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 Un museo subacqueo per i tesori sommersi dell’antico Egitto

Sommersi nella baia di Alessandria d’Egitto, vi sono resti archeologici di eccezionale importanza.

La città ‒ fondata da Alessandro Magno nel 332 a.C., sulla costa mediterranea al margine occidentale del delta del Nilo ‒ divenne uno dei maggiori centri commerciali, artistici e culturali dell’antichità.

Tra il 285 e il 247 a.C. vi fu costruito il famoso Faro (nome derivante da quello dell’isoletta su cui sorgeva), annoverato tra le sette meraviglie del mondo antico: era alto almeno 117 metri e la sua luce, riflessa da specchi di bronzo, era visibile a circa 50 km di distanza.

Sempre nel III secolo a.C. fu edificata la Biblioteca di Alessandria, la più grande del mondo antico, contenente probabilmente fino a 700mila rotoli di papiro, pergamene e volumi.

Allo stesso periodo risale il complesso architettonico noto come «Palazzo di Cleopatra», dal nome dell’ultima erede della dinastia dei Tolomei, che regnò sull’Egitto dalla morte di Alessandro Magno (323 a.C.) fino alla conquista romana (30 a.C.).

Questi e tanti altri monumenti andarono distrutti nel corso dei secoli, sia a causa di guerre (come avvenne per la Biblioteca di Alessandria), sia soprattutto a causa di terremoti.

Nel 365 d.C. Alessandria fu devastata da un violentissimo maremoto, con onde alte una decina di metri. Questo ed altri eventi sismici, uniti a fenomeni di subsidenza, fecero sprofondare parte della costa a circa 6 metri sotto il livello del mare. Il Faro fu gravemente danneggiato da terremoti verificatisi successivamente, agli inizi del XIV Sec.   
 
In seguito a ciò, il fondo della baia di Alessandria si è trasformato in un enorme deposito di resti archeologici. Molti, sepolti sotto i sedimenti marini, si sono conservati in buone condizioni.   

A partire dal 1992, con l’aiuto di tecnologie d’avanguardia, l’Institut Européen d’Archéologie Sous-Marine, in collaborazione con il Consiglio superiore delle antichità dell’Egitto, ha avviato gli scavi subacquei sotto la supervisione dell’archeologo subacqueo francese Franck Goddio.

Una parte dei reperti è stata esposta al pubblico in una mostra itinerante, organizzata a Berlino, Parigi, Bonn, Madrid e Torino (alla Venaria Reale, dal febbraio al maggio 2009).

Sono stati esposti circa cinquecento reperti, che percorrono 15 secoli di storia dell’Egitto, dal 700 a.C. all’800 d.C., coprendo i periodi delle ultime dinastie faraoniche, le epoche dei Tolomei, dei Romani, dei Bizantini e l’inizio dell’era islamica. In molti casi le opere, oltre ad essere di eccezionale bellezza, rappresentano testimonianze uniche della cultura egizia.

Sono statue di divinità e sfingi con le fattezze di re e regine, steli, offerte e oggetti liturgici, ceramiche, gioielli e monete, oggetti della vita quotidiana, bardature di guerrieri: una straordinaria collezione di tesori recuperati dal mare che riportano alla vita, alla cultura e alle credenze degli egizi.

Questi reperti sono però solo una piccola parte di ciò che si trova sul fondo della baia di Alessandria, dove giacciono migliaia di oggetti, tra cui potrebbero esservi anche i resti della tomba di Alessandro Magno.

Da qui è nata l’idea di realizzare un museo unico al mondo. Secondo il piano, esso sarà costruito ad Alessandria dal governo egiziano, con l’assistenza dell’Unesco che ha istituito una apposita Commissione scientifica internazionale. L’Unesco ha inoltre varato una Convenzione per la protezione del patrimonio culturale subacqueo, che dovrebbe divenire operativa entro il 2009.

Secondo il progetto, il museo di Alessandria comprenderà tre sezioni. Nella prima, i reperti saranno esposti al pubblico in modo tradizionale nelle bacheche. Nel secondo, saranno esposti in una sorta di acquario, riproducente il fondo marino. Ma sarà la terza sezione quella unica al mondo.

Attraverso tunnel dalle pareti trasparenti in plexiglas, i visitatori potranno scendere sul fondo marino dove si trovano i resti archeologici.

⇒ Vedi anche, nel volume 3 di Geograficamente, nell’unità B, il paragrafo 6 sui musei storici.

⇒ Vedi anche, nel volume 1 di Geograficamente, l’approfondimento del paragrafo C1 sui terremoti e quello del paragrafo E7 sul fenomeno della subsidenza.  

 

ESERCIZI

1) Quando fu fondata la città di Alessandria d’Egitto? Da chi?
a – Nel 332 a.C. da Cleopatra
b – Nel 332 a.C. da Alessandro Magno
c – Nel 323 a.C. da Alessandro Magno

2) Quali sono i fenomeni che causarono la distruzione della città di Alessandria?

3) Qual è la caratteristica del museo che nascerà ad Alessandria che lo rende unico al mondo?

4) Osserva l’immagine: quale posizione occupava il Faro rispetto al porto? Per quale ragione?

 

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