Estrazione
e frammentazione del DNA
Come
procede un biologo, oggi, per estrarre il DNA
dalle cellule?
Supponiamo
che possieda un frammento di tessuto da un organo di mammifero
(ma con piccole varianti la tecnica è valida per qualsiasi
preparato cellulare).
Innanzitutto
si deve triturare il tessuto, per esempio con un pestello, separandolo
così nelle singole cellule che lo compongono.
Si
risospendono le cellule in una soluzione a pH
8, che contiene un detergente per le membrane (SDS)
e un enzima digestivo, una proteinasi, per degradare il materiale
proteico. Si lascia incubare per 12 ore a 65°C: la sospensione
cellulare assumerà un aspetto viscoso.
Si
aggiunge la soluzione estraente, costituita da fenolo,
cloroformio e alcol isoamilico. Con una centrifugazione
per 10 minuti a 1700 g, si separa la fase acquosa contenente
il DNA dalla fase organica contenente le sostanze estraenti.
La
fase acquosa si troverà nella parte superiore della provetta:
essa deve essere trasferita in una provetta pulita.
Aggiungendo
acetato di sodio e alcol etilico, il DNA precipita sotto forma
di una matassa bianca che può essere recuperata tramite
uno stuzzicadenti e risospesa in una soluzione tamponata.
La
frammentazione del DNA e le nucleasi di restrizione
Applicazioni