Che cosa mettiamo nella provetta?

Con l’ausilio dei micropipettatori allestiamo una reazione contenente i seguenti reagenti:

  1. da qualche centinaio di nanogrammi a pochi microgrammi del DNA che si vuole digerire, cioè frammentare (la quantità di DNA è misurabile con le tecniche della fotometria);
  2. molte copie dell’enzima di restrizione;
  3. soluzione salina tamponata, contenente ioni Na+ per il funzionamento dell’enzima.

La reazione viene incubata per almeno 1 ora a 37°C (o più in generale alla temperatura ottimale per ciascun enzima, che nella maggior parte dei casi corrisponde a 37°C).

Il frammento di DNA così generato può essere utilizzato come materiale di partenza per l’isolamento del gene e la sua produzione in quantità illimitata, ciò che viene comunemente indicato come clonaggio del DNA.


Negli anni 1970 si è scoperto che le molecole di DNA possono essere separate in base al loro peso molecolare con l’ausilio degli stessi metodi di elettroforesi su gel già utilizzati per la separazione delle proteine.

Su queste tecniche si è basato per lungo tempo il sequenziamento del DNA.

Applicazioni

 

l’elettroforesi su gel