Quanto costa l’Università
I costi di iscrizione variano a seconda dell’Ateneo, della zona geografica e della fascia di reddito dello studente.
Gli atenei del Nord Italia superano in media quelli del Sud di un 28%, ma la forbice di differenze è in calo rispetto agli anni scorsi per un aumento delle spese nelle università meno costose. La spesa varia comunque in relazione al reddito in possesso dello studente, che viene collocato in fasce contributive proporzionali alle sue disponibilità.
Per esempio, se si ha un basso reddito (fino a 6000 euro annui) le tasse oscillano tra i 348 € di Bari e i 748,50 € di Milano. Per una fascia di reddito fino a 30 000 euro le spese universitarie variano tra gli 912 € della Sapienza di Roma e i 1879 dell'Università di Padova. In media le facoltà scientifiche sono più costose di quelle umanistiche per un valore medio di 30 € in ogni fascia contributiva.
Gli studenti che intendono accedere alle fasce contributive devono richiedere il rilascio dell'attestazione I.S.E.E. (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) o I.S.E.E.U. (Indicatore della Situazione Economica Equivalente Università) relativa ai redditi dell'anno precedente in un centro di assistenza fiscale (CAF).
Esiste la possibilità di accedere a borse di studio ed esoneri parziali o totali per reddito o per merito, che in alcuni Atenei tengono conto anche del voto di maturità (esonero per chi si è diplomato con il massimo dei voti e la lode).
Ulteriori informazioni sono disponibili sui siti dei vari atenei, in una sezione chiamata, solitamente, Tasse e contributi. Maggiori dettagli sulle statistiche nazionali sono invece disponibili sul sito di Federconsumatori.