Colture cellulari di procarioti

I batteri sono gli organismi procarioti più caratteristici.

Per coltivare batteri in modo ottimale si devono rispettare due principi:

  • il numero di cellule che si sviluppano è direttamente proporzionale alla quantità di nutrimento;
  • il numero di cellule che si sviluppano è inversamente proporzionale alla concentrazione dei fattori concorrenti, che possono essere sostanze inibenti o cellule di tipo diverso.

Le cellule batteriche si coltivano in contenitori con terreno nutritivo, composto da molecole semplici, perché i procarioti riescono quasi sempre a fabbricare da sé le molecole biochimiche complesse.

In genere sono sufficienti acqua, molecole energetiche (come zuccheri, sali minerali e metalli essenziali, per esempio il ferro) ed eventuali sostanze destinate a uccidere le cellule concorrenti (per esempio gli antibiotici).

Si devono incubare le piastre alla temperatura adatta a quel ceppo. Le cellule batteriche si possono riprodurre con grande velocità e già dopo un giorno potranno avere esaurito il nutrimento.

Le colture possono essere solide, in capsule trasparenti riempite di agar, una gelatina estratta dalle alghe, che imbriglia tra le proprie fibre le molecole del terreno; in questo caso la crescita si manifesta con la formazione di colonie, ammassi di cellule visibili a occhio nudo.

 

Le colture liquide sono mantenute in provette con un brodo, terreno liquido in cui la crescita si rileva con un intorbidamento o con la precipitazione di ammassi di cellule.

Quando la crescita è eccessiva si deve provvedere al rinnovo della coltura: si immerge la punta di un ago in una colonia o in una provetta e si trasferiscono alcune cellule, con un procedimento chiamato sèmina oppure inòculo, su nuovo terreno nutritivo.

 

Colture cellulari di eucarioti