrono alla definizione del credito scolastico.

 

Per approfondire: